Sbarazzarsi della Sinistra- da Destra
Per chi ama spaccare il mondo in due con un preciso colpo d'ascia Sinistra e Destra sono due categorie di pensiero inamovibili e antitetiche. Chi invece riesce a distinguere tutta la scala dei grigi nella visione in bianco e nero del boscaiolo di cui sopra, sa che al di fuori del mondo bipolare esistono una serie di dettagli che ne spostano significativamente il baricentro. Ovvero ciò che è di Sinistra può diventare di Destra e viceversa.
Ovviamente faccio riferimento a questi due schieramenti politici moderni così come la Storia del Novecento ce l'ha consegnata: redistribuzione e pari accesso alle risorse a Sinistra (Stato sociale e democrazia diffusa) e accentramento e disparità di accesso a Destra (Stato autoritario).
Questo in linea teorica. Nei fatti poi le cose, come già detto, stanno in modo un po' diverso, e la scala dei grigi rende le distinzioni un po' più problematiche.
Sono convinto che l'episodio più significativo di come la Destra si possa sbarazzare della fastidiosa Sinistra presente anche tra le proprie fila, sia la Notte dei Lunghi Coltelli. Per capire come il regime nazista sia arrivato ad eliminare dai propri vertici dei sinceri sostenitori della prima ora del nazionalsocialismo, occorre fare un passo indietro e tornare a quando il Nationalsozialistische Deutsche Arbeiterpartei (NSDAP) era ancora agli inizi della propria folgorante carriera politica.
Al putsch di Monaco del 1923 oltre ad Hitler era presente anche Ernst Röhm con le sue camicie grigie (Sturmabteilungen o SA), la formazione paramilitare fondata nel 1921 che nel '34 avrebbe contato 2.000.000 di membri (superando in numero l'esercito) e che aveva come nemico principale gli Spartachisti e chiunque avesse in odio le politiche di Hitler. Allo stesso putsch partecipò anche Gregor Strasser. Fu lui che consigliò a Hitler, in prigione per il tentato colpo di stato, di scrivere Mein Kampf. E fu sempre lui che vendette la propria farmacia per sostenere il NSDAP, tenendo comizi durante la sua assenza ed acquisendo notorietà per la propria arte oratoria: nelle elezioni del '24 lo NSDAP divenne il secondo partito della Baviera.
Quando il partito cominciò ad avere un certo peso politico iniziarono gli screzi. Strasser riteneva possibile un avvicinamento con i socialisti, mentre Hitler privilegiava gli industriali. Nello stesso tempo in cui quest'ultimo siglava accordi con le destre conservatrici, Strasser sosteneva la necessità di uno "slittamento a sinistra" del partito nazista, l'adozione di formule organizzative sul modello dei soviet e la necessità di collaborare con i marxisti per una svolta anticapitalistica. [1]
Quando nel '25 socialdemocratici e comunisti avanzarono nel parlamento la proposta di espropriare beni e proprietà della casa imperiale, Strasser ed il suo pupillo Goebbels proposero che i nazisti si mettessero al loro fianco nell'appoggiare la campagna per l'espropriazione; ma queste posizioni erano assolutamente in contrasto con le politiche conservatrici di Hitler.
Inoltre Strasser era convinto di potere guidare il partito assieme ad Hitler. Il quale si vide costretto ad affidargli la gestione del nord del paese, pur di allontanarlo da Monaco per continuare a tessere la sua rete.
