Taggato: potenza della storia e dell’appartenenza
di Alessandro Bolzonello Incolpevole mi ritrovo in vita. Intorno a me un contesto trovato, non scelto, subito, che mi ha avviato lungo consolidate, benché relative, strade: quelle maturate lungo il tempo, quelle disponibili. Posto lungo questi binari, nel percorrerli, provo continuamente a coglierne senso e significato. Spesso invano. Concludo – come Caparezza – che iodellavitanonhocapitouncazzo. Poche le certezze maturate, se non la convinzione di essere dentro un percorso vincolato di costruzione ed espressione di una temporanea...
di Alessandro Bolzonello Tergiversare per perdere tempo; motivare l’ingiustificabile pur di far accadere ciò che si vuole; istituire commissioni o tavoli di lavoro per fingere di fare le cose; manipolare le informazioni pur di ostacolare l’operato altrui. Spesso ci si imbatte, risultandone complici, in pratiche sviate dagli obiettivi prefissati. Gli apparati – enti, organizzazioni, istituzioni – sono terreno fertile per tutto questo, fino ad assumere la connotazione di burocrazia demenziale e ottusa: condizione ideale per pratiche di corruzione...
di Alessandro Bolzonello Scopriamo che per anni abbiamo vissuto di rendita. Rendita conseguente al posizionamento acquisito nei decenni pregressi: forte crescita a cui è seguito l’assestamento, fino a diventare adagiamento, cioè mera difesa della posizione acquisita. Il paradigma della rendita si fonda sul preservare quanto disponibile. Questo è stato lo statement prevalente: garantire il perpetuarsi della ricchezza presente distribuendola adeguatamente, cioè assegnare priorità alla continuità piuttosto che all’evoluzione. Agli occhi dell’oggi, utilizzando la parabola evangelica dei talenti, è l’opzione...
di Alessandro Bolzonello Sullo sfondo delle stragi di Parigi si sta assistendo ad un festival di manifestazioni che ruotano attorno a tre concetti: blasfemia, fanatismo e ipocrisia. Istanze che nei loro estremismi si coniugano rispettivamente con la dissacrazione di tutto e tutti, la soppressione del diverso, la falsità attraverso l’adozione di posizioni per pura opportunità. Lo specifico caso francese è plateale e scenico, ma soprattutto è rappresentativo dei tratti profondi della cultura contemporanea: attaccare l’altro per...
di Alessandro Bolzonello Da ‘uomo di chiesa’, benché da qualche anno ‘alla finestra‘, osservo con interesse l’azione di papa Bergoglio. In virtù della mia storia, quindi della mia identità, lo faccio con profonda attenzione e coinvolgimento. Mantengo alta la convinzione che un ciclo storico-culturale sia da tempo concluso, che sia irreversibilmente consumata la capacità del cattolicesimo di comunicare e costruire senso e valore. Un’epoca è finita benché si trascini arrancando da anni; la Chiesa Cattolica...
di Alessandro Bolzonello Mi colpisce l’enfasi data alla nascita del Royal Baby, in particolare la pesantezza del nascere Royal: predestinato a rappresentare e simbolizzare pezzi di mondo, sollecitato a dover essere ciò che non necessariamente è. Subordinazione alla condizione; nel privilegio della posizione, pura violenza. Tale condizione connota ogni essere umano. Essere un buon professionista in una organizzazione, per esempio, significa possedere, oltre alle competenze del mestiere, la capacità di tuning con il contesto: coglierne...
di Alessandro Bolzonello Condivido l’analisi di Concita De Gregorio: l’esecutivo Letta è un ‘governo della riduzione del danno’. Nulla di più. Ha escluso dalle posizioni rilevanti gli ‘impresentabili’, probabilmente farà alcune cose buone, ma non è costitutivamente attrezzato per affrontare la profonda esigenza di cambiamento. Avrei preferito che si esplorassero altri territori e che gli attori fossero diversi. Sarebbe stato sicuramente rischioso, ma questo è il tempo di osare. Delle vicende politiche di queste ultime...
di Alessandro Bolzonello L’immagine del nuovo papa assieme a quello emerito in preghiera a Castel Gandolfo appare rassicurante e riparatrice, quasi consolatoria: sembra dire che nonostante le ‘atipicità’ del nuovo pontefice “tutto sarà come prima”. Spero vivamente non sia così. Vivo con ambivalenza l’entusiasmo dell’opinione pubblica di fronte al nuovo pontefice. Tutti sembrano applaudirlo, apprezzarlo, anche stimarlo. Sentimenti forti, estremizzati, sintomatici a mio avviso più del bisogno di risposte alle profonde esigenze contingenti che espressione...
di Alessandro Bolzonello tea tri vuoti e inutili potrebbero affollarsi / se tu ti proponessi di recitare te Emilia Paranoica, CCCP Ecco i gesti, semplici, e le parole, essenziali, del nuovo vescovo di Roma, Francesco; apparse a tutti un colpo di spugna alla pesante e asfittica cultura dominante, sicuramente una rottura dei cliché comunicativi. Grande risonanza e grandi speranze, probabilmente eccessive. Che si parli di Chiesa o di Governo Italiano, oppure di ogni altra istituzione è...
di Alessandro Bolzonello Mi infastidisce il significato associato al concetto di 'prudenza': demonizzazione dell’istinto, abiura dell'emozione, allontanamento da ogni posizione o appartenenza diversa dalla propria. Eppure il concetto in sé – di forte connotazione cattolica – appare inattaccabile: "è la virtù (afferma il Catechismo della Chiesa Cattolica del 1806) che dispone la ragione pratica a discernere in ogni circostanza il nostro vero bene e a scegliere i mezzi adeguati per compierlo". Considero presuntuoso parlare di...
di Alessandro Bolzonello Luca scrive su Fecebook: “Ma sono l'unico nauseato dall'ipocrisia e dalla morbosità sul bambino di Padova? Sono l'unico a pensare che davanti a parenti che non ottemperano alle disposizioni di un Tribunale di un Paese democratico si debba intervenire?” Registro la condanna da parte del ‘sentire pubblico’ del comportamento della Polizia, oggettivamente maldestro; comportamento, peraltro, portato alla ribalta da immagini ‘rubate’, completamente decontestualizzate. Constato soprattutto la posizione assunta dalle ‘istituzioni’ volta ad...
di Alessandro Bolzonello Lo scandalo della Regione Lazio riaccende i riflettori sugli uomini al potere. I giudizi su Fiorito e Battistoni sono scontati: Gian Antonio Stella parla di persone ‘impresentabili’, Gad Lerner li appella come ‘famelici’, Bagnasco li considera ‘vergognosi’. Considerazioni superficiali. Benché sia chiaro che costoro hanno utilizzano una posizione di potere per perseguire interessi privati, siamo sicuri che siano persone deprecabili? Siamo sicuri che siano peggio di noi, dove per noi intendo la...
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