FSI interviene al congresso internazionale contro la NATO a Firenze
Il 7 Aprile si è tenuto, a Firenze, l’edizione decennale del convegno internazionale contro la NATO, con il chiaro intento, da parte degli organizzatori e degli intervenuti, di creare un fronte internazionale NATO EXIT.
Gli ospiti, abbastanza autorevoli, hanno parlato di una concreta possibilità di conflitto in Europa, ormai divenuta la periferia del mondo, non più il centro (e dove si fanno le guerre?).
Tale scenario, se analizziamo gli ultimi movimenti, si sta concretizzando sempre più e sotto gli occhi di tutti, e sarebbe reso possibile dall’esistenza di nuove armi a bassa intensità, o ritenute tali, sia elettromagnetiche, che tattiche (uranio impoverito) che mini nucleari.
Sarebbe una guerra che, al posto delle armi nucleari standard, potrebbe comunque segnare la fine dell’Umanità per come noi la conosciamo.
Il rischio è reale e sta aumentando, anche se non è percepito dall’opinione pubblica, spesso tenuta all’oscuro dell’incombente pericolo.
È stato anche proiettato un film sul tema, poi condiviso in rete, ma la parte più importante è stata sicuramente la testimonianza di figure tecniche e professionisti della guerra, come ad esempio il generale Mini, con il quale, peraltro, ho avuto la possibilità di parlare in una breve pausa, affrontando di petto la questione dell’uranio impoverito, sulla quale però, devo dire, è stato molto evasivo (com’era prevedibile).
Ho comunque preso il suo contatto per eventuale nostro evento.
La questione posta ai presenti è stata quella di impegnarsi massimamente per uscire dal sistema di guerra, ognuno per conto proprio, con la propria organizzazione, ma tenendo a mente la necessità, oggi vitale, di coordinarsi e di aderire ad un movimento che sarà, almeno dal punto di vista della contrapposizione dialettica, il più possibile allargato, il più possibile “internazionale”.
L’altra questione posta è stata quella dell’appartenenza dell’Italia alla NATO.
In questo caso, la teoria che andava per la maggiore non può certamente trovarci d’accordo, essendo quella, paventata anche durante la conferenza del 6, di un inutile referendum contro la NATO.
Questo non dovrebbe togliere, di per sè, credibilità all’azione coordinata che anch’io promuovo, sta a noi egemonizzare il discorso e far passare il principio che la soluzione, quella concreta, non può che essere politica.
La NATO non è una Alleanza, questo ci trova concordi.
La NATO è una organizzazione sotto comando del Pentagono, il cui scopo è il controllo militare dell’Europa Occidentale ed Orientale.
Le basi USA nei paesi membri della NATO servono a occupare tali paesi, mantenendovi una presenza militare permanente che permette a Washington di influenzare e controllare la loro politica e quindi impedire reali scelte democratiche.
Nel mio brevissimo intervento avevo infatti pensato di parlare della differenza che passa fra i concetti di sovranità e indipendenza, poiché è il nodo, secondo me, per affinare la nostra strategia d’attacco e tutto quello che andremo a fare e a dire se parteciperemo alle prossime iniziative, assemblee, conferenze, mobilitazioni.
Quasi tutti partono dal presupposto che non si può esercitare sovranità alcuna senza indipendenza, noi ovviamente siamo persuasi del contrario.
Su questo punto si determineranno la nostra vittoria o la nostra sconfitta.
Non ce ne dimentichiamo, perché su questo dovremo insistere.
Purtroppo non ho avuto il tempo di lanciare questo argomento, per cui mi sono limitato alla presentazione del mio comitato, del comitato degli amici e dei parenti delle vittime dell’uranio impoverito e dell’evento in loro sostegno organizzato per sabato 27.
Subito dopo ho presentato l’FSI ed ho fatto un brevissimo excursus sul significato di sovranismo, anche per tranquillizzare le molte sinistre presenti in sala, dalle quali ho ricevuto un caloroso applauso, soprattutto quando ho fatto il parallelo fra sovranismo e socialismo, squalificando in un secondo i falsi sovranisti al governo e tutti i liberali.
Insomma, la situazione mi è apparsa allarmante e allarmata, da quel che si è detto ho appreso che il Trattato di non-proliferazione delle armi nucleari è stato stracciato, e che gli USA schierano armi nucleari in 5 Stati non-nucleari della NATO con la falsa motivazione della «minaccia russa».
Mettono in tal modo in gioco la sicurezza dell’Europa e noi, fra i tanti, siamo un bersaglio privilegiato.
Si deve uscire dalla NATO, quindi, affermando il diritto di essere Stati sovrani e neutrali.
È stata proposta la creazione di un fronte internazionale NATO EXIT in tutti i paesi europei della NATO, costruendo una rete organizzativa a livello di base capace di sostenere la durissima lotta per conseguire tale obiettivo vitale per il nostro futuro;
io, come rappresentante del FSI per la provincia di Siena (così mi sono presentato, del resto a Siena ci sono soltanto io) mi sono impegnato a partecipare.
Chiedo che si valuti una partecipazione a livello nazionale.
Andrea Bartalini
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