La mediocrità al potere

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4 risposte

  1. stefano.dandrea ha detto:

    Sia chiaro che quelli che sono al governo della nazione non sono meno mediocri di Fiorito e Battistoni. Hanno "stile" e non sono cafoni; ma cià non ha nulla a che vedere con la mediocrità. Io avevo detto fin da principio che nel 2012 avrebbero fatto cadere il PIl del 3%. Dico da tempo che essi non si rendono conto che l'euro imploderà, o se se ne rendono conto non stanno facendo nulla per limitare i danni e per gestire quello che altrimenti sarà un processo di disfacimento improvviso. Le regole per i concorsi accademici apporvate da questo governo sono le peggiori di tutti i tempi (addirittura fanno ridere: per raggiungere la mediana servono 13 articoli (anche stupidi) o tre monografie; due monografie e dodici articoli non bastano! le note a sentenza, genere storico e di grande importanza, non contano; i commenti ricostruttivi per i codici ad uso dei pratici contano. La eliminazione delle partecelle per i professionisti era stata una grande ingiustizia a favore del grande capitale e a sfavore dei poveri cristi (liceità del patto di quota lite); ora le hanno reintrodotte dimezzate; ossia hanno stabilito che noi avvocati dobbiamo guadagnare la metà – dico la metà – di ciò che guadagnavamo. Clinton viene a trovare Renzi. E si potrebbe continuare all'infinito. Una gallina con il frac è sempre una gallina, notoriamente un animale stupido. Vedere e ascoltare almeno il prof. Sapelli (a parte il "dobbiamo fare gli stati uniti d'europa"): http://www.youtube.com/watch?v=EiNxNdwo7Fs

  2. Lorenzo ha detto:

    Sono profondamente convinto che le classi dirigenti costituiscano uno specchio abbastanza fedele dell'umanità attuale. La naturale decadenza della civiltà occidentale, elevata alll'ennesima potenza dall'atomismo liberista, ha trasformato le comunità in aggregati di individui interessati solo a mettersi in tasca soldi; se non possono farlo, si disinteressano completamente di politica.
     
    Tutto ciò che abbia una dimensione in profondità viene recepito come una palla da un'umanità cresciuta sui tempi dei videogiochi e sui ivelli intellettuali dei varietà televisivi.
     
    Vorrei comunque integrare questo concetto con un'altra chiave interpretativa. A mio avviso la definitiva trasformazione della politica in malaffare organizzato è anche legata all'imposizione del pensiero unico. Ormai qualsiasi approccio ideale che si discosti minimamente dal mix di regime viene stroncato con toni apocalittici e/o con il silenzio premeditato dai politici e pennivendoli (a loro volta ridotti, e meritatamente, a classe precaria che non potrebbe dire un soffio di verità nemmeno se vi fosse interessata).
     
    Resa impossibile ogni discussione sui fini ultimi la dialettica ideale – la tensione verso un fine politico o morale – muore e a guida della politica resta solamente l'interesse privato. Questa traiettoria si lascia ricostruire plasticamente nel tragitto che ha condotto il MSI a sciogliersi in Alleanza nazionale prima e nel berlusconismo poi. Chi non è disposto a fare il salto in direzione del magna magna viene messo da parte.
     
    Pensiero unico e impero della corruzione sono due facce della stessa medaglia.

  3. sarmata ha detto:

    E' una struttura piramidale costruita selezionando secondo i criteri del servilismo, della menzogna, dell'arroganza e della mancanza di coscienza sociale.
    Anche nel piccolo (ad es. i consiglieri comunali) c'è una graduale selezione negativa. I meno disposti a prostituirsi rimangono ai margini o spariscono.
    Guardiamo qualche vecchio film italiano degli anni 70,sembra che non sia passato il tempo: stessi vizi di oggi, stesse dinamiche…
    Nulla cambierà in questo paese.

  4. stefano.dandrea ha detto:

    Sarmata,

    molto volgarmente ma con profondità Rino Formica definiva la politica "sangue e merda"; d'altra parte, nei periodi burrascosi, quando la politica si rivela guerra, civile, di secessione di indipendenza di conquista, il sangue comincia anche a scorrere.

    In verità abbiamo rinunciato ad essere cittadini e ci siamo trastullati sul nostro benessere o meglio sull'alto livello dei consumi (in relazione ai redditi e ai risparmi). Non accettiamo disciplina; non siamo disponibili ad essere pazienti per fare le scarpe a Tizio o Caio ("I meno disposti a prostituirsi rimangono ai margini"). Non siamo disposti ad impegnarci per un paio di anni, al fine di organizzare due o tre ottime liste civiche per le elezioni comunali. Non siamo capaci di sacrificare i nostri consumi, il nostro tempo, il nostro lavoro, le nostre passioni per tentare un progetto politico. Siamo disincantati.

    Perciò è ovvio che dopo venti anni di disimpegno il sangue sia scomparso dalla politica e sia rimasta soltanto la m…a. Recitare la parte degli ingenui e attendere il momento in cui gli escrementi, i ruffiani, gli ignoranti, i corrotti, i disposti all'omicidio siano scomparsi dalla politica non ci fa onore. Bisogna tornare ad irrorare la melma con un po' di sangue, indossare gli stivaloni, turarsi il naso per stare nel mezzo di miasmi ammorbanti, imparare ad ottenere il consenso, saper attendere, non rodersi il fegato ma maturare volontà di vendetta, saper essere spietati al momento opportuno, e inizialmente assumere umilmente l'atteggiamento dei testimoni di geova, sapendo che saremo derrisi. Ecco, in primo luogo accettare di essere derisi e magari incompresi dalla moglie (ma che lo fai a fare?).

    Siamo tutti stati fuori dalla lotta e in fondo siamo stati gran figli di …. Una regola di vitafondamentale è individuare in primo luogo le nostre colpe perché cessino. A quel punto può darsi che le colpe degli altri non si rivelino un vero ostacolo sul cammino che vogliamo intraprendere.

    E poi ci vuole pazienza. La "frazione di Imola" era composta da otto uomini ed ebbe modo di condizionare la storia d'Italia 22 anni dopo la costituzione del partito comunista. Pensiamo al fatto che noi non valiamo un millesimo di quegli uomini, piuttosto che consolarci nel dipingere lo squallore degli uomini di potere

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