Scuola mutilata
di CLAUDIA VERGELLA (FSI-Riconquistare l’Italia Roma)
Premessa: la scuola per funzionare bene, sia dal punto di vista dell’apprendimento, sia della socializzazione, deve essere in presenza. La didattica a distanza non funziona.
Molti si sono scandalizzati perché le scuole superiori dal 7 gennaio svolgono la didattica a distanza. Il problema vero tuttavia risale ai mesi passati, soprattutto quelli dell’interruzione estiva della scuola. In quel periodo il Governo ha davvero toccato il fondo. Infatti, da un lato ha continuato a terrorizzare il personale scolastico e i genitori con annunci quotidiani di contagi, dall’altro ha vantato FALSAMENTE provvedimenti per la riapertura delle scuole in sicurezza. In realtà il peso di una riapertura idonea a garantire la tranquillità del personale scolastico è gravato sulle singole scuole che però non avevano risorse e strutture idonee ad affrontare al meglio la situazione.
La riapertura a settembre è dunque iniziata tra regole non solo insufficienti a tranquillizzare la popolazione scolastica, ma soprattutto di ostacolo ad un buon funzionamento della didattica in presenza. I mesi della presenza sono stati quindi stressanti, di scarsa resa e quindi frustranti.
I provvedimenti più importanti, forse gli unici che avrebbero davvero consentito una buona didattica in presenza avrebbero dovuto essere:
1) riduzione del numero degli studenti delle classi (provvedimento importante indipendentemente dalla pandemia). Questo avrebbe reso necessario il reclutamento di un notevole numero di insegnanti e il reperimento di spazi idonei;
2) l’incremento delle corse dei mezzi pubblici negli orari di accesso e uscita dalle scuole.
Questo avrebbe tranquillizzato i terrorizzati dal Covid che non sono solo gli insegnanti, ma anche genitori ed alunni. Perché non è stato fatto? Perché i vincoli di bilancio sono considerati più importanti del benessere psicofisico della popolazione scolastica.
Per gennaio era stato millantato un rientro in presenza che IN REALTÀ si sarebbe dovuto svolgere con modalità fortemente e gravemente insoddisfacenti. Per le scuole superiori non si prevedeva affatto, come molti hanno creduto, la presenza, ma la pessima didattica mista, con turni massacranti soprattutto per gli studenti. Quindi (in un certo senso) hanno ragione gli insegnanti che protestano e chiedono la DAD.
La DAD infatti è un male, ma non è molto peggio rispetto a quello che si prospetta: la didattica mista accompagnata da regole che ostacolano il NORMALE svolgimento della didattica. E svolta con una popolazione scolastica terrorizzata da mesi di propaganda. Si tratta di persone colpevoli di aver dato credito ad una propaganda subdola e falsa? Si, ne sono convinta, ma ora non si può in tempi rapidi rimediare a questo dato di fatto. Questa ipocondria, ormai diffusa, andrebbe curata. Per chi chiede le maniere forti: sarebbe come chiudere in uno sgabuzzino buio un claustrofobico. Il Governo è il primo responsabile dell’ipocondria diffusa. Contemporaneamente hanno assolutamente ragione gli insegnanti e gli studenti che non ne possono più di una scuola mutilata.
La responsabilità, ricade, ripeto, sui mancati provvedimenti da parte del Governo, sulle sue menzogne, sulla spesa inutile dei banchi a rotelle. Al Governo, della scuola, non importa nulla! Adesso la popolazione scolastica è in agitazione e questo, in contrasto con la passiva acquiescenza dei mesi scorsi, va accolto con favore, ma devo disilludere chi se ne rallegra troppo: una buona soluzione, che accontenti tutti, è oramai preclusa, almeno in tempi brevi.
Commenti recenti