L’Armenia elegge un nuovo presidente
di SICUREZZA INTERNAZIONALE (Anna Peverieri)
Il 3 marzo, il Parlamento dell’Armenia ha eletto Vahagn Khachatrian presidente del Paese, a seguito delle dimissioni di Armen Sarkisian, il 23 gennaio.
L’ex ministro dell’industria high-tech ha ottenuto 71 voti al secondo turno di votazioni, sette in più del necessario, nonostante i tentativi di boicottaggio messi in atto dalle fazioni di opposizione. Sebbene non sia ufficialmente legato ad alcun partito, Khachatrian è stato sostenuto dai deputati del partito al governo, Contratto Civile, guidato dal premier Nikol Pashinyan. “Sta assumendo la carica di presidente della Repubblica in un momento cruciale per il futuro dell’Armenia”, date le attuali sfide regionali e internazionali, ha dichiarato Pashinyan in un messaggio di congratulazioni al 62enne Khachatrian.
Sarkisian, in carica dal 2018, si è dimesso bruscamente il 23 gennaio, sostenendo che la Costituzione del Paese non gli conferiva poteri a sufficienza da poter esercitare una concreta “influenza” sulla politica interna ed esterna. Sebbene Sarkissian non abbia menzionato alcun evento nel dettaglio, è importante sottolineare che l’Armenia ha apportato numerosi cambiamenti alla Costituzione a seguito del referendum del 6 dicembre 2015, che hanno reso il Paese una Repubblica parlamentare. Questo ha ridotto significativamente i poteri del capo di Stato. Il pacchetto di riforme costituzionali proposte ha abolito le elezioni presidenziali dirette, sostituendole con l’elezione del presidente dell’Armenia da parte dell’Assemblea Nazionale. Il mandato del capo di Stato è stato prolungato da cinque a sette anni e il potere esecutivo è stato trasferito al primo ministro, attualmente Nikol Pashinyan.
Era stato critico nei confronti di Pashinyan su una serie di questioni, in particolare sull’operato del premier durante la guerra con l’Azerbaigian, svoltasi dal 27 settembre 2020 al 9 novembre 2020. Nel mese di novembre Baku e Erevan avevano sottoscritto un accordo di pace, mediato dalla Russia, attraverso il quale l’Armenia – rappresentata da Pashinyan – aveva ceduto all’Azerbaigian i sette distretti limitrofi al Nagorno-Karabakh conquistati nella guerra del 1991-94. Sarkisian ha criticato di essere stato escluso dai negoziati di pace e si è opposto quando Pashinyan ha accusato l’Esercito di aver tentato un “colpo di Stato”. In tale occasione, come prescrivono le leggi armene, Pashinyan aveva richiesto a Sarkissian, il licenziamento del capo di Stato Maggiore, Onik Gasparyan, e di 40 alti ufficiali.
Khachatrian, il quinto presidente dell’Armenia da quando ha riconquistato l’indipendenza dall’Unione Sovietica nel 1991, è un economista esperto che ha servito come sindaco della capitale, Erevan, dal 1996 al 1998. Successivamente, è entrato a far parte del consiglio di amministrazione di Armeconombank.
Fonte: https://sicurezzainternazionale.luiss.it/2022/03/05/larmenia-elegge-un-presidente/
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