La Clinton si arrende e mette fine al suo sogno presidenziale
di GLI OCCHI DELLA GUERRA (Franceco Boezi)
Hillary Clinton si è arresa: non sarà tra i candidati alle primarie del 2020. L’ipotesi era stata ventilata da un paio dei suoi collaboratori, che si erano lanciati in una dichiarazione choc. Si vociferava che la carriera dell’ex segretario di Stato non potesse terminare con la sconfitta subita “grazie” a Donald Trump, ma sembra proprio che il sogno presidenziale – quello che l’ex first lady ha coltivato per più di un decennio – sia finito qui.
Hillary – fanno notare pure sul Guardian – continuerà a lottare per quello in cui crede. Il 2020, però, sarebbe stata l’ultima chiamata utile per provare a rientrare, stavolta da inquilina titolare, alla Casa Bianca. La donna che era riuscita, seppure con qualche difficoltà, a ottenere la nomination a scapito di Bernie Sanders nel 2016, non è disposta a rinunciare al suo credo politico: non mollerà.
Sentiremo ancora parlare di lei – statene certi – , ma nel 2024, quando si tratterà di votare ancora una volta per il presidente degli Stati Uniti, Hillary avrà 75 anni, che è o più o meno lo stesso problema segnalato quando ci si riferisce a Joe Biden: l’età. L’ex vicepresidente dovrebbe candidarsi a breve e dovrebbe farlo per vincere, sbaragliando la concorrenza interna degli asinelli. Però non si hanno ancora notizie. Quasi come se Sanders avesse iniziato a spaventare anche lui.
A Bernie della carta d’identità non importa: ha settantasette anni ma si è buttato a capofitto sulle primarie, suscitando un entusiasmo maggiore – se possibile – a quello di quattro anni fa. Di sicuro sta raccogliendo più soldi di quelli che ci si aspettava. Sanders e Clinton, in queste prime fasi di studio elettorale, hanno bisticciato. Sembrava il preludio di una sfida già vista. Il sospetto di poter perdere contro il “vecchio leone” del Vermont potrebbe aver spinto Hillary alla rinuncia. Non sarebbe stata la prima volta per lei: ha già perso contro un outsider nel 2008, quando a batterla era stato Barack Obama.
Finisce così, in maniera un po’ anonima, la visione onirica di tanti neoliberal interventisti: la Clinton residente al numero 1600 della Penssylvania Ave NW. Termina, magari, pure la leadership che ha esercitato – almeno da un punto di vista idealistico – nei confronti dei tanti esponenti europei della sinistra democratica, i cosiddetti “clintoniani” d’Europa. Nasce, forse, una sinistra americana e nuova, quella operaistica dei Sanders e “instagrammabile” delle Ocasio Cortez.
Hillary Clinton – non dubitatene – continuerà ad avere un peso politico di rilievo. In questa fase, però, tutti i candidati alle primarie – specie Sanders – sembrerebbero fuggire da un possibile endorsement. Sarebbe scomodo perché rappresenterebbe, comunque la si pensi, un’indicazione data da chi – dal 2008 al 2016 – ha tentato di divenire presidente degli Stati Uniti d’America, senza riuscirci.
Fonte: http://www.occhidellaguerra.it/la-clinton-si-arrende-mette-fine-al-suo-sogno-presidenziale/
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