Agostino Nobile: cosa è il Movimento Transumanista, e i suoi Alfieri
di STILUM CURIAE, BLOG PAPI E DINTORNI (Marco Tosatti, Agostino Nobile)
Cari amici e nemici di Stilum Curiae, Agostino Nobile ci offre questa interessante e documentata riflessione su un fenomeno di cui si parla molto in questi giorni, anche collegandolo al fenomeno della pseudo-pandemia che stiamo subendo. Buona lettura e meditazione.
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COS’È IL TRANSUMANESIMO?
Da almeno dieci anni parlo del movimento transumanista, e dato che il suo potere economico oggi è in grado di corrompere tutti i gangli sociali del pianeta (vedi la barbarie del siero genico), mi sembra opportuno riparlarne. Si spera altresì che i personaggi di peso mediatico come i pur bravi Belpietro, Freccero e Cacciari non aspettino a parlarne quando sarà impossibile tornare all’umana normalità.
In occidente si parla del superuomo perlomeno fin dalla mitologia Greca. Prometeo è un titano immortale che contravvenendo agli ordini di Zeus, gli ruba il fuoco per dare più potere all’uomo. Nella Bibbia troviamo: «Il Signore Dio fece germogliare dal suolo ogni sorta di alberi graditi alla vista e buoni da mangiare, e l’albero della vita in mezzo al giardino e l’albero della conoscenza del bene e del male. Ma dell’albero della conoscenza del bene e del male non devi mangiare, perché, nel giorno in cui tu ne mangerai, certamente dovrai morire» (Genesi 2,9.17).
Per molti secoli questi passi della Genesi non sono stati compresi con tutto il suo drammatico peso, mentre filosofi e intellettuali lo hanno irriso definendolo un testo contro il progresso e la ragione.
Arrivata la bomba atomica qualcuno ha iniziato a capire il significato genesiaco, ma gran parte di ricercatori, scienziati, politici e intellettuali perseverano nella loro guerra contro tutto ciò che è naturalmente umano.
Oggi, con la ricerca transumanista le cose si sono ulteriormente complicate, soprattutto perché dopo oltre una ventina di anni di piattaforme digitali la gente è diventata molto meno riflessiva, ma sarebbe meglio definirla pericolosamente rimbambita. Ci troviamo in anni in cui le indubbie facilitazioni procurate in tutti campi dell’informazione, alcuni frutti dell’informatica si sono rivelati velenosi. Se poi abbiamo un Vaticano brulicante di debosciati che, oltre a sposare la politica di Xi Jinping, soffia sulle vele delle Big Tech e di chi vuole la riduzione del numero della popolazione mondiale, capiamo che se non ci svegliamo finiremo nel tritacarne transumanista.
La ricerca dell’immortalità, tra utopisti, alchimisti, ecc è sempre stata presente nella storia, fino a quando la tecnologia informatica è diventata irrinunciabile per il cosiddetto benessere. Peccato che hanno arricchito in maniera spropositata ragazzotti privi di cultura cristiana e umanistica.
Non pochi intellettuali sono convinti che Friedrich Nietzsche abbia influenzato il transumanesimo moderno. Fesseria per ingenui. In realtà il filosofo tedesco considerava il superuomo come conseguenza all’auto-realizzazione piuttosto che sulla trasformazione tecnologica.
Il biologo Julian Huxley https://www.marcotosatti.com/2021/10/20/agostino-nobile-ecotransumanesimo-lultima-battaglia/ è generalmente considerato il fondatore del transumanesimo. Ma con lo sviluppo tecnologico avuto dagli anni ‘50 ad oggi, possiamo considerare le sue idee preistoria. Anche la fantasia dello scrittore futurista britannico Arthur C. Clarke, che prevedeva il potere dei robot sull’uomo, vedi il breve romanzo pubblicato nel 1951 The sentinel, poi adattato da Stanley Kubrick per lo schermo col titolo 2001: Odissea nello spazio, è diventata obsoleta.
Le ricerche per rendere l’uomo dio di sé stesso sono sovvenzionate dai maggiori miliardari e dalle multinazionali Big Tech cha hanno sede a Silicon Valley. Elon Musk, per esempio, preoccupato che l’uomo possa fare la fine degli scienziati di Odissea nello spazio, uccisi dall’intelligenza artificiale HAL 9000, ha fondato la compagnia Neuralink per progettare l’uomo connesso all’AI (intelligenza artificiale). Così, dice il nostro visionario futurista, saremo sempre noi a controllare i robot. Ovviamente il “noi” va letto come “noi del Big Tech”.
