Se gli europei cascano in pieno nel trappolone angloamericano
di DAVIDEMURA
Ieri gli ucraini hanno denunciato la presunta uccisione di civili a Bucha, di cui gli autori sarebbero le forze russe. Personalmente, non intendo pronunciarmi sulla sua fondatezza (almeno per ora), perché non ho gli strumenti per trarre conclusioni in un senso o nell’altro, anche se, per quel che ho letto e sentito, ci sarebbero molti elementi che non tornerebbero nella denuncia di questo fatto. In primis, la prima domanda che sorge spontanea è: perché i russi avrebbero compiuto simili uccisioni? Poi: quale sarebbe stato il loro scopo, visto pure che da Bucha si sono ritirati volontariamente?
Per quanto mi riguarda, Bucha sembra essere un evento che, fondato o meno, ha il suo perché in questa guerra per procura, in cui i veri co-belligeranti dell’Ucraina sono gli USA e i loro sodali inglesi. E non è difficile individuare questa ragione nel tentativo dell’anglosfera di recidere definitivamente i rapporti economici (ed energetici) tra Russia e resto d’Europa. La finalità è duplice: distruggere quel che resta della capacità produttiva europea, e creare una nuova e rinvigorita dipendenza economica ed energetica tra vecchio continente e Stati Uniti (magari con un nuovo piano Marshall).
E le nazioni europee ci stanno cascando in pieno. Bucha è l’evento che – sollevando massima indignazione – dovrebbe spingere i riottosi tedeschi a fare quel passo che finora non hanno voluto fare: rinunciare del tutto al gas e al petrolio russo. Una rinuncia che piacerebbe parecchio agli USA e confermerebbe una volta per tutte che non esiste un’Europa che sia politicamente indipendente dall’anglosfera.
Non credo, invece, al rischio di un allargamento del conflitto militare (per quanto possibile, purtroppo). Questo è dimostrato dal fatto che nessuna nazione europea e persino gli Stati Uniti sono disposti a farsi garanti degli ucraini in qualsiasi sede e in qualsiasi modo, e ciò perché questa “garanzia” sarebbe il miglior viatico per un conflitto mondiale. Un conflitto che vedrebbe i russi con un vantaggio tecnologico importante: i missili ipersonici, che, attualmente, non sono intercettabili dalle tecnologie antimissile USA.
Escluso – almeno sul piano teorico e diplomatico – un allargamento del conflitto militare, rimane quello economico. E qui si può affermare che la terza guerra mondiale è già in corso, perché una rinuncia totale da parte delle nazioni europee al gas e al petrolio russo avrebbe effetti inimmaginabili sull’economia europea, che si ritroverebbe, da un giorno all’altro, con i prezzi dell’energia alle stelle, a cui seguirebbe una crisi industriale e sociale davvero importante.
L’unica soluzione sarebbe che russi e ucraini ritrovassero i fili del dialogo e concludessero alla svelta un trattato di pace che ponesse fine al conflitto. Ma è un obiettivo che non viene contemplato a Washington e Londra, il cui interesse, invece, è il prolungamento della guerra perché i rapporti tra l’Europa continentale e la Russia arrivino a un punto critico e di non ritorno. Ed ecco perché è corretto affermare che, in questa guerra, gli interessi europei e quelli angloamericani sono divergenti. Ed ecco perché la nostra spina nel fianco non è tanto la Russia, quanto l’anglosfera, dalla quale l’Europa non riesce ad affrancarsi e per la quale – è ormai assodato – è disposta ad annullarsi.
Fonte: https://www.davidemura.com/se-gli-europei-cascano-in-pieno-nel-trappolone-angloamericano-7640/
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