I firmatari, appartenenti a svariati uffici giudiziari sparsi in tutta Italia, chiedono a palazzo dei Marescialli e al presidente della Repubblica Sergio Mattarella una presa di posizione pubblica che possa “costituire un deterrente rispetto a nuove ipotesi delittuose o stragiste, che vanno ovviamente scongiurate e prevenute con ogni mezzo”. L’iniziativa, spiegano, “è nata spontaneamente in alcune chat e mailing list tra magistrati e non presenta alcuna connotazione “correntizia”“. Nei giorni dopo la pubblicazione dell’articolo del Fatto, la Giunta esecutiva centrale dell’Associazione nazionale magistrati aveva espresso “forte preoccupazione” parlando di “inquietanti segnali che impongono un serio approfondimento della vicenda, anche e soprattutto sul piano della prevenzione”. Il magistrato palermitano si trova sotto scorta dal 1993.
Minacce a Di Matteo, l’appello di 70 magistrati: “Csm e Colle prendano posizione pubblica”
di IL FATTO QUOTIDIANO (redazione)
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