Arrendersi All’Evidenza. Le Prove di Come il Siero Renda Più Fragili.
di STILUM CURIAE, BLOG PAPI E DINTORNI (Marco Tosatti)
Cari amici e nemici di Stilum Curiae, il nostro amico fedele e competente, Arrendersi All’Evidenza, ci offre questa riflessione documentata sulle conseguenze del siero genico che stanno inoculando, e che come ormai è evidente a chiunque, non serve né a bloccare i contagi né a fermare l’infezione. Un fatto di cui ciascuno probabilmente ha esperienza diretta, conoscendo persone vaccinate con due o tre dosi e che sono rimaste comunque infettate. Ma c’è di più come scoprirete dall’articolo. Buona lettura.
§§§
Nei dati dal 26 novembre al 8 gennaio nel Nuovo Galles del Sud, Australia, traspare un incremento di contagi (positività al tampone Covid) tra i plurivaccinati. Avviene dal momento che le varianti virali sono sempre più in grado di eludere l’istruzione anticorpale impartita dal vaccino, ma soprattutto perché è sempre più messo a nudo un complessivo indebolimento del sistema immunitario in seguito al reiterarsi delle vaccinazioni anti-Covid.
Le considerazioni che seguono sono una libera ripresa degli argomenti dell’articolo disponibile al seguente link:
https://dailyexpose.uk/2022/01/25/fully-vaccinated-australians-developing-ade/
Con Delta l’efficacia vaccinale residua compensava la perdita di efficienza del sistema immunitario: il saldo in termini di indici di contagio da Covid era ancora a vantaggio dei vaccinati.
Con Omicron questo non succede più.
E’ difficile da credere vero? Con Omicron i vaccinati prendono più facilmente il Covid dei non vaccinati. Non solo: la carica virale che si sviluppa nei vaccinati è maggiore (quindi sono anche più contagiosi)!
Molti sostengono che i dati dei ricoverati, delle terapie intensive e dei morti dicano tutt’altro, ma è vero?
Se a un non vaccinato ritardo le cure per qualsiasi patologia e poi, quando sta male, gli faccio un PCR con amplificazione sopra i 40-45 cicli (in certe nazioni il ricovero con Covid prevede il riconoscimento di una diaria molto più vantaggiosa per l’ente ospedaliero) avrò quasi sicuramente un “positivo” non vaccinato da introdurre nelle statistiche, che se poi peggiora o muore (di o con Covid) favorisce la narrazione gradita. Con il premio riconosciuto agli ospedali, ricoverando con Covid, ci si può aspettare di tutto: attese ingiustificate + cicli elevati del PCR.
Ovviamente i non vaccinati ricorrono agli ospedali non solo perché affetti da sintomatologia Covid.
Sarebbe interessante sapere quanti sono quelli che arrivano in ospedale solo per quella ragione e non quanti, completamente asintomatici, vengono poi scoperti positivi dopo il ricovero, indipendentemente dal perché lì.
Se con Delta ancora non si evidenziava così chiaramente, con Omicron sta rivelando meglio e lo si spiega soltanto con un peggioramento delle prestazioni del sistema immunitario dei vaccinati: dopo la seconda iniezione la copertura risultava efficace per circa 5-7 mesi, adesso la copertura si dimostra di scarsa efficacia nell’istruire la risposta anticorpale immunitaria in meno di un mese. Si possono vedere anche questi dati dell’Alberta, Canada.
La narrativa sostiene che, pur contagiandosi (addirittura di più dei non vaccinati) e pur sviluppando cariche virali elevate (anche maggiori dei non vaccinati) i vaccinati in doppia dose e/o boosted sviluppano patologie molto meno gravi e pertanto corrono minori rischi di decesso. Questo indicherebbero i “dati ufficiali”.
Forse che la spike (guarda caso la proteina dove il virus muta di più e che rappresenta non più del 12% delle proteine del virus intero, ma costituisce la parte con maggiori potenziale patologico per l’organismo) è diventata abile nell’eludere gli IgA, la prima linea delle difese immunitarie (altrimenti il vaccinato non si contagerebbe), ma poi si comporta da agnellino con gli anticorpi IgG, gli IgM, le cellule T etc?
O è più logico che, saltata la prima linea di difesa con relativa facilità, le conseguenze debbano necessariamente essere deleterie anche su tutto il resto? Se Omicron, o qualsiasi altro virus, diventa “più virale”, potrebbe essere “meno letale” se il sistema immunitario nel suo complesso fosse istruito e sano. Ma se invece è indebolito? Si sa che proprio l’immunità innata è la più compromessa da queste vaccinazioni.
Inoltre: la larghissima maggioranza dei decessi “con Covid” riguarda pazienti con altri gravi comorbilità. E’ davvero raro morire solo di Covid. Domanda indiscreta: e se la comorbilità attuale, nel caso dei vaccinati, la fornisse proprio la vaccinazione a causa dei non pochi effetti avversi ormai noti? Anche i vaccinati finiscono in ospedale e anche per loro vale il criterio che un tampone positivo li fa valere di più in termini di diaria ospedaliera…
Tuttavia le malattie per le quali soffrono sono vere; si può morirne, anche “con Covid” d’accordo, ma d’altro. Ammesso che la vaccinazione non sia essa stessa la causa di una comorbidità, come potrebbe però proteggere da una comorbidità assai più decisiva nel provocare la morte che non il Covid? Si ritorna alla questione del numero di decessi gonfiato.
E’ tutto un susseguirsi di eventi… creazione di un virus fantomatico, poi si scopre che a Bergamo con le vaccinazioni al meningococco, vi sono iniettate grafene, che è tossico.
Si sono tolte tutte le vere medicine, per far utilizzare solamente il vacc.
Che poi nn lo è… il siero magico, ovvero sempre più grafene ed altro distruggono il sistema immunitario e gli italiani nn lo hanno ancora capito.