Israele annuncia di aver colpito obiettivi iraniani in Siria
di SICUREZZA INTERNAZIONALE (Sofia Cecinini)
L’esercito israeliano ha reso noto di aver attaccato obiettivi militari iraniani in Siria, nel tentativo di interrompere una serie di offensive reciproche avvenute nel corso dei giorni passati.
Secondo quanto riferito dagli ufficiali israeliani, gli ultimi raid aerei contro la Siria che, riferisce il New York Times, sono stati l’ondata più massiccia degli ultimi mesi, hanno costituito una risposta al lancio da parte delle forze iraniane di un missile dall’area di Damasco, nella giornata di domenica 20 gennaio, contro la zona settentrionale delle Alture del Golan sotto il controllo di Israele. Ad avviso degli ufficiali israeliani, il razzo iraniano ha sorvolato il cielo sopra a un resort nella città di Hermon, dove erano presenti civili, ma è stato efficacemente intercettato dall’aviazione israeliana.
Tuttavia, il missile iraniano è stato lanciato in seguito a un altro lancio israeliano contro un magazzino di armi in Siria, che il premier Benjamin Netanyahu ha dichiarato essere stato opera di Israele. Il quotidiano americano nota che la rivendicazione del raid contro le forze iraniane in Siria da parte di Israele indica un cambio di politica di quest’ultimo, che sembra voler assumere le proprie responsabilità dopo anni di ambiguità.
Soltanto la scorsa settimana, Netanyahu aveva riferito che le sue forze avevano attaccato un altro magazzino di armi iraniane in Siria. Fino a poco tempo fa, Israele, che considera l’Iran e le milizie a lui legate, come gli sciiti libanesi di Hezbollah, i principali antagonisti nella regione, non era solito rivendicare tali azioni. Alcuni analisti ritengono che il cambio di atteggiamento di Israele potrebbe aumentare ulteriormente le tensioni. A loro avviso, attraverso la rivendicazione dei raid contro le forze iraniane, Israele potrebbe indurre i leader iraniani a non ignorare più tali azioni, spingendoli a rispondere.
“Stiamo operando sia contro l’Iran sia contro le forze siriane che favoriscono le aggressioni di Teheran, quindi colpiremo chiunque cercherà di farci del male. Chiunque minaccerà di eliminarci sarà ritenuto pienamente responsabile”, ha dichiarato Netanyahu. Allo stesso modo, il presidente Reuven Rivlin, ha riferito che la comunità internazionale dovrebbe comprendere che l’accrescersi delle forze iraniane nella regione mediorientale porterà soltanto a un peggioramento della situazione in Medio Oriente.
Il premier israeliano ha altresì commentato le dichiarazioni rilasciare il 20 gennaio dal comandante delle forze aeree iraniane, Aziz Nassirzadeh, il quale ha affermato che “i giovani iraniani sono impazienti di abbattere il regime sionista e di spazzarlo via dalla terra”. Ad avviso di Netanyahu, tuttavia, tali minacce sono simili a quelle mosse da Teheran in precedenza.
Un portavoce militare israeliano ha spiegato che gli ultimi lanci contro la Siria hanno colpito siti della Forze Quds iraniane, che sono la branca dei Corpi della Guardia Islamica Rivoluzionaria iraniana responsabile delle operazioni estere, un magazzino di armi nei pressi dell’aeroporto internazionale di Damasco, una sede dell’intelligence iraniana in Siria e anche un loro campo di addestramento.
L’ostilità tra Israele e Iran, da lungo tempo, ha conseguenze sul territorio della Siria, che viene spesso colpito dalle forze israeliane. Queste ultime vogliono impedire che Teheran stabilisca una presenza permanente in territorio siriano e in Libano, dove le forze di sicurezza israeliane, il 4 dicembre, hanno avviato un’operazione lungo i propri confini per distruggere i tunnel sotterranei scavati dall’organizzazione sciita libanese Hezbollah, che è finanziata dall’Iran. Tale operazione si è conclusa ufficialmente il 13 gennaio.
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