L’Eldorado del Potere
di TELEBORSA (Guido Salerno Aletta)
Ordinamento Parallelo, dall’emergenza sanitaria al Recovery Fund
Lo sappiamo bene che esiste una Costituzione materiale, e che la lotta per il potere non avviene solo all’interno delle istituzioni rappresentative previste dalla Carta costituzionale.
Ci sono dappertutto, non solo in Italia, le formazioni sociali, i gruppi di pressione, i potentati economici e finanziari che condizionano le scelte politiche. Ci sono anche le influenze di altri Stati, da sempre.
Ma, alla fine, le decisioni formali devono essere assunte nelle forme e secondo le procedure stabilite nella Costituzione: si deve passare per il Parlamento ed utilizzare lo strumento della legge. In questo modo sono le forze politiche rappresentate democraticamente che se ne assumono la responsabilità davanti ai cittadini, che le giudicano e che ne terranno conto al momento delle nuove elezioni.
Anche i processi di trasformazione più profondi e le decisioni più gravide di conseguenze devono passare per il Parlamento: dalla adesione alla NATO al Trattato di Maastricht, dal pareggio di bilancio adottato con una riforma costituzionale fino alla autorizzazione alla ratifica del MES, il trattato istitutivo del cosiddetto Fondo Salva Stati.
Stiamo assistendo, da qualche mese, ad una torsione istituzionale senza precedenti: sfruttando l’esigenza di affrontare con tempestività la crisi sanitaria, si sta costituendo un Nuovo Ordinamento Parallelo.
Si sta strumentalizzando la normativa sulla Protezione Civile, preordinata ad assicurare l’intervento coordinato in caso di catastrofi naturali quali i terremoti e le alluvioni, per intervenire quotidianamente sulla vita dei cittadini, limitando le attività economiche, la libertà di circolazione e qualsiasi altro aspetto della convivenza. Un decreto-legge dichiarativo dell’emergenza, pur debitamente convertito dal Parlamento, ha devoluto al Presidente del Consiglio poteri e decisioni che la Costituzione riserva invece alla legge.
Si è dato vita ad un processo decisionale parallelo che sfocia nei DPCM e nelle Ordinanze del Ministro della Salute, fondati su presupposti e criteri continuamente mutevoli, non conosciuti e dunque arbitrari.
La Protezione Civile è messa a disposizione di un Commissario, che a sua volta usa i poteri straordinari e derogatori della somma urgenza per provvedere ad ogni richiesta: dai banchi scolastici con le rotelle per assicurare il distanziamento nelle aule alla fornitura delle siringhe per iniettare il vaccino anti-COVID quando sarà disponibile.
Si costruisce così una burocrazia parallela, che avoca a sé anche le competenze ordinarie. Stiamo parlando di banchi scolastici e di siringhe per iniezioni, non di ricostruire in una sola notte gli argini ai fiumi che esondano e minacciano di allagare i centri abitati.
Come se non bastasse questa spoliazione dei poteri del Parlamento e delle competenze delle Amministrazioni centrali e regionali, si vorrebbe creare una struttura parallela per il coordinamento e la supervisione, se non addirittura per la gestione, delle spese che saranno finanziate con il Recovery Fund.
Si è già violato il principio della universalità del bilancio, visto che nel disegno di legge presentato al Parlamento si prevede solo la istituzione di un Fondo di Rotazione, un meccanismo meramente contabile che anticipa con risorse nazionali le spese che saranno poste a carico del Recovery Fund.
Il Parlamento non ne sa nulla di nulla, e neppure noi: girano solo slide e qualche indiscrezione. Ci sarebbero nuovi programmi, suddivisi in cluster: ma non c’è assolutamente alcun raccordo con quanto già si fa con le risorse già iscritte in bilancio. Si andrebbe dalla costruzione degli asili nido alla incentivazione della transizione energetica, dal finanziamento delle infrastrutture tradizionali ai nuovi investimenti nel campo della sostenibilità ambientale ed informatico. Ci dovrebbero essere 7 miliardi per la Sanità, ma neppure le Regioni sanno esattamente per fare che cosa.
E’ un guazzabuglio organizzativo, amministrativo e gestionale: invece di avere risorse straordinarie, aggiuntive, che vadano ad integrare in modo efficace i programmi di spesa ordinari, e soprattutto di rimodellare gli interventi precedenti al fine di uniformarli alle nuove esigenze ed ai nuovi obiettivi, ognuno va per conto suo.
Fonte: https://www.teleborsa.it/Editoriali/2020/12/11/l-eldorado-del-potere-1.html#.X9YDurfSKDY
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