Il transumanesimo è un movimento internazionale convinto che l’aggiunta di impianti tecnologici nel corpo umano miglioreranno l’essere umano. Tuttavia, i transumanisti nascondono due argomenti: l’uso della nanotecnologia come arma contro il cittadino e il metodo con cui stanno sviluppando i loro pericolosi progetti. Gli impianti tecnologici come i nanobot cerebrali possono causare la perdita del controllo mentale e quindi i portatori possono essere controllati da altri e perdere la loro autonomia. Possono essere spiati permanentemente con l’internet cerebrale e possono perdere la loro privacy. La loro memoria può essere cancellata perdendo la loro identità, diventando schiavi umani al servizio delle compagnie transnazionali e dei poteri economici. Un’analisi obiettiva rivela che il transumanesimo è solo una truffa intellettuale che porta al nazi-comunismo digitale, una società in cui una élite milionaria governerà i cittadini con impianti tecnologici al servizio di una oligarchia.
Su internet ho trovato alcuni aforismi dei più importanti transumanisti. Ne riporto alcuni perché rende palpabile la follia di questi personaggi. Premetto che le belle intenzioni descritte devono essere accolte come veleno mischiato al miele.
«L’umanità risentirà profondamente della scienza e della tecnologia in futuro. Noi prevediamo la possibilità di ampliare il potenziale umano superando l’invecchiamento, le carenze cognitive, le sofferenze involontarie e il nostro confinamento sul pianeta Terra». (Nick Bostrom)
«Diventare postumani significa oltrepassare le limitazioni che caratterizzano gli aspetti meno desiderabili della condizione umana. I postumani saranno liberi dalle malattie, dall’invecchiamento, dall’ineluttabilità della morte». (Max More)
Personalmente, penso che vivere oltre i cent’anni, con tutte le funzioni mentali e fisiche di un trentenne e con una buona esperienza aquisita sarebbe forse, dico forse, una cosa che varrebbe la pena provare. Ma vivere duecento anni lo trovo un incubo. Se poi avremmo in giro individui come Bruno Vespa, Enrico Mentana, Myrta Merlino & Co, il suicidio è assicurato.
«Una volta entrati nella Singolarità smetteremo di essere creature inermi e primitive, macchine di carne limitate nei pensieri e nell’azione dal corpo che costituisce il nostro attuale sostrato. La Singolarità ci permetterà di superare queste limitazioni dei nostri corpi e cervelli biologici. Acquisiremo potere sul nostro stesso destino. La nostra mortalità sarà nelle nostre mani». (Ray Kurzweil).
Questo signore, tra i maggiori sostenitori del transumanesimo, ha scippato alla scienza la definizione Singolarità per usarla come gli abortisti chiamano il loro crimine “interruzione volontaria”. È convinto che caricheremo le nostre menti sui computer entro il 2045 e i nostri corpi saranno sostituiti da macchine entro 90 anni. In realtà, le Big Tech stanno investendo così tanti miliardi che, se non li fermiamo, riusciranno a creare un mondo di zombies molti anni prima.
«Se vogliono rimanere rilevanti in un futuro dominato dall’intelligenza artificiale, gli umani devono diventare cyborg». (Elon Musk)
«Se vogliamo vivere in paradiso, dovremo progettarlo da soli. Se vogliamo la vita eterna, allora dovremo riscrivere il nostro codice genetico pieno di bug e diventare come un dio … solo le soluzioni hi-tech potranno mai sradicare la sofferenza dal mondo. La compassione da sola non è abbastanza» (David Pearce).
Qualcuno non sembra essere d’accordo.
Il cervello, contrariamente a quanto sostengono Elon Musk e Ray Kurzweil, non è calcolabile (computable) perché la coscienza umana è il risultato di interazioni imprevedibili e non lineari tra miliardi di cellule. I nostri cervelli non funzionano in modo algoritmico e non sono macchine digitali. (Miguel Nicolelis)
Ma con la nanoteconologia inserita nel corpo potranno cambiare anche la coscienza. Vedi: https://www.marcotosatti.com/2021/09/08/agostino-nobile-ma-perche-ci-vogliono-tutti-tutti-vaccinati/
C’era un altro personaggio bizzarro che pensava di vivere in una simulazione: Philip K. Dick. Ma almeno, nel suo caso, è sempre stato chiaro come il genio andasse di pari passo con la follia e l’alcolismo. (Andrea Signorelli). Questo è il caso del Metaverso, che è già realtà. Ne parleremo nel prossimo articolo.
Agostino Nobile
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