Le cose non andarono meglio con Röhm, che vedeva nella SA un corpo che doveva prendere ordini solo da lui e da nessun altro, Hitler compreso. Questo anche per preservare intatto lo spirito della rivoluzione nazionalsocialista ed evitare indesiderate derive. Come Strasser era contrario ad accordi con la destra conservatrice (apparati industriali, finanziari, junker e militari) che vedeva come la vera minaccia per lo spirito del NSDAP. In un discorso del 1933 affermava: “Ancora oggi vi sono, in posizioni ufficiali, persone che non hanno la minima idea dello spirito della nostra rivoluzione. Ci sbarazzeremo inesorabilmente di loro, se oseranno mettere in pratica le loro idee reazionarie”.[2]
Le “sue” SA erano l'armata rivoluzionaria che garantiva al popolo il futuro della nazione, chiamando l'ormai prossima destituzione delle persone legate alla destra conservatrice e che ancora detenevano il potere, come “la seconda rivoluzione”. A tal fine propose di riunire forze armate, SA e le SS in un unico esercito popolare sotto un unico comando (il suo, ovviamente). La qual cosa fece imbestialire non poco i vertici militari. Hitler, temendo di perdere la fiducia dell'apparato militare da cui ancora dipendeva la propria sopravvivenza politica, strinse accordi con loro per l'eliminazione di Röhm e l'avvio della dittatura. Il pretesto era che la “seconda rivoluzione” stesse tramando contro il Reich. Frasi come “Hitler è un traditore e come minimo dovrà andarsene in congedo" oppure “Sta tradendoci tutti, frequenta solo i reazionari e disprezza i vecchi camerati” lasciano poco spazio ad interpretazioni.
Insomma tanto Röhm che Strasser, esponenti di spicco della NSDAP dei primi tempi (Röhm era uno dei pochi che dava del tu a Hitler), avevano un progetto politico chiaro, ed avevano lo sguardo decisamente più a sinistra. E così, ad un anno dal minaccioso discorso contro le forze reazionarie ancora al potere, Hitler arresta personalmente Röhm in quella che viene comunemente chiamata la Notte dei Lunghi Coltelli (Nacht der langen Messer, altrimenti ricordato come Röhm-Putsch) nella quale vennero sterminate tra le 150 e le 200 persone tra nemici ed ex-compagni politici. Ovviamente tra gli scopi c'era il rimettere agli ordini del Fuhrer quei 2.000.000 membri delle SA che a causa delle loro intransigente linea politica anticapitalista stavano entrando in rotta di collisione con i suoi piani politici e militari. A loro venne offerta la possibilità di redenzione: giurare fedeltà eterna al Furher oppure morire.
“La rivoluzione non è uno stato di cose permanente; il fiume dirompente della rivoluzione deve essere ricondotto nel più sicuro alveo dell'evoluzione” dove per evoluzione Hitler intendeva la collaborazione stabile con imprenditori, vertici militari e finanziari, ed aristocrazia.
Fu così che la sinistra della NSDAP venne ridotta al silenzio. Annunciando l'epurazione Hitler dichiarò: "Se qualcuno mi rimprovera e mi chiede perché non mi sono rivolto alle regolari corti di giustizia, allora tutto ciò che posso dire è questo: in queste ore io sono responsabile del destino del popolo tedesco, e quindi sono diventato il giudice supremo del popolo tedesco".[3] Una volta eliminata questa residuale sacca di interesse verso il popolo tedesco, Hitler ebbe la strada spianata per i propri sogni imperialisti.
Scrive Antony C. Sutton nel suo “Wall Street and the Rise of Hitler” che “senza i capitali offerti da Wall Street non ci sarebbe stata nessuna IG Farben in primo luogo, e quasi sicuramente nessun Hitler né Seconda Guerra Mondiale”.[4]
[1]http://it.wikipedia.org/wiki/Gregor_Strasser
2]http://it.wikipedia.org/wiki/Ernst_R%C3%B6hm
[3]William L. Shirer ”La Nascita e La Caduta del Terzo Reich”
[4]https://www.appelloalpopolo.it/?p=1978
Ovviamente faccio riferimento a questi due schieramenti politici moderni così come la Storia del Novecento ce l'ha consegnata: redistribuzione e pari accesso alle risorse a Sinistra (Stato sociale e democrazia diffusa) e accentramento e disparità di accesso a Destra (Stato autoritario).
Il problema, nell’epoca dell’americanizzazione/globalizzazione , è stabilire quali siano i soggetti che si vuole abbiano ampio e paritario accesso alle risorse. Il popolo italiano, l'umanità intera o una sintesi indistinta dei due?
Un silenzio eloquente… :o)
Difficile per me rispondere ad una domanda che non capisco. Parlo di Destra e Sinistra nella Storia del Novecento e mi viene chiesto quali siano i soggetti: popolo italiano, umanità o una sintesi? Forse che la Germania non ha avuto Destra e Sinistra, giusto per restare all'interno dell'articolo? Boh….