La Truffa del “Fact check”
di GEOPOLITIKA.RU (Paul Craig Roberts)
Lunedì scorso ho ricevuto un’e-mail da NewsGuard, “un’organizzazione indipendente che valuta e recensisce le testate giornalistiche sulla base di nove criteri giornalistici apolitici”.
L’analista mi ha chiesto di commentare due affermazioni contenute nelle mie colonne in cui vengo accusato di “avanzare affermazioni false e non supportate”.
Un’affermazione falsa e non supportata è “un articolo del marzo 2022 intitolato L’Ucraina ha ospitato laboratori illegali di guerra biologica degli Stati Uniti, che ripeteva la propaganda russa e cinese sulla presenza di laboratori di armi biologiche gestiti dagli Stati Uniti in Ucraina, che è stata ripetutamente sfatata da organizzazioni di fact-checking e smentita da funzionari del governo degli Stati Uniti”.
L’affermazione del presunto “fact-checker” secondo cui avrei fatto un’affermazione falsa e non supportata è errata per due motivi. Uno è il fatto che una richiesta sotto il Freedom of Information Act (FOIA) alla Defense Threat Reduction Agency ha prodotto documenti ufficiali del governo statunitense che affermano che la Defense Threat Reduction Agency, una componente del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti, ha finanziato attività di laboratorio sull’antrace in un laboratorio ucraino nel 2018. I documenti del governo statunitense mostrano anche un finanziamento di oltre 11 milioni di dollari per il programma dei biolaboratori ucraini nel 2019:
https://www.judicialwatch.org/dod-records-anthrax-lab/?utm_campaign=tipsheet&utm_term=members
O anche:
https://www.globalresearch.ca/defense-department-records-reveal-us-funding-anthrax-laboratory-activities-ukraine/5799255
A quanto pare, non è mai venuto in mente all’imbecille “fact checker” che affidarsi alle rassicurazioni di un bugiardo comprovato come il governo degli Stati Uniti non è un modo per verificare un fatto. Come fa, “fact checker”, il governo a confutare la sua stessa ammissione? Si noti anche che il “fact checker” ritiene che una dichiarazione del governo russo sia “non supportata”, ma che una dichiarazione del governo statunitense sia considerata “supportata”. Come può questo evidente pregiudizio servire a verificare un fatto?
Il secondo motivo per cui il “fact checker” non è corretto è che non è in grado di capire che riportare ciò che il governo russo sostiene di aver scoperto in Ucraina non è disinformazione o propaganda. Si tratta di informazioni corrette che riportano le affermazioni russe. Quello che vediamo qui è un “fact checker” che pensa o è stato addestrato a vedere qualsiasi notizia, avallata o meno dal giornalista, di un elemento nella categoria “inammissibile da menzionare” come una “affermazione falsa e non supportata”. In altre parole, tutto è falso tranne le narrazioni ufficiali.
L’altra “affermazione falsa e non supportata” è che i picchi di 100.000 voti sono indice di frode, una conclusione sostenuta da numerosi esperti. Il “fact checker” sostiene che i picchi di voti “sono comuni e dovuti al rilascio di grandi gruppi di risultati tutti in una volta da distretti solidamente democratici o repubblicani, o da schede inviate per posta”. Ciò che il “fact checker” non prende in considerazione è l’estrema improbabilità di un dump di voti di 100.000 o più schede che siano tutte per un candidato, o come i voti siano stati spediti in modo tale che tutti i voti democratici siano arrivati nella stessa consegna. Forse è statisticamente possibile che 100.000 voti arrivino in un flusso ininterrotto tutti per la stessa persona, ma la probabilità di un tale evento è troppo bassa per giustificare il gran numero di volte in cui questo getta un’elezione vicina a un democratico. Ci sono così tanti distretti elettorali in cui non vive un solo elettore repubblicano? I picchi di voti repubblicani sono rari e sembrano verificarsi quando l’algoritmo delle macchine per il voto ha creato un margine incredibile di vittoria democratica e deve essere ridotto.
A mio parere, i “fact checker” sono persone poco intelligenti e prive di integrità, assunte per sostenere le narrazioni ufficiali eliminando la verità e le opinioni dissenzienti. Chi controlla i “fact checker”? Non c’è motivo di fidarsi di un “fact checker”. Chiunque può creare un sito di “fact check” per proteggere qualsiasi materiale o interesse ideologico dall’esame. Si noti che i “fact checker” sono apparsi solo dopo che le narrazioni ufficiali sono diventate così palesemente false da dover essere protette dall’esame. Mai prima d’ora abbiamo avuto un’industria di censori impiegati per proteggere le narrazioni ufficiali. I “fact checker” sono i veri nemici della verità.
Articolo originale di Paul Craig Roberts
Traduzione di Costantino Ceoldo
Fonte: https://www.geopolitika.ru/it/article/la-truffa-del-fact-check
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