Una possibile invasione russa dell’Ucraina porterebbe a uno scontro convenzionale tra due Stati i cui arsenali militari, fondamentalmente, hanno la medesima origine, ma con un grande distinguo: la Russia può contare su armamenti pressoché moderni, mentre l’Ucraina, che ha ereditato la maggior parte dei suoi assetti militari dall’Unione Sovietica, è in possesso di mezzi obsolescenti (e obsoleti) che necessitano di essere modernizzati. Questo processo di aggiornamento, come già detto, è in corso da qualche anno ma è ostacolato dalla corruzione interna e da un budget per la difesa limitato, in quanto Kiev sta acquisendo dall’estero altri sistemi d’arma e deve dividere le sue risorse.
Diamo quindi un rapido sguardo agli armamenti principali (per numero e importanza) che si fronteggerebbero in caso di conflitto, tralasciando, per ragioni di spazio, gli armamenti individuali, i pezzi di artiglieria campale trainati e semoventi, i mezzi del genio e i veicoli da trasporto truppe.
I mezzi corazzati
Cominciando dagli Mbt (Main Battle Tank), l’Ucraina dispone di circa 1790 vecchi T-64 (tipo B, BV, BM e BM2). Il T-64 è entrato in produzione – se escludiamo gli esemplari di preserie – nel 1966 ed entrò in servizio nel 1967. Monta un cannone da 125 millimetri capace di un tiro efficace sino a 2mila metri ed è stato il primo carro armato al mondo a disporre di un caricatore automatico che consente di ridurre l’equipaggio da quattro a tre uomini: comandante, artigliere e autista. Altre caratteristiche avanzate per l’epoca includevano una sofisticata protezione multistrato, un sistema di protezione NBC, una nuova disposizione del vano propulsione. Spinto da un motore diesel da 800 cavalli, il T-64 pesa circa 38 tonnellate.
Il T-80 è presente in entrambi gli arsenali, ma la Russia ne dispone di 3450, mentre l’Ucraina ne ha 340. Questo carro, entrato in servizio nel 1976, mantiene le caratteristiche di base della serie T-64 (compresa la bocca da fuoco ad anima liscia da 125 millimetri con caricatore automatico). Le principali innovazioni includevano il primo utilizzo di un motore a turbina a gas, che fornisce maggiore velocità e potenza (circa 1100 cavalli), e il primo utilizzo di un telemetro laser che permette importanti miglioramenti nel controllo del fuoco. Il T-80 è molto simile nell’aspetto al T-72. Quando è dotato di sistemi di corazzatura reattiva, il T-80 è praticamente immune sul suo arco frontale alla penetrazione di tutti gli attuali Atgm (Anti-Tank Ground Missile) Nato che si basano su una testata Heat (High Explosive Anti-Tank). La corazzatura reattiva è anche montata sulla parte anteriore del tetto della torretta per fornire protezione contro le armi di attacco dall’alto. L’armatura reattiva esplosiva non fornisce alcuna protezione aggiuntiva contro gli attacchi Apds (Armour-Piercing Discarding Sabot) o Apfsds (Armor-Piercing Fin-Stabilized Discarding Sabot). Il T-80 in configurazione base pesa circa 42 tonnellate.
Anche il T-72 è presente da entrambe le parti, e anche stavolta con una notevole disparità numerica: la Russia ne ha 7650 mentre l’Ucraina circa 300. Il T-72 è entrato in servizio nell’esercito sovietico nel 1973 ed è stato pensato come un’alternativa al T-64 più economica e affidabile, ma meno capace. Monta lo stesso tipo di cannone del suo predecessore Il T-72 ed è protetto da un’armatura composita. Al momento della sua introduzione in servizio, il T-72 poteva resistere a qualsiasi munizione da 105 millimetri sparata a distanze superiori a 500 metri. L’armatura anteriore del T-72 non può essere penetrata dai missili anticarro Dragon o TOW contemporanei. L’armatura laterale invece fornisce protezione solo contro IFV (Infantry Fighting Vehicles) e cannoni degli elicotteri. Anche i T-72 hanno un sistema di protezione NBC e pesano 41 tonnellate. La Russia dispone anche di circa 530 T-72B3. In questa versione è stato montato un nuovo sistema di controllo del fuoco e ha un motore più potente, che sviluppa 1130 cavalli. I primi carri armati T-72B3 sono stati consegnati nel 2013.
