23 – 24 – 25 Luglio TRE GIORNATE CONTRO LE TECNO-SCIENZE
di Resistenze al nanomondo (redazione)
Terzo incontro internazionale:
23 – 24 – 25 Luglio 2021
TRE GIORNATE CONTRO LE TECNO-SCIENZE
presso Altradimora, strada Caranzano 72, Alessandria (AL), Italia
Riproponiamo anche quest’anno un momento di discussione e riflessione tra singoli individui e realtà impegnate nel costruire analisi critiche e percorsi di opposizione verso questo tecnomondo.
Ci focalizzeremo sui processi e sviluppi tecno-scientifici che si stanno velocizzando con il pretesto di questa pandemia, rete 5G, Great Reset, società cibernetica e transumanista, necessità di una resistenza.
Dopo oltre un anno dalla dichiarazione di pandemia e dello stato di emergenza da parte dell’OMS la situazione planetaria si fa più chiara. Una cosa è certa, questo “stato di emergenza” è fatto per durare a lungo, il tempo necessario per velocizzare certi processi, sempre se nel mentre non abbiano deciso di dare un altro nome a questa “emergenza” per poter proseguire ancora più velocemente il cammino intrapreso. Un po’ come le continue varianti del Coronavirus, necessarie a mantenere sotto pressione l’attenzione generale e di conseguenza forzare ogni decisione in agenda per il futuro partendo dal nuovo paradigma tecno-medicale.
Oltre ai tempi pandemici che vogliono essere duraturi e soprattutto permanenti, trasformandosi nella nuova normalità, sono ormai sempre più evidenti altri aspetti di questo programma portato avanti a livello internazionale con modalità molto diverse a seconda dei singoli paesi e dei vari blocchi geopolitici. Sicuramente in primis si sta attuando una sperimentazione senza precedenti di ingegneria genetica (“vaccini” a DNA ricombinante e a mRNA) su vastissime fette di popolazione: una terapia genica di riprogrammazione e modificazione cellulare che permette, oltre al controllo dei corpi, l’innestarsi di tante altre pratiche tecno-medicali per ogni individuo dalla nascita alla morte.
La società digitale sta invadendo ogni dimensione e aspetto sociale: dal modo di lavorare, di studiare, di vivere gli spazi, al modo di concepire la salute, i nostri stessi corpi e il mondo. Non saremo più circondati da elementi ed emozioni che costituiscono i corpi tutti, ma da elementi artificiali che ci proietteranno irrimediabilmente nel mondo degli automatismi delle macchine.
La corsa dentro il mondo macchina è permessa dalla nuova rete 5G che oltre ad essere nociva per sua stessa natura sarà proprio quel primo passaggio fondamentale che darà il via all’internet dei corpi comunicanti, dove gli oggetti saranno così pervasivi con il nostro stesso corpo da renderlo parte di questi in un unico insieme comunicante, dando il via a quell’organismo cibernetico tanto caro ai transumanisti. Questi primi aspetti stanno permettendo l’innervarsi di tanto altro, pensiamo ai nuovi pass digitali per gli spostamenti tra paesi senza dover subire le varie angherie medical-securitarie e ai microchip che verranno impiantati nei corpi.
Quello che ci è toccato subire in quest’ultimo anno e mezzo è la conseguenza dello sviluppo di questo tecno-mondo, per sua stessa natura ecocida. Evidentemente siamo al punto della grande trasformazione, quello a cui non siamo abituati è la velocità con cui in tempi pandemici questa si sta realizzando, scancellando come un colpo di spugna quello che c’era prima per assicurarsi che un altro mondo è possibile sia invece impossibile anche solo nella memoria.
Questi lunghi mesi divisi tra paura e mera sopravvivenza biologica hanno reso l’umanità incapace di trovare il vero nel nuovo universo del falso, impossibilitata e ostaggio del nuovo credo scientifico. Lo stesso pensiero è sequestrato e restituito incapace della possibilità critica. Le parole per descrivere quello che sta accadendo si restringono e si assottigliano sempre di più tanto da essere già altro da quello che volevano esprimere.
Questi mesi hanno finalmente mostrato chi con questo stato di cose, con una fiducia da sempre nel progresso della tecno-scienza – anche quando questa andava senza indugi a servire la guerra, ad avvelenare il pianeta o a renderci orpelli del mondo-macchina e corpi asserviti al paradigma biotecnologico – ha permesso tutto questo. Prima ancora che materialmente sostenendo precise idee economiche tutto viene rasettato per la nuova trasformazione, dando a questo nuovo stato di cose una veste salvifica irrinunciabile, da progressisti e popolo di sinistra che sono passati dal diritto alla salute al diritto al vaccino per tutti e tutte, con la richiesta di sopprimere la vita per proteggerla per un nuovo bene comune chiamato salute collettiva.
In mezzo a questa erosione del pensiero, della critica, dell’impegno e dell’agire cosa fare dunque? Troviamo ancora una volta non solo importante ma fondamentale liberare pensieri liberi che possano scardinare l’enorme complesso della menzogna messa in campo. La controinformazione, seppur importante, non solo non è abbastanza, ma rischia di essere paralizzante per l’agire in mezzo ad una invasione costante di dati e informazioni di ogni genere che esprimono tutto e il contrario di tutto. Quello che è necessario è la comprensione della trama che si va delineando, nella sua forma attuale, ma soprattutto in quella che prenderà nel prossimo futuro. Gli elementi per la costruzione di questa analisi lucida sugli eventi ci sono già tutti. Non è fondamentale sapere se tutto è partito da un laboratorio di biotecnologia o da un improbabile mercato del pesce.
Per noi che abbiamo organizzato questo incontro è più che mai chiaro che qualsiasi forma di analisi critica che voglia veramente incidere sul reale deve passare per forza di cose dal comprendere i processi della nuova profonda trasformazione in corso e non può non diventare una resistenza nei confronti del nuovo paradigma tecno-medicale cibernetico e transumanista. Siamo sempre indietro con i tempi, forse ancora più in pochi di prima e con pochi mezzi organizzativi. Questo non ci deve scoraggiare, considerando che nel tempo resistere a livello individuale o collettivo sarà l’unico modo per sentirsi e riconoscersi ancora come esseri umani.
Resistenze al nanomondo, Bergamo
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