Ovvero una riflessione in tre punti.
Il primo.
È notizia di qualche giorno fa che l’eurodeputato olandese Rob Roos, nel corso di un incontro al Parlamento europeo, rivolgendo alla rappresentante della Pfizer, Janine Small la domanda:
“Il vaccino covid della Pfizer è stato testato per fermare la trasmissione del virus prima che fosse immesso nel mercato? Se non lo è stato lo dica chiaramente, se lo è stato è disponibile a condividere i dati?”
ha ricevuto questa risposta:
“Riguardo alla domanda se fossimo a conoscenza dell’arresto dell’immunizzazione prima dell’immissione sul mercato beh, no, dovevamo davvero muoverci alla velocità della scienza per capire davvero cosa stava succedendo sul mercato”.
https://twitter.com/Rob_Roos/status/1579759795225198593?t=Dlk_0ZFgobM-F6baSJtFTg&s=19
Basterebbe questa ammissione – non è la prima e non sarà l’ultima – a mettere una pietra tombale sulla liceità e scientificità di una campagna di inoculazione indiscriminata basata su motivazioni totalmente false come viene confermato da una funzionaria degli stessi produttori del siero in questione.
In altri termini, se l’inoculazione – per stessa ammissione della Casa produttrice – non era in grado di fermare il contagio la sua obbligatorietà e il vergognoso lasciapassare ad essa collegato non solo non hanno senso alcuno ma divengono il simbolo di un odioso autoritarismo basato su una palese menzogna.
Trovo inutile continuare a versare fiumi di inchiostro – ancorché virtuale – su questa inqualificabile vicenda. Le cose sono più semplici di quello che si possa pensare; sappiamo che per poter imporre una vaccinazione forzata come è stato fatto erano necessarie due cose:
1- non avrebbero dovuto essere disponibili cure efficaci per la malattia;
2- il vaccino per essere tale avrebbe dovuto impedire di contagiarsi e di contagiare.
Come sappiamo entrambe queste condizioni non si sono verificate e pertanto quanto è accaduto – inutile girarci intorno – è stato un crimine contro l’umanità.
E questo era il primo punto.
Il secondo.
Il secondo è che nonostante notizie come questa – che naturalmente è stata pressoché ignorata dalla stampa mainstream e ‘debunkata’ dai soliti noti – l’ipnosi collettiva procede a passi da gigante. Nonostante ormai in ogni famiglia o circolo di conoscenti o di amici ci siano delle persone danneggiate anche seriamente dall’inoculazione forzata assistiamo attoniti ancora oggi alla incapacità dei più di farsi una domanda semplicissima:
“Ma se Tizio o Caio o Sempronia si sono ammalati/e di una patologia che non avevano mai manifestato prima e che però si manifesta in un gran numero di persone precedentemente sane e se il comune denominatore di tutte queste persone è l’essersi sottoposti all’inoculazione, non sarà che la causa potrebbe essere questa?”
Magari poi non sarà così, siamo noi a pensar male, ma – ripeto – possibile che la “maggioranza silenziosa” non ha più neppure la capacità di porsi una semplice domanda?
Possibile che il tabu di poter solo ipotizzare che le istituzioni, i media, la classe medica non necessariamente operino per il bene della popolazione sia inscalfibile?
La maggioranza silenziosa, docile gregge in fila per il macello.
Ed ora il terzo punto.
Il terzo.
Qualcosa di positivo è nato anche da questa distopia globale. Come cantava Fabrizio de André
“dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fior”.
E sono nati.
Sono i fiori del risveglio di tanti fratelli che nel corso dei mesi si sono resi conto che le cose non stavano come venivano raccontate.
E che si sono rifiutati di farsi inoculare. Hanno difeso la propria integrità. Hanno difeso il proprio sangue.
Eh sì, perché è proprio il sangue la chiave di tutto.
Il sangue che è il veicolo della vita e anche dell’individualità umana più profonda, – l’Io – il misterioso “succo” che scorre nel nostro corpo.