Mosca può contare anche su 570 T-90, che viene considerato tra i migliori 10 Mbt al mondo. Entrato in servizio nel 1993, ha uno scafo con armatura composita saldato con blocchi di corazza reattiva Kontakt-5 incorporati. La protezione del T-90 è migliorata dal sistema di contromisure Shtora-1 capace di contrastare i missili anticarro occidentali come TOW, HOT e MILAN. È anche efficace contro missili anticarro come Konkurs sovietici e HJ-8 cinesi. Lo Shtora-1 non è però efficace contro i missili come il Javelin o superiori. Il T-90 monta un cannone ad anima liscia 2A46M da 125 millimetri completamente stabilizzato. Il raggio di tiro effettivo, con proiettili Apfsds è di 2/3 mila metri di giorno e di 2000/2600 di notte.
Tralasciando la descrizione dei veicoli da combattimento per la fanteria, ci limitiamo a fornirne le consistenze numeriche per tipologia dei principali, giusto per dare un’ordine di grandezza: la Russia possiede circa 600 Bmp-3, 4500 Bmp-2, 7500 Bmp-1, 1292 Btr-80/82A, 95 Btr-70, 2mila Brdm-2, 6500 Mt-Lb, 3663 Btr-60, 129 Btr-90, 197 Ural Taifun-U, 320 Kamaz Taifun-K (i nuovi T-15 e i Kurganets stanno giungendo lentamente ai reparti). L’Ucraina invece 1000 Bmp-1, 1400 Bmp-2, 4 Bmp-3, 47 Bmd-1, 59 Bmd-2, 350 Btr-80, 220 Btr-70, 10 Btr-60, 215 Btr-4, 70 Btr-3, 34 KrAZ Spartan, 458 Brdm-1, 500 Brdm-2, 20 Saxon, 2300 Mt-Lb, 15 Pts-2, 2 KrAZ Shrek, 21 Dozor-B, 250 Kozak-2 e 15 Btr-D.
L’aeronautica
Diamo ora uno sguardo all’aviazione. Qui il divario tra le forze è, se possibile, ancora più marcato. La Russia può disporre di 332 MiG-31 (tra BM e K), 447 Sukhoi Su-27, e di una decina di Su-57, il nuovo caccia di quinta generazione, di cui però solo 2 sarebbero entrati in servizio. Questa è la forza adibita all’intercettazione, superiorità aerea in profondità. L’aeronautica russa ha però anche in servizio caccia multiruolo come 449 MiG-29 e 133 Su-30SM, 98 Su-35S e 124 Su-34 per l’attacco al suolo o antinave. Tra gli aerei specificatamente per l’attacco al suolo troviamo 376 Su-24 (in parte in fase di ritiro), 268 Su-25, senza considerare i bombardieri strategici Tu-22M (67), Tu-95M e MS (42) e Tu-160 (17), che però difficilmente verrebbero impiegati. Da parte ucraina invece ci sono solamente 43 Sukhoi Su-27, 27 MiG-29, 17 Su-25 e 12 Su-24M.
Per quanto riguarda l’ala rotante anche qui le proporzioni sono nettamente svantaggiose per Kiev, che può contare solamente su 35 elicotteri da attacco Mil Mi-24 e su 65 multiruolo Mi-8. Mosca invece ha nei sui arsenali 756 Mi-8 (anche nella versione Mi-17), 352 tra Mi-24 e 35, 128 Mi-28 e 151 Kamov Ka-52.
La marina
Passando alla marina militare, quella ucraina è praticamente inesistente, essendoci un numero imprecisato di unità sottili e un’unica fregata classe Krivak III del periodo sovietico. La Russia, considerando esclusivamente la Flotta del Mar Nero, che attualmente è stata rinforzata da unità provenienti da altri settori (del Baltico, Nord e Pacifico) che operano in quello specchio d’acqua e nel Mediterraneo Orientale, può schierare un incrociatore classe Slava (il Mosca), tre fregate classe Admiral Grigorovich, due classe Krivak, sei corvette classe Grisha e quattro classe Buyan-M, cinque classe Tarantul, due corvette missilistiche a cuscino d’aria classe Bora, e sei motovedette antisabotaggio classe Grachonok, nonché tre pattugliatori missilistici classe Project 22160. La componente da sbarco può contare su tre classe Alligator, quattro Ropucha di vario tipo, mentre quella subacquea è composta da 7 sottomarini hunter-killer a propulsione diesel/elettrica: 1 classe Kilo e sei classe Kilo migliorata (project 06363).
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