Brexit, ora l’Europa piange. Ma è troppo tardi
BRUXELLES – «È il culmine di un processo lungo e difficile». Così la premier britannica Theresa May, nella conferenza stampa seguita all’approvazione da parte del Consiglio d’Europa dell’accordo sulla Brexit, di fatto «saluta» l’Europa. May ha voluto spiegare in poche parole che cosa significhi l’accordo: «Primo, il controllo delle nostre frontiere: la libera circolazione finirà. Secondo, il controllo dei nostri soldi, non vi sarà più alcun pagamento annuale all’Ue, il denaro potrà essere speso per le priorità del Paese; terzo, la fine della giurisdizione della Corte di giustizia europea».L’accordo quindi «rispetta l’esito del referendum su frontiere, finanze e leggi»; inoltre, ha concluso May, l’accordo assicura l’assenza di frontiere rigide in Irlanda del Nord, protegge gli interessi dei cittadini dell’Ue che si trovano già in Gran Bretagna e preserva gli accordi di cooperazione sulla sicurezza con Bruxelles.
Cosa accadrà ora
Ora avrà inizio un dibattito nazionale sull’accordo per la Brexit, e il voto del Parlamento avrà luogo prima di Natale. May, che ha ribadito come questo sia «il solo accordo possibile», ha respinto qualsiasi ipotesi sul futuro del suo governo e sulle eventuali conseguenze della bocciatura dell’accordo da parte della Camera dei Comuni (compreso un secondo referendum al quale si è detta comunque contraria), affermando di essere concentrata solo sulla battaglia per convincere i propri parlamentari. Infine, May ha affermato di non condividere la «tristezza» espressa dalla Cancelliera tedesca Angela Merkel per l’uscita dall’Unione Europea ma di comprendere perché alcune persone, dentro e fuori dalla Gran Bretagna, si sentono così: «Lasciamo l’Unione Europa, non l’Europa».
Le lacrime di coccodrillo
«Questa è una giornata storica, che lascia dietro di sé dei sentimenti contrastanti: da un lato è tragico che la Gran Bretagna lasci l’Unione Europea», ma dall’altro è servita a dare all’Ue una nuova unità: lo ha dichiarato la Cancelliera tedesca Angela Merkel nella conferenza stampa seguita all’approvazione dell’accordo sulla Brexit da parte del Consiglio Europeo. «Possiamo essere forti solo se difendiamo insieme i nostri interessi, e questa è stata una esperienza positiva: mi sento molto triste, ma anche sollevata al pensiero che siamo riusciti a raggiungere questo obbiettivo», ha continuato Merkel, che si è rifiutata di fare ipotesi su quale sarebbe l’atteggiamento di Bruxelles se il Parlamento britannico dovesse bocciare l’accordo: «Queste sono speculazioni ed è molto difficile dare una risposta».
Conte: «È un giorno triste»
«Abbiamo lavorato sulla Brexit, abbiamo raggiunto l’Accordo di recesso» del Regno Unito dall’Ue, e «c’è anche la dichiarazione politica» sulle relazioni future. Ora «ci sarà un passaggio al Parlamento britannico, e poi vedremo». È la sintesi dei lavori del vertice Ue straordinario sulla Brexit, svoltosi oggi a Bruxelles, che il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha riferito alla stampa al termine della riunione. A chi chiedeva se l’Ue sia pronta a un eventuale (e abbastanza probabile) «no» di Westminster all’Accordo di recesso, Conte ha risposto: «Diciamo che stiamo lavorando anche sul un ‘no deal’, perché non è da escludere, e quindi c’è anche l’ipotesi B; ma, insomma, siamo fiduciosi che il Parlamento britannico possa approvarlo. E quindi avremo il Regno Unito che esce». Anche per Conte «questa non è una giornata felice per chi come noi è paese fondatore (dell’Ue, ndr) e ha condiviso un lungo percorso insieme col Regno Unito. Non possiamo essere contenti, c’è qualche nota di tristezza, ma siamo anche fiduciosi che, quando si completerà questo percorso, avremo un partenariato strategico privilegiato con il Regno Unito che sarà forse, anzi sicuramente l’accordo più avanzato fra Unione europea e un paese terzo, e potrà essere un modello anche per il futuro»
Juncker: «Unico accordo possibile». Macron: «Ora cambiare l’Ue»
«Questo è il miglior accordo possibile, il solo possibile»: il presidente della Commissione Europea, Jean-Claude Juncker, ha avvertito i deputati britannici che se il Parlamento dovesse bocciare l’intesa approvata oggi dal Consiglio europeo non ve ne sarà un’altra. «Invito tutti coloro che dovranno ratificarlo alla Camera dei Comuni a tenere conto di questa realtà», ha continuato Juncker nella brevissima conferenza stampa seguita al Consiglio europeo che ha dato il via libera all’accordo di recesso e alla dichiarazione politica sulle relazioni future fra Ue e Regno unito. «Non credo che la Gran Bretagna sarà un Paese terzo nel senso in cui lo sono gli altri: fra di noi esiste come il residuo di un amore», ha concluso Juncker. Per il presidente francese Emmanuel Macron «la Brexit è la dimostrazione della fragilità dell’Europa e della necessità di una rifondazione dell’edificio europeo». Un momento «grave per l’Ue, che ha bisogno di una rifondazione», ha spiegato Macron, secondo il quale la Brexit «dimostra come l’Ue sia in parte fragile e perfettibile».
Fonte: https://www.diariodelweb.it/esteri/articolo/?nid=20181125-533494
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