Yes, we MES
di ARIANNA EDITRICE (Andrea Zhok)
Come notava un amico c’è chi dice che il MES dopo tutto non è che una specie di assicurazione.
Bene così, se si vuol giocare al gioco delle semplificazioni, facciamolo.
Il MES, come emergerebbe nelle formulazione recentemente emendata, sarebbe un po’ come un’assicurazione sulla casa.
Un’assicurazione un po’ speciale, però. L’assicurazione MES è un’assicurazione assai costosa (14 miliardi già versati, 125 miliardi di possibile versamento futuro).
Beh, però ne varrà la pena, no?
Dunque, vediamo. Se un meteorite mi distrugge la casa, un’assicurazione qualunque mi ripagherà di norma almeno i costi di ricostruzione.
Non l’assicurazione MES, però.
Essa può decidere insindacabilmente se conferirmi il premio dell’assicurazione oppure no.
(La decisione ultima è stata tolta alla Commissione, in modo da non subire pressioni, ed è affidata direttamente ai funzionari del MES, le cui decisioni non devono rispondere a nessuno, neanche legalmente, e non sono messe a conoscenza all’esterno.)
Ma non basta.
Nel caso decidesse di conferirmi il premio, poi, la nostra munifica assicurazione marca MES ci richiede preventivamente e inderogabilmente di vendere la macchina, le scarpe e un rene.
(La precondizione per l’accesso all’aiuto è una ristrutturazione automatica del debito, cioè un default).
Arrivati a questo punto, sono all’addiaccio, a piedi, scalzo e con un catetere. Si potrebbe sperare che finalmente la mia assicurazione mi erogherà l’agognato premio?
Beh, non precisamente. A questo punto essa – ma proprio perché siamo noi, eh! – ci concederà un magnifico PRESTITO, in piccole comode rate, per ricostruirmi un muro qua e uno là, che poi Dio vede e provvede.
Ma beninteso, un prestito a interessi convenientissimi!
Ecco, ora se qualcuno si sente attratto da una simile compagnia di assicurazioni, lo prego gentilmente di contattarmi in privato. Avrei giusto da vendergli una splendida fontana storica in piazza di Trevi a Roma.
Un affarone, giuro.
Fonte: https://www.ariannaeditrice.it/articoli/yes-we-mes
Splendido e ironico articolo. Si ride per non piangere.