di ANNA PAOLA USAI
Un Paese che non produce moneta per finanziare la spesa pubblica per forza deve tassare i cittadini. Ma finanziare solo la spesa pubblica non è sufficiente in quanto abbiamo un debito pubblico, denominato ovviamente in moneta che non è nostra, di cui paghiamo annualmente gli interessi.
In Italia, affinché sopravviva l’euro, è necessario tassare tanto quanto la spesa pubblica più gli interessi sul debito più gli impegni extra nazionali (finanziamenti annuali all’Ue, di cui nessuno parla mai, e che ci ha visto sempre contributori netti, abbiamo dato più di ciò che abbiamo preso).
Ai tempi della “liretta” come si finanziava l’Italia? Il debito pubblico era un problema? Esisteva lo spread? Esistevano i “mercati”? L’Italia poteva fallire sul suo debito? A chi apparteneva l’IRI e tutti i servizi pubblici connessi (servizi di cui lo Stato stabiliva il prezzo)? Il debito sovrano può subire attacchi speculativi?
Beh, entrando nell’euro abbiamo perso tutto questo. Ora l’Italia è stata trasformata in una sorta di colonia europea perennemente commissariata e perennemente sotto i ricatti dei mercati, che se vogliono, possono farci fallire.
Adesso l’Ue vi piace meno? Noi siamo nati per dire NO a tutto questo. Italia sovrana e popolare.
L’italia gli italiani, non sono altro che pecorame…
fine…