Così la Russia continua ad importare la tecnologia occidentale
di INSIDEOVER (Roberto Vivaldelli)
La Russia continua a importare dall’occidente componenti hardware e semiconduttori, aggirando le dure sanzioni economiche imposte dagli Stati Uniti e dall’Unione europea a seguito dell’invasione russa dell’Ucraina (febbraio 2022) e prima ancora dell’occupazione della Crimea (2014). Un’indagine congiunta dell’agenzia britannica Reuters e del think-tank londinese Royal United Services Institute (Rusi), racconta la supply chain che continua a rifornire Mosca di componenti hardware e altri dispositivi elettronici di cui ha estrema carenza in patria e che ha pertanto necessità di importare. L’inchiesta su questo commercio “sotterraneo” identifica una galassia di oscuri importatori ed esportatori, e svela come le spedizioni di semiconduttori e altre tecnologie continuino ad arrivare in Russia in particolare da Hong Kong e dalla Turchia.
Dalla Turchia verso la Russia: così si aggirano le sanzioni
L’inchiesta, che si basa sui registri doganali, svela come l’importatore russo OOO Fortap, società con sede a San Pietroburgo, sia stata fondata da un uomo d’affari ad aprile e da allora abbia importato componentistica elettronica per un valore di almeno 138 milioni di dollari, fra cui anche hardware di fabbricazione statunitense. Ci sono i nomi di aziende come Intel, AMD, Texas Instruments, Analog Devices. Uno dei maggiori fornitori di Fortap è un’azienda turca, Bion Group Ltd Sti, un ex commerciante di tessuti che recentemente si è espanso nel settore dell’elettronica all’ingrosso. Un altro importatore russo, OOO Titan-Micro, ha importato la medesima componentistica dall’inizio dell’invasione a oggi, secondo i registri doganali visionati dalla Reuters. Tra le aziende che spediscono tecnologia occidentale alla Russia c’è inoltre una società registrata a Hong Kong e chiamata Pixel Devices Ltd: parliamo di 210 milioni di dollari di componentistica elettronica dal 1 aprile ad oggi, inclusi almeno 50 milioni di dollari in prodotti Intel e AMD fino al 31 ottobre, secondo i registri doganali russi.
Un portavoce del dipartimento del Commercio degli Stati Uniti ha dichiarato in merito: “Dall’inizio dell’invasione, l’accesso della Russia ai semiconduttori da tutte le fonti è stato ridotto di quasi il 70% grazie alle azioni della coalizione senza precedenti di 38 nazioni che si è riunita per rispondere all’aggressione di Putin in Ucraina. Non sorprende che la Russia stia lavorando duramente per aggirare i controlli”. In realtà, come dimostra l’inchiesta di Reuters, il volume delle importazioni di semiconduttori dalla Russia è, di fatto, aumentato notevolmente.
Cosa significa nell’ottica della guerra in Ucraina
Come riporta il Royal United Services Institute, le società russe strettamente associate al Centro tecnologico speciale con sede a San Pietroburgo – il produttore affiliato all’esercito russo dell’UAV 1 Orlan-10 – hanno aumentato drasticamente le importazioni di componenti fabbricati in Occidente dall’inizio dell’invasione dell’Ucraina nel febbraio 2022. Queste importazioni probabilmente consentiranno alle Forze armate della Federazione Russa di mantenere ed espandere la produzione di UAV (unmanned aerial vehicle, velivolo senza pilota).
Registri finanziari, dati doganali, atti giudiziari, dichiarazioni di società russe e una serie di altre fonti aperte indicano che molte di queste importazioni di prodotti occidentali sono probabilmente acquistate da una società con sede a San Pietroburgo denominata SMT-iLogic 3 per conto del centro tecnologico che ha sede della stessa città russa, sanzionato per la prima volta dal governo degli Stati Uniti nel dicembre 2016 per aver sostenuto l’interferenza della Russia nelle elezioni presidenziali statunitensi del 2016. Questi componenti, che sono fondamentali sia per i piani della Russia di espandere la produzione di UAV sia per le sue operazioni in corso in Ucraina, vengono spediti in Russia da una varietà di esportatori occulti con sede negli Stati Uniti, Europa, Cina, Corea del Sud e Hong Kong. In molti casi, questi esportatori sono gestiti da cittadini russi o con doppia cittadinanza. Le reti descritte in questo rapporto sono fondamentali per la Russia, affinché continui a produrre armi con il know how tecnologico occidentale di cui non dispone.
FONTE: https://insideover.ilgiornale.it/guerra/kadyrov-mina-vagante-fa-appello-ai-musulmani-cinesi.html
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