Conferenza di Palermo, già dai partecipanti è chiaro il cambio di scenario
di IL MEDITERRANEO (Sara Brunetti)
Considerazione inevitabile è notare come gli unici che abbiano preso sul serio l’iniziativa italiana siano la Russia e l’Egitto, rappresentati ai massimi livelli, mentre la Germania e la Francia quasi snobbano l’iniziativa, addirittura la prima si limita ad inviare un sottosegretario.
Inizia oggi a Palermo la conferenza di due giorni sulla Libia che vede la partecipazione dei rappresentanti di Algeria, Tunisia, Egitto, Ciad, Niger, Grecia e Malta. La Germania e la Francia si vedono rappresentate rispettivamente da Niels Annen sottosegretario agli Esteri tedesco e Jean-Yves Le Drian, ministro degli Esteri francese. La Russia ha deciso di inviare il premier Medvedev e il viceministro degli Esteri Bogdanov, tra i massimi esperti a livello mondiale della regione nonché il diplomatico russo più accreditato nel mondo arabo. Per l’Egitto sarà presente il presidente Al-Sisi, mentre per gli USA, dopo il forfait del segretario di Stato, Mike Pompeo, è atteso il consigliere speciale del dipartimento di Stato per il Medioriente, David Satterfield.
Considerazione inevitabile è notare come gli unici che abbiano preso sul serio l’iniziativa italiana siano la Russia e l’Egitto, rappresentati ai massimi livelli, mentre la Germania e la Francia quasi snobbano l’iniziativa, addirittura la prima si limita ad inviare un sottosegretario. Ma forse è meglio così, è con Russia ed Egitto che l’Italia deve dialogare se vuole ottenere qualche risultato in Libia. Un simile cambio di scenario potrebbe davvero rivelarsi la soluzione vincente, ma è necessaria la partecipazione di Haftar, che tutt’ora rimane dubbia.
Conte: “mi aspetto che Haftar sia presente. La sua visione non è certamente coincidente con quella del presidente Sarraj, ma ciò non significa che sia aprioristicamente esclusa la possibilità di individuare un percorso dove convogliare le diverse istanze’’.
“Credo che l’Italia abbia la responsabilità e la capacità di svolgere un ruolo utile in questo processo così come nell’intera area mediterranea’’. “L’Italia e la comunità internazionale sostengono l’operato dell’Onu. Occorre superare lo stallo in cui versa da tempo il processo politico libico. Ma soprattutto occorre prevenire l’escalation di violenza di cui abbiamo avuto un ampio assaggio nei mesi scorsi. Il popolo libico chiede stabilità e benessere ed è su questa linea, concreta e inclusiva, che ci siamo mossi per preparare la conferenza di Palermo”.
La conferenza fortemente voluta dal premier italiano Giuseppe Conte, si pone l’obbiettivo di stabilizzare il paese dai conflitti e tumulti presenti nel territorio libico dalla morte del leader libico Geddafi nel 2011, unificare le istituzioni e i Governi libici, pensando ad eventuali elezioni senza però fissarne la data e infine contenere i flussi miratori per stabilizzare il Mediterraneo.
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