Un pensiero ad Enrico Mattei
di IL MEDITERRANEO (Luca Pinasco)
Perché è così importante ricordare quel 27 ottobre del 1962, giorno in cui Enrico Mattei fu ucciso.
Il 27 Ottobre del 1962 fu assassinato un Uomo che visse lottando per la libertà, per il benessere di tutti, contro ogni forma di sfruttamento, di sottomissione. Un visionario nella posizione di poter risolvere la gran parte dei problemi del mondo semplicemente proponendo un modo diverso di gestire il petrolio.
Il 27 Ottobre del 1962 fu assassinato un Uomo e con lui la possibilità di un capitalismo diverso, etico, funzionale per tutti, anche per i più deboli. Fu assassinato un metodo per trattare con i paesi arabi, pacifico, alla pari. Fu assassinata la possibilità di rendere liberi ed indipendenti i paesi del terzo mondo. Fu assassinata la visione di un mondo dove le risorse energetiche sono di tutti, non di poche ricche società.
Il 27 Ottobre del 1962 fu assassinato un Uomo, il nemico delle grandi multinazionali, degli accordi segreti per gestire l’economia mondiale. Fu assassinato il nemico di chi uccide per soldi, per potere. Fu assassinata la speranza di riscatto per le classi più deboli, più povere.
Il 27 Ottobre del 1962 fu assassinata l’Italia, fu assassinata la libertà. Ogni leader italiano oggi, per diventare un grande leader, deve ripartire da dove quell’Uomo ha lasciato, deve trovare ispirazione nell’azione di quell’Uomo assassinato il 27 Ottobre del 1962. L’unico errore che quell’Uomo commise fu non cedere di un millimetro, spingersi sempre oltre ciò che è possibile per fare ciò che è giusto, instancabilmente, ignorando l’enorme importanza della sua vita. Quanto male è stato fatto al mondo dagli impuniti autori di quell’assassinio. Altrettanto male fa chi non ricorda, chi lascia cadere nell’oblio della storia, della memoria, il significato profondo di quel 27 Ottobre.
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