Tiene ancora banco il tema della riforma dell’Irpef. Stiamo parlando di quella che la Lega e i media continuano per comodità a chiamare flat tax, anche se di flat non ha praticamente più nulla. La proposta leghista ridisegna le aliquote introducendo una tassazione del 15% solo per chi guadagna meno di 50mila euro. Tutti gli altri continuerebbero a pagare secondo le aliquote attuali. C’è però un’altra grossa novità: l’imposta non sarà a base individuale, ma familiare e dovrebbe prevedere tra un sistema di deduzioni di 3mila euro per ciascun componente del nucleo familiare da calcolare sulla base del reddito complessivo.
Nuova Irpef, via le detrazioni. Ma il nuovo regime sarà opzionale
Prima di vedere in che modo il nuovo sistema impatterà sulle nostre buste paga, vale la pena però soffermarsi su alcuni aspetti ancora poco chiari della proposta leghista. Uno di questi riguarda le detrazioni fiscali.Saranno cancellate? E se un lavoratore dovesse non avere alcun beneficio dalle nuove aliquote potrà essere assoggettato al vecchio sistema (e approfittare delle relative detrazioni)?
Dubbi a cui ha risposto oggi il sottosegretario leghista, Armando Siri, in un’intervista ad “Avvenire”. “Le novità sono due: la prima – ha detto Siri – è che viene introdotto il codice fiscale univoco per tutta la famiglia e si tassa il reddito complessivo del nucleo. La seconda è che il regime sarà opzionale, ovvero chi lo riterrà più conveniente vi aderirà e chi invece per diverse ragioni vorrà mantenere il vecchio sistema potrà farlo. Può essere che un contribuente abbia in corso un recupero importante di detrazioni per spese di ristrutturazione e, facendo i conti potrebbe non avere convenienza nell’immediato ad aderire a un sistema che prevede solo deduzioni fisse per contribuente e carichi familiari”.
Il nuovo sistema di deduzioni
Siri ha anche spiegato che le deduzioni saranno “inversamente proporzionali al reddito e direttamente proporzionali al numero dei componenti della famiglia. Più il reddito è basso e più sono i componenti della famiglia, più alte sono le deduzioni e più bassa è dunque l’imposta”.
Con il nuovo sistema verrebbero cancellate tutte le detrazioni e i bonus, sostituite proprio dalle deduzioni, ma chi ne ha convenienza potrebbe comunque decidere di optare per il vecchio sistema.
Nuova Irpef, addio 80 euro per finanziare la riforma?
Ma la rivoluzione che ha in mente la Lega potrebbe andare a toccare anche il bonus di 80 euro voluto da Renzi. In un’intervista a ‘La Verità’, il sottosegretario all’Economia Massimo Garavaglia ha affermato che “dare 80 euro in più in forma di bonus è stato un problema per i conti dello Stato. Si sono creati effetti paradossali”. E dunque? “Se quella cifra diventasse una detassazione otterremo due risultati in un colpo: abbassare la pressione fiscale e la spesa dello Stato”. Ciò che non si capisce ancora è se il bonus di 80 euro verrà abolito per finanziare il costo complessivo della riforma o se invece verrà trasformato in uno sconto fiscale solo per alcune fasce di reddito. E se così fosse, a chi spetterebbe? Per ora non si possono fare che ipotesi.
Cosa cambia in busta paga
Da quel poco che sappiamo però la nuova Irpef non converebbe proprio a tutti. Gli economisti Massimo Baldini e Leonzio Rizzo su LaVoce.info fanno infatti notare che a guadagnarci di più sarebbero coloro che percepiscono un reddito inferiore ai 50mila euro, dal momento che dal 38% dell’aliquota attuale passerebbero al 15%. Ma un effetto di cui si è poco parlato è che la nuova Irpef su base familiare, chiamamola così, a parità di reddito avvantaggerebbe le famiglie in cui lavora un solo componente.
Facciamo un esempio: il componente di una famiglia monoreddito che dichiara 40mila euro, con le aliquote attuali paga 10.287 euro di Irpef. Con il nuovo sistema grazie al sistema di deduzioni e alla tassazione più bassa ne dovrebbe al fisco appena 5100. Ma una coppia con lo stesso reddito familiare in cui entrambi i componenti percepiscono 20mila euro al mese, con il nuovo sistema pagherebbe addirittura il doppio.
Nuova Irpef: a guadagnarci non saranno i più poveri
In questi casi però il contribuente potrà decidere di rimanere nel vecchio regime. Poco invece cambierebbe per i redditi più bassi. Con la nuova riforma dell’Irpef, tagliano corto i due economisti, ci guadagnerebbero “solo le monoreddito con reddito medio-alto: se c’è un solo reddito di 20mila euro non cambia nulla. In sintesi, per il 20 per cento più ricco e per il 20 per cento più povero delle famiglie cambierebbe poco o nulla”. E in caso di cancellazione del bonus di 80 euro la beffa per chi ha redditi medio-bassi sarebbe assicurata. Come ricorda oggi Il Giornale, se fino a 26mila euro l’aliquota media effettiva è in realtà del 13,5% lo si deve proprio “all’effetto dei 10 miliardi del bonus Renzi che agiscono proprio fino a quella soglia”.
(Tabella in basso, screenshot da LaVoce.info)
Fonte: http://www.today.it/economia/irpef-busta-paga-bonus-80-euro-abolizione.html
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