Facebook consentirà temporaneamente l’elogio del battaglione di Azov
di PAGINA FACEBOOK DI GIORGIO BIANCHI (Giorgio Bianchi)
Gli estremisti, quelli buoni.
L’Occidente, pur di avere qualcuno che si sporchi gli scarponi (o le ciabatte) al suo posto, continua ineffabilmente ad appoggiare la peggior feccia che si sia mai vista sulla faccia della terra.
Ed è così che tra un padel e un aperitivo equo e solidale, il buon sinistrato moralmente superiore, si ritrova a sostenere una volta i jihadisti e un’altra i neonazisti.
Fatevi vedere da uno bravo… ma bravo, bravo bravo.
FACEBOOK CONSENTIRÀ TEMPORANEAMENTE L’ELOGIO DEL BATTAGLIONE DI AZOV.
Facebook consentirà temporaneamente ai suoi miliardi di utenti di elogiare il battaglione di Azov, un’unità militare neonazista ucraina precedentemente vietata dalla libera discussione in base alla politica dell’azienda sugli individui e le organizzazioni pericolose, ha appreso The Intercept.
Il cambiamento di linea, compiuto questa settimana, è dovuto alla continua invasione russa dell’Ucraina e alle precedenti escalation militari. Il battaglione Azov, che funge da braccio armato del più ampio movimento nazionalista bianco ucraino Azov, ha iniziato come milizia volontaria anti-russa prima di entrare formalmente nella Guardia nazionale ucraina nel 2014; il reggimento è noto per il suo ultranazionalismo di estrema destra e per l’ideologia neonazista che pervade i suoi membri. Sebbene negli ultimi anni abbia minimizzato le sue simpatie neonaziste, le affinità del gruppo non sono sottili: i soldati Azov marciano e si addestrano indossando uniformi recanti le icone del Terzo Reich; la sua leadership avrebbe corteggiato elementi dell’alt-right americana e neonazisti; e nel 2010, il primo comandante del battaglione ed ex parlamentare ucraino, Andriy Biletsky, ha dichiarato che lo scopo nazionale dell’Ucraina era quello di “guidare le razze bianche del mondo in una crociata finale… contro Untermenschen [subumani] guidati dai semiti”. Secondo quanto riferito, le forze russe si stanno muovendo rapidamente contro obiettivi in tutta l’Ucraina, l’approccio schietto e basato su elenchi di Facebook alla moderazione mette l’azienda in un vicolo cieco: cosa succede quando un gruppo che hai ritenuto troppo pericoloso per discutere liberamente è difendere il suo paese contro una scala reale assalto?
Secondo il materiale di politica interna esaminato da The Intercept, Facebook “consentirà l’elogio del battaglione Azov quando loda esplicitamente ed esclusivamente il loro ruolo nella difesa dell’Ucraina OPPURE il loro ruolo come parte della Guardia nazionale ucraina”. Esempi di discorsi pubblicati internamente che Facebook ora ritiene accettabili includono “I volontari del movimento Azov sono veri eroi, sono un supporto tanto necessario per la nostra guardia nazionale”; “Siamo sotto attacco. Azov ha difeso coraggiosamente la nostra città nelle ultime 6 ore”; e “Penso che Azov stia giocando un ruolo patriottico durante questa crisi”.
(Fonte: The Intercept – Tramite Giubbe Rosse).
Ma sì. So’ bravi ragazzi.
FONTE: https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=10224812706256403&id=1575860640
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