Soppressione dell’immunità innata dovuta alle vaccinazioni con mRNA della SARS-CoV-2. Studio
di IL BLOG DI SABINO PACIOLLA (Sabino Paciolla)
Vi propongo un studio prodotto da Stephanie Seneff,(Computer Science and Artificial Intelligence Laboratory, MIT, Cambridge, MA, USA) GregNigh (Immersion Health, Portland, OR, USA), Anthony M.Kyriakopoulos (Research and Development, Nasco AD Biotechnology Laboratory, Department of Research and Development, Sachtouri 11, 18536, Piraeus, Greece) e Peter A. McCullough (Truth for Health Foundation, Tucson, AZ, USA). Dello studio vi segnalo il sommaio ed le conclusioni. Lo studio è stato pubblicato su Food and Chemical Toxicology e lo trovate sulla piattaforma ScienceDirect. Eccoli nella mia traduzione.
Sommario
I vaccini mRNA SARS-CoV-2 sono stati introdotti sul mercato in risposta alle crisi di salute pubblica della Covid-19. L’utilizzo di vaccini mRNA nel contesto delle malattie infettive non ha precedenti. Le numerose alterazioni nell’mRNA del vaccino nascondono l’mRNA dalle difese cellulari e promuovono un’emivita biologica più lunga e un’elevata produzione di proteina spike. Tuttavia, la risposta immunitaria al vaccino è molto diversa da quella a un’infezione da SARS-CoV-2. In questo articolo, presentiamo le prove che la vaccinazione induce una profonda alterazione della segnalazione dell’interferone di tipo I, che ha diverse conseguenze negative per la salute umana. Le cellule immunitarie che hanno assunto le nanoparticelle del vaccino rilasciano in circolazione un gran numero di esosomi (*) contenenti la proteina spike insieme a critici microRNA che inducono una risposta di segnalazione nelle cellule riceventi in siti lontani. Identifichiamo anche potenziali profondi disturbi nel controllo normativo della sintesi proteica e della sorveglianza del cancro. Questi disturbi hanno potenzialmente un legame causale con le malattie neurodegenerative, la miocardite, la trombocitopenia immunitaria, la paralisi di Bell, le malattie del fegato, l’immunità adattativa alterata, la risposta alterata ai danni del DNA e la tumorigenesi. Mostriamo prove dal database VAERS a sostegno della nostra ipotesi. Crediamo che una valutazione completa dei rischi/benefici dei vaccini mRNA li metta in discussione come contribuenti positivi alla salute pubblica.
(*) Gli esosomi, assimilabili a bottiglie contenenti un messaggio al loro interno, sono vescicole sufficientemente piccole da muoversi liberamente nel nostro corpo e penetrare la membrana cellulare per consegnare il loro messaggio
Conclusioni
C’è stato un messaggio incrollabile sulla sicurezza e l’efficacia delle vaccinazioni mRNA contro la SARS-CoV-2 da parte dell’apparato di salute pubblica negli Stati Uniti e in tutto il mondo. L’efficacia è sempre più in dubbio, come dimostra una recente lettera di Günter Kampf (2021b) (qui la traduzione italiana, ndr) al Lancet Regional Health. Kampf ha fornito dati che mostrano che i vaccinati hanno ora la stessa probabilità dei non vaccinati di diffondere la malattia. Ha concluso: “Sembra essere gravemente negligente ignorare la popolazione vaccinata come una possibile e rilevante fonte di trasmissione quando si decidono le misure di controllo della salute pubblica”. Inoltre, l’inadeguatezza degli studi di fase I, II e III per valutare gli effetti collaterali a medio e lungo termine dei vaccini genetici mRNA può essere stata fuorviante sul loro impatto soppressivo sull’immunità innata dei vaccinati.
In questo articolo, richiamiamo l’attenzione su tre aspetti molto importanti del profilo di sicurezza di queste vaccinazioni. Il primo è il sovvertimento ampiamente documentato dell’immunità innata, principalmente attraverso la soppressione di IFN-α e la sua cascata di segnalazione associata. Questa soppressione avrà una vasta gamma di conseguenze, non ultima delle quali la riattivazione di infezioni virali latenti e la ridotta capacità di combattere efficacemente le infezioni future. In secondo luogo, la disregolazione del sistema di prevenzione e rilevamento della trasformazione maligna geneticamente guidata all’interno delle cellule e il conseguente potenziale della vaccinazione di promuovere tali trasformazioni. In terzo luogo, la vaccinazione con mRNA potenzialmente interrompe la comunicazione intracellulare effettuata dagli esosomi e spinge le cellule che assumono mRNA di glicoproteina spike a produrre alti livelli di esosomi portatori di glicoproteina spike, con conseguenze infiammatorie potenzialmente gravi. Se uno di questi potenziali dovesse essere pienamente realizzato, l’impatto su miliardi di persone in tutto il mondo potrebbe essere enorme e potrebbe contribuire al carico di malattie sia a breve che a lungo termine che il nostro sistema sanitario deve affrontare.
Data l’attuale consapevolezza in rapida espansione dei molteplici ruoli dei G4 nella regolazione della traduzione dell’mRNA e della clearance attraverso i granuli di stress, l’aumento dei pG4 dovuto all’arricchimento del contenuto di GC come conseguenza dell’ottimizzazione dei codoni ha conseguenze sconosciute ma probabilmente di vasta portata. La valutazione analitica specifica della sicurezza di questi costrutti nei vaccini è urgentemente necessaria, compresa la spettrometria di massa per l’identificazione dell’espressione criptica e studi di immunoprecipitazione per valutare il potenziale di disturbo o interferenza con le attività essenziali delle proteine leganti l’RNA e il DNA.
È essenziale che vengano condotti ulteriori studi per determinare la portata delle potenziali conseguenze patologiche descritte in questo articolo. Non è pratico che queste vaccinazioni siano considerate parte di una campagna di salute pubblica senza un’analisi dettagliata dell’impatto umano dei potenziali danni collaterali. VAERS e altri sistemi di monitoraggio dovrebbero essere ottimizzati per rilevare i segnali relativi alle conseguenze sulla salute della vaccinazione mRNA che abbiamo delineato. Crediamo che il sistema di monitoraggio VAERS aggiornato descritto nello studio Harvard Pilgrim Health Care, Inc. ma purtroppo non supportato dal CDC, sarebbe un inizio prezioso a questo proposito (Lazarus et al., 2010).
Alla fine, miliardi di vite sono potenzialmente a rischio, dato il gran numero di individui iniettati con i vaccini mRNA della SARS-CoV-2 e la vasta gamma di esiti avversi che abbiamo descritto. Invitiamo le istituzioni sanitarie pubbliche a dimostrare, con prove, perché le questioni discusse in questo documento non sono rilevanti per la salute pubblica, o a riconoscere che lo sono e ad agire di conseguenza. Inoltre, incoraggiamo tutti gli individui a prendere le proprie decisioni di assistenza sanitaria con queste informazioni come un fattore che contribuisce a tali decisioni.
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