Tramite il sangue l’interno dell’uomo si apre all’esterno, e grazie a ciò assorbe l’ossigeno, sostanza vitale. Assorbendo l’ossigeno il sangue si rinnova.
Ricordate i coaguli di sangue trovati nelle autopsie e la mancanza di ossigeno dei malati?
Ora proprio il sangue è stato il bersaglio di questo che è impossibile non definire attacco all’Uomo, sia tramite la malattia che ne ha aggredito l’essenza che mediante il siero sperimentale che ne ha avvelenato la sostanza.
Per mezzo del sangue, e grazie all’ossigeno proveniente dall’esterno, noi formiamo il nostro corpo secondo le immagini della nostra vita interiore e sperimentiamo la percezione della nostra individualità, del nostro “Io”. Le energie del sangue sono rivolte verso l’interno edificando la nostra struttura corporea e verso l’esterno assorbendo l’ossigeno essenziale ai nostri processi vitali.
Un aiuto alla comprensione del senso più profondo delle vicende attuali ce lo fornisce il capolavoro di Goethe, nel quale si narra come Faust, il simbolo dell’Uomo moderno, sottoscriva un patto con Mefistofele, espressione del Male.
Ebbene, Faust deve stringere il patto con Mefistofele col proprio sangue. Inizialmente egli pensa che la richiesta sia solo una boutade, ma Mefistofele è terribilmente serio e gli dà una risposta molto singolare:
“Il sangue è un succo molto peculiare”.
Ora questa affermazione ci porta a comprendere una cosa estremamente significativa, vale a dire che
chi si impadronisca del sangue dell’uomo è in grado di dominarlo.
Comprendiamo allora che se il sangue è davvero “un succo molto peculiare”, lo è in quanto rappresenta per l’uomo il campo di battaglia nella vita terrena nella scelta tra Bene e Male.
Basti pensare a tutte le forme di “patti di sangue” stretti tra membri di società segrete o congreghe criminali.
Senza mezzi termini Rudolf Steiner afferma a questo proposito:
“Le saghe ed i miti dei popoli raccontano di questo ed affermano: quel che ha potere sul tuo sangue, ha potere anche su di te. Qualsiasi sia la potenza che vuole impossessarsi di un uomo, essa deve agire su di lui in modo che la sua azione si manifesti nel sangue. Se quindi una potenza malvagia vuole influire su di un uomo, essa deve avere il dominio sul suo sangue. È questo il profondo e spirituale significato del passo del Faust “Il sangue è un succo molto peculiare”. Per questo il rappresentante del principio del male dice: sottoscrivi il patto con il sangue, perché se ho il tuo nome scritto con il sangue, ti ho afferrato in ciò attraverso cui l’uomo può venir afferrato, ti ho attirato a me”. (Rudolf Steiner, Il sangue è un succo molto peculiare)
Rileggiamo ancora una volta due frasi di questa citazione di Steiner:
“Qualsiasi sia la potenza che vuole impossessarsi di un uomo, essa deve agire su di lui in modo che la sua azione si manifesti nel sangue. Se quindi una potenza malvagia vuole influire su di un uomo, essa deve avere il dominio sul suo sangue”.
Serve aggiungere altro?
Se lascio alla riflessione di ognuno la risposta a questa domanda, c’è tuttavia un ultimo aspetto – questa volta positivo – su cui vorrei soffermarmi.
Nel corso di questo scontro tra il Male e il Bene in cui siamo ancora coinvolti, coloro che non hanno lasciato avvelenare il proprio sangue hanno imparato però a riconoscersi tra loro.
Scopriamo – ogni giorno di più – di riconoscerci a prima vista tra noi.
Sentiamo di essere fratelli, “fratelli di sangue” con coloro che sono stati in grado di fare la stessa nostra scelta.
Quella di difendere il proprio sangue.
E questa è la parte luminosa di questa storia, che ci consente di sperare in un mondo nuovo, in un Uomo Nuovo.
Dove il sangue è ancora una volta la “cifra” del nostro restare umani.
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