Trump “battezza” il suo avversario: “Sanders il più pericoloso”
di GLI OCCHI DELLA GUERRA (Francesco Boezi)
Bernie Sanders è l’uomo più pericoloso per il futuro degli Stati Uniti. A dirlo, senza mezzi termini, è stato il presidente Donald Trump durante il suo discorso – peraltro davvero molto lungo – tenuto ieri all’annuale conferenza dei conservatori americani, il Cpac.
Il presidente ritiene che il socialismo sia lo spauracchio che gli americani dovranno affrontare in vista del 2020. E “socialismo”, nell’ottica dei repubblicani e dei conservatori, è il titolo, il non detto, posto sotto la candidatura alle primarie del “vecchio leone” del Vermont.
Può sembrare una strategia comunicativa, ma The Donald sembra aver individuato anzitempo colui contro cui si confronterà alle presidenziali del 2020. Della stessa opinione è sembrato Steve Bannon quando ci ha parlato del proliferare del radicalismo tra gli asinelli. L’asse delle preferenze elettorali sta virando a sinistra e Sanders, nonostante i settantasette anni, potrebbe spuntarla sul serio. A testimonianza di questa possibilità, vale la pena citare i dieci milioni di dollari raccolti, mediante donazioni, in una sola settimana.
Il senatore ha subito approfittato delle dichiarazioni del tycoon per rilanciare: “Vincerò le primarie democratiche e sconfiggerò Donald Trump, il presidente più pericoloso della storia moderna americana”. La risposta, come riportato pure da Tgcom24, è arrivata a stretto giro. Ognuno, insomma, è “pericoloso” secondo l’altro.
Quasi ogni “speech” cui abbiamo assistito nel corso del Cpac è stato preceduto da un video sui rischi comportati dall’estremismo di sinistra: una carrellata dei candidati democratici – escluso il moderato Joe Biden – accompagnata dalle dichiarazioni più imbarazzanti, stando al punto di vista dei conservatori, in materia d’ambiente e di economia. Grande protagonista indiretta della due giorni è stato Alexandria Ocasio Cortez, che è un “prodotto” del sanderismo.
Donald Trump si è detto sicuro della vittoria: trionferà – ha detto – grazie a una montagna di voti. Ma l’attenzione che il commander in chief sta riservando a Bernie Sanders non può che essere notata. Quando parla dell’ex avversario interno di Hillary Clinton, Trump assume un atteggiamento serioso. Elizabeth Warren, invece, continua a essere schernita per il tramite di un’etichetta divenuta celebre: “Pocahontas”. Sanders, specie nel Midwest, rappresenta un ostacolo da tenere in considerazione.
La sua è una sinistra operaistica, antiélitaria, avversa alle distorsioni della grande finanza speculativa, migrazionista sì, ma attenta alle esigenze dei paesi d’origine delle minoranze, tendenzialmente pacifica più che pacifista e quasi mai schieratasi a favore delle ingerenze in politica estera. Sanders, insomma, è l’equivalente di quello che è stato Trump per il Gop: un anti-sistema, una variabile impazzita. Per quanto, specie negli ultimi tempi, stia normalizzando la sua piattaforma programmatica. Trump, con le dichiarazioni di ieri, sembra aver “battezzato” il suo rivale.
I sondaggi pubblicati fino a questo punto svelano come Sanders sia destinato ad arrivare secondo nella corsa dei democratici: davanti all’anziano senatore del Vermont ci sarebbe Joe Biden, ma l’ex vicepresidente di Barack Obama non ha ancora annunciato la sua discesa in campo.
Fonte: http://www.occhidellaguerra.it/trump-battezza-il-suo-avversario-sanders-il-piu-pericoloso/
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