Quali sono le prime cinque tendenze geostrategiche del “Nuovo ordine mondiale” di Biden
di MARX XXI (Andrew Korybko)
da https://oneworld.press
Traduzione di Marco Pondrelli per Marx21.it
Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha dichiarato lunedì che “ci sarà un nuovo ordine mondiale là fuori, e noi dobbiamo guidarlo e nel farlo dobbiamo unire il resto del mondo libero”. Fino a oggi, la stessa frase “Nuovo Ordine Mondiale” (NWO) è stata trattata come una cosiddetta “teoria della cospirazione” e spietatamente soppressa nel discorso dei Mainstream Media (MSM), nonostante l’ex presidente degli Stati Uniti George H. W. Bush sia stato responsabile dell’introduzione di questo concetto verso la fine della vecchia guerra fredda. Tuttavia, ora che Biden ha pronunciato pubblicamente questa frase, non è più “politicamente scorretto” discuterne. Infatti, potrebbe anche diventare parte della narrazione ufficiale del MSM nel prossimo futuro. Ciò che il presente testo vuole fare è identificare le cinque principali tendenze geostrategiche del NWO e prevedere la loro traiettoria futura.
1. Il blocco occidentale guidato dagli USA si è consolidato
La reazione senza precedenti pianificata dell’Occidente guidato dagli Stati Uniti all’operazione militare speciale della Russia in corso in Ucraina è servita a consolidare questo blocco sotto l’egemonia americana. L’UE ha sacrificato la sua sovranità strategica al suo patrono transatlantico con il pretesto di “difendersi dalla minaccia russa”, nonostante questo porti ad autoinfliggersi enormi conseguenze economiche. Questo risultato sarà sfruttato dall’Asse anglo-americano (AAA) per far uscire dal mercato i loro concorrenti industriali, comprandone alcune di quelle che rimangono ed handicappare permanentemente la competitività globale del blocco nel prossimo futuro. Il modello egemonico che viene attivamente implementato dagli Stati Uniti al giorno d’oggi può anche essere utilizzato per ridurre e infine tagliare le relazioni Cina-UE.
2. La Russia accelererà il suo grande riorientamento strategico
La grande potenza eurasiatica sta riorientando la sua grande attenzione strategica verso il Sud globale dall’inizio delle sanzioni dell’Occidente guidato dagli Stati Uniti nel 2014, accelererà questa tendenza, poiché non ha letteralmente più alternative. A suo credito, però, la Russia ha fatto passi impressionanti in tutto il non-occidente negli ultimi otto anni. In breve, si coordina con la Cina come doppio motore dell’emergente Ordine Mondiale Multipolare (MWO); conta su una combinazione del suo ‘Ummah Pivot’ con paesi a maggioranza musulmana come il Pakistan e la sua riaffermata partnership strategica con l’India, co-leader del Neo-NAM, per evitare preventivamente una dipendenza sproporzionata dalla Repubblica Popolare; è diventata il kingmaker degli affari dell’Asia occidentale grazie al suo ruolo insostituibile in Siria; e sta rapidamente espandendo la sua influenza anche in Africa e America Latina.
3. La neutralità è rinata
Il fatto che la stragrande maggioranza della comunità internazionale abbia rifiutato di sanzionare la Russia nonostante le immense pressioni americane, parla del loro desiderio di rimanere neutrali nel teatro eurasiatico occidentale della nuova guerra fredda tra la Russia e gli Stati Uniti. Anche paesi importanti come la Cina, l’India, l’Iran e il Pakistan non hanno votato contro la Russia all’Assemblea generale delle Nazioni Unite e nemmeno alcuni paesi africani. La rinascita del principio della neutralità nelle relazioni internazionali, che sarà anche prevedibilmente praticata una volta che il teatro eurasiatico orientale della Nuova Guerra Fredda tra America e Cina inevitabilmente si riscalderà sulla falsariga del modello eurasiatico occidentale con la Russia, dimostra che gli Stati Uniti non sono più in grado di esercitare unilateralmente la loro volontà su tutti gli altri come durante gli anni ’90 e i primi anni 2000.
4. Le alternative non occidentali avranno la priorità
L’armamento delle piattaforme e dei sistemi occidentali contro la Russia come parte della guerra ibrida degli Stati Uniti, incentiverà il resto del mondo che è ancora al di fuori della nuova “sfera d’influenza” formalizzata dall’America (cioè i paesi non occidentali) a dare priorità al rapido sviluppo di alternative non occidentali. Questo perché temono giustamente che potrebbero finire per diventare “la prossima Russia” se continuano ad affermare l’indipendenza dei propri interessi nazionali e a rimanere strategicamente autonomi. L’effetto a lungo termine di questa tendenza è che il dominio degli Stati Uniti su piattaforme, sistemi e standard inevitabilmente scomparirà, il che potrebbe a sua volta provocarli nell’avviare la “balcanizzazione” del sistema internazionale finora ampiamente globalizzato, in un disperato tentativo di armare il caos.
5. Le dimensioni ideologico-sistemiche della nuova guerra fredda
L’ultima tendenza diventa evidente dalle quattro sopra menzionate ed è l’indiscutibile divisione del mondo nel “Golden Billion” dell’Occidente guidato dagli Stati Uniti e nel Sud Globale non occidentale che sono in lizza per riaffermare lo a declinante egemonia unipolare dell’America sulle Relazioni Internazionali o per implementare finalmente il MWO che è stato sancito nella Carta delle Nazioni Unite, ma che non ha mai avuto la possibilità di entrare in pratica a causa della vecchia Guerra Fredda e del breve “momento unipolare”. Attualmente, l’ordine mondiale di transizione può essere descritto come bi-multipolare secondo il modello introdotto da Sanjaya Baru, che pone le superpotenze americana e cinese al vertice del sistema, seguite dalle Grandi Potenze e da paesi relativamente più piccoli, ma non si sa quale sarà la forma futura.
Le cinque principali tendenze geostrategiche che sono state identificate in questa analisi sono anche importanti all’interno del “Grande Reset”/”Quarta Rivoluzione Industriale” (GR/4IR) in corso, i cui processi di cambiamento di paradigma a tutto campo sono stati accelerati dagli sforzi non coordinati della comunità internazionale per contenere la COVID-19 (“Guerra Mondiale C”), che anche la Russia ha abbracciato in una certa misura, in linea con i propri interessi come li intende la sua leadership. Gli osservatori non dovrebbero dimenticare questo contesto socio-economico, nonostante le questioni geopolitiche e militari abbiano oggi la precedenza nella coscienza del pubblico. Complessivamente, questi fattori rimodelleranno tutto ciò che riguarda il mondo e quindi costituiscono probabilmente il nucleo del NWO di cui Biden ha parlato all’inizio di questa settimana.
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