Gli Usa attingono alle riserve di petrolio e chiedono aiuto alla Cina
da PICCOLE NOTE (Davide Malacaria)
Sotto la stretta del rincaro dei prezzi dell’energia, Biden ha deciso di attingere alle riserve strategiche di petrolio, quelle che gli Stati Uniti non toccano per usarle solo in caso di grave emergenza.
E la grave emergenza ormai è conclamata, dato il rincaro dell’energia che rischia di portare al collasso le classi medio-basse e l’industria americana, da cui la decisone, quasi storica, di rilasciare 50 milioni di barili di petrolio di tale riserva (New York Times).
Ma la notizia è ancora più interessante, dal momento che nell’annunciare la decisione, la Casa Bianca ha detto che gli Stati Uniti si sono coordinati con altri Paesi: Gran Bretagna, Cina, India, Giappone e Corea del Sud.
Di interesse notare che tra questi figura anche Pechino, che è additata come nemico esistenziale degli Stati Uniti… Probabile che l’accordo sia avvenuto nel corso nel recente vertice tra Biden e Xi Jinping.
In realtà, a stare a una nota del Global Times, non sembra che Pechino sia del tutto convinta di fare quanto richiesto. Nella nota, infatti, si legge che la Cina sta considerando di fare tale cortesia all’antagonista globale, ma chiede che, in cambio, Washington dimostri rispetto.
Non è cioè possibile alla Cina adire a tale cortesia se, allo stesso tempo, viene accusata di varie nefandezze dalla concorrenza e fatta segno di varie azioni di disturbo, ultima delle quali la minaccia di boicottaggio delle olimpiadi di Pechino prossime venture.
Ma per Biden non è facile accontentare Pechino. Infatti, è già accusato di essere troppo morbido con la Cina e la propaganda anti-cinese è una macchina lanciata a una velocità così folle che è ormai impossibile inchiodare, al massimo può rallentare leggermente.
E però, l’occasione di una tale convergenza è troppo ghiotta per Pechino per lasciarsela scappare. Probabile che ci sarà un accordo sottotraccia che lascerà quasi invariati i termini del confronto, dove quel “quasi” ha un peso, e farà quanto richiesto.
Da notare che tale accordo sotterra le follie green, che vorrebbero il mondo fuori dai combustibili fossili da un giorno all’altro. Non si può fare: petrolio, gas e carbone servono ancora o il mondo andrà al collasso.
Anzi, se il pianeta si ritrova alla canna del gas è proprio grazie a questa follia, che ha fatto stornare le risorse economiche dalla produzione di energia tradizionale per inseguire la favola del mondo pulito d’incanto.
La rivoluzione green, pure necessaria e inevitabile nei tempi medio-lunghi, può attendere. Un sussulto di razionalità in un mondo impazzito.
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