Contro ogni possesso, anche dei figli da parte dei genitori
di Alessandro Bolzonello
“Ma sono l'unico nauseato dall'ipocrisia e dalla morbosità sul bambino di Padova? Sono l'unico a pensare che davanti a parenti che non ottemperano alle disposizioni di un Tribunale di un Paese democratico si debba intervenire?”
Registro la condanna da parte del ‘sentire pubblico’ del comportamento della Polizia, oggettivamente maldestro; comportamento, peraltro, portato alla ribalta da immagini ‘rubate’, completamente decontestualizzate. Constato soprattutto la posizione assunta dalle ‘istituzioni’ volta ad assecondare tale sentire.
Bisognerebbe conoscere la storia, e solo dopo averla compresa provare a trarre le conclusioni. Invece no! Tutti, o quasi, a deplorare il comportamento della Polizia. Tutti all’unisono legittimati nello stigmatizzare una azione, senza traccia di riserve e senza opportuni approfondimenti. Perché?
Io ho sempre detestato ogni forma di possesso nei miei confronti, soprattutto quella dei miei genitori. Benché non fosse rilevante in sé, l’ho sempre ostacolata e rifuggita; l’ho compresa solo quando sono diventato genitore. È potente l’identificazione con il figlio; è potente l’idea di continuità e successione. È un sentire ambivalente: necessario per l’accudimento, propedeutico per l’emancipazione, ma anche potenzialmente distruttivo, foriero di blocchi e ‘castrazioni’.
Ritengo che l’esplosione dello scandalo porti prepotentemente in luce il tema del possesso dell’altro qualora sussista una appartenenza. E nessuna appartenenza è così forte come quella tra genitori e figli, ancor più forte tra madre e figlio. Una proprietà che prescinde, appunto, dalla legge.
La Polizia ha quindi violato un profondo e potente schema implicito.
Ma se è vero che nessuno meglio dei genitori è nelle condizioni di accudire i figli, se è pressoché vero che nelle intenzioni i genitori sono le persone maggiormente abilitate a farlo, è un dato che ci sono genitori che, pensando di fare il bene, sono forieri di danni, spesso irreparabili. Ognuno, guardandosi attorno, talvolta anche osservando la propria storia, può constatare la veridicità di tali affermazioni.
L’intervento del Tribunale è il mezzo estremo che una società civile si da per intervenire nel caso di evidenti incapacità e/o inadeguatezze. È assolutamente un valore.
La sua concreta attuazione però presenta pesi e misure diverse: utilizzato, probabilmente talvolta con disinvoltura, nelle situazioni caratterizzate da degrado e incapienza, calibrato nelle situazioni ‘normali’, completamente omesso qualora gli interlocutori sono i forti e potenti.
A me scandalizza più questa impunità che gli eccessi della Polizia.
Pubblicato su Invito a …
Foto: Mother
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