Russia-Ucraina: colpito l’incrociatore missilistico Moskva
di SICUREZZA INTERNAZIONALE (Anna Peverieri)
La Russia ha annunciato, giovedì 14 aprile, che l’ammiraglia della sua flotta del Mar Nero è stata gravemente danneggiata e il suo equipaggio è stato evacuato a seguito di un’esplosione che un funzionario ucraino ha affermato essere il risultato di un attacco missilistico.
Il Ministero della Difesa russo ha affermato che l’incendio divampato sull’incrociatore missilistico Moskva ha causato l’esplosione di munizioni presenti sull’imbarcazione, ha riferito l’agenzia di stampa Interfax. Le agenzie di stampa russe hanno affermato che la Moskva, commissionata nel 1983, era armata con 16 missili da crociera Vulkan antinave con una portata di almeno 700 km (440 miglia). Non è stato chiarito dalla stampa russa cosa abbia causato l’incendio, ma Maksym Marchenko, il governatore ucraino della regione intorno al porto di Odessa, ha affermato che la Moskva è stata colpita da due missili da crociera antinave Neptune di fabbricazione ucraina. “I missili Neptune a guardia del Mar Nero hanno causato danni molto gravi”, ha detto in un post online. Il 14 aprile, sono circolate notizie e video di un’esplosione nell’aeroporto di Chornobaivka a Kherson. Non è chiaro l’attuale bilancio delle vittime.
Moskva è la seconda grande nave russa ad aver subito gravi danni dall’inizio della guerra. Il mese scorso, l’Ucraina ha dichiarato di aver distrutto una nave di supporto allo sbarco, l’Orsk, sul Mar d’Azov. Le attività militari della Marina russa sono fondamentali per supportare le operazioni di terra nel Sud del Paese, dove sta combattendo per prendere il pieno controllo del porto di Mariupol, sul Mar Nero. La Russia ha affermato, il 12 aprile, che 1.026 soldati della 36° brigata della Marina ucraina, inclusi 162 ufficiali, si erano arresi a Mariupol e che la città era completamente sotto il suo controllo. Il portavoce del Ministero della Difesa ucraino ha respinto tale parole, sottolineando di non disporre di informazioni su una resa.
Nel frattempo, secondo il Wall Street Journal, gli Stati Uniti intendono potenziare l’intelligence fornita all’Ucraina, in modo che le sue forze possano prendere di mira le unità militari russe nel Donbass e in Crimea. Il rapporto ha rivelato che il ritiro delle truppe russe dalle capitali per concentrarsi su un’offensiva sul Donbass e altre aree dell’Ucraina Orientale “ha contribuito alla decisione dell’amministrazione [Biden] di intensificare la condivisione dell’intelligence”. Inoltre, si aggiunge che funzionari hanno sottolineato che gli Stati Uniti “si asterranno dal fornire informazioni che consentirebbero agli ucraini di colpire obiettivi sul territorio russo”.
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