RESETTIAMOCI: la pace o il Covid
di SOCIALISMO 2017 (Ugo Boghetta)
A Bologna è stata convocata per Sabato 12 una manifestazione nazionale contro il green pass e contro la guerra. Recentemente si erano tenute altre iniziative che mettevano insieme i due stati di emergenza, l’uscita dalla Ue, dalla Nato ed altro ancora. Uno zibaldone.
La logica che sottostà è comprensibile, apparentemente giusta ma sbagliata nella sostanza: molto sbagliata. A scuola ci hanno insegnato che non si possono sommare pere e mele. Ma qui il problema è altro ancora: distinguere le pere dalle mele.
Mi spiego. Ribadisco che non condivido la politica del governo adottata nel contrasto al Covid. Credo che la cosa andasse trattata diversamente ed in modo articolato e selettivo. Di ciò ho già scritto. È tuttavia anche innegabile che il movimento novax è stato assolutamente inefficace ed è rimasto di nicchia. Ed è stato inefficace perché invece di fare politica si è rifugiato nella biopolitica.
La crisi Ucraina, però ha cause del tutto diverse. Risalgono allo scioglimento dell’Urss e il progressivo avanzamento ad est della Nato, l’emergere della Cina, il declino degli Usa, il ritorno della stessa Russia sulla scena internazionale, la crisi della globalizzazione occidentale liberista ecc ecc.
Unire le due questioni, non ha senso e non è utile, anzi è deleterio per far comprendere le ragioni del conflitto.
Unendo le due questioni, inoltre, si seleziona la condivisione solo della propria nicchia. Non si cerca di parlare a tutti. Si parla a stessi e per se stessi.
Al contrario è possibile che ci siano molti o tanti che non condividono la narrazione governativa ed il pacifismo guerrafondaio ma sul covid hanno idee diverse.
La vicenda Ucraina va dunque gestita in modo specifico e con proposte specifiche. La neutralità dell’Ucraina credo sia l’unica proposta politica che fa chiarezza rispetto all’espansionismo Nato e l’esportazione armata della pace.
In questo contesto non ha senso nemmeno utilizzare parole d’ordine (astrattamente condivisibili) come l’uscita dalla Nato e dalla UE!!?? Bisogna stare sul punto dirimente.
In secondo luogo, è necessario centrare la questione economica e sociale. Dopo le crisi, mai superate del 2008 e del Covid, questa si presenta come un’altra mazzata pesantissima. Affrontare la crisi sociale diventa strategico. A tal fine è necessario prestare attenzione al tipo di risposte che sceglieranno le classi dirigenti italiane. Cosi è per le prospettive di un’Unione Europea stretta dalle contraddizioni prodotte dell’impatto delle crisi sui vari paesi e dalle altrettanto divisive contraddizioni che porta con sé la spinta verso una maggiore unità politica-militare.
In questa situazione, la ricostruzione di una cultura politica adeguata alla fase è quanto mai urgente. E serve dividere l’analisi rigorosa dei fatti dalla elaborazione di ciò che serve per articolare proposte politiche contingenti e comprensibili, pur nella prospettiva di un cambiamento generale e radicale. Una volta si chiamava: “linea di massa”.
Pigrizie politiche e mentali non sono cose buone quando il quadro cambia, e cambia di molto.
Per questi motivi è necessario resettarsi rapidamente. Prima archiviamo il periodo covid e meglio è.
È difficile. È doloroso. Costa sforzo. Ma è esiziale.
Fonte: https://www.facebook.com/100000797283987/posts/4914115058625022/
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