La scuola confusa tra stop alla cultura classica e ministri choc
di STRISCIA ROSSA (Franco del Campo)
La scuola italiana è stanca e confusa. È soprattutto confusa, perché non capisce bene cosa sta facendo e cosa dovrebbe fare. È stanca e confusa perché una professoressa, invece di ricevere una lettera dai suoi studenti, come raccomandava don Milani, viene colpita da pallottole di carta sparate da una pistola ad aria compressa. Ma pochi ricordano che questi conflitti sono antichi come la scuola italiana, come raccontava Cuore di De Amicis, quando il famigerato Franti (“l’infame sorrise”) lanciava petardi in classe.
Adesso la scuola italiana è stanca e confusa perché è appena arrivata la bella idea, poi ridotta a “chiacchiera” dall’onorevole Fazzolari (FdI), di addestrare gli studenti al tiro a segno, come attività sportiva e difesa personale. Forse nelle scuole non saranno aperti dei poligoni da tiro, ma, dall’altra parte, gli insegnanti sono spesso indifesi e oggetto di aggressioni da parte di studenti e genitori imbufaliti per qualche brutto voto. Probabilmente, oggi, “tenere la classe”, è sempre più difficile, tra la prossima invasione dell’intelligenza artificiale e l’occupazione delle classi da parte dei cellulari, ma sarebbe meglio evitare soluzioni a “mano armata”.
È così che la scuola diventa sempre più stanca e confusa. I problemi, invece, rimangono in ombra, perché sono antichi e complicati. Tra questi le paghe dei docenti, ampiamente al di sotto della media europea, l’abbandono scolastico record, quasi il 13%, che toglie a una parte dei giovani il diritto costituzionale all’istruzione, mentre il 9,7%, quasi uno su 10, finisce la scuola “senza le competenze minime”. Eppure la scuola deve essere soprattutto formazione, educazione, conoscenza, creazione di una personalità critica e di una socialità responsabile e condivisa. Questo dovrebbe essere il “senso” della scuola. Poi, certo, c’è anche il lavoro che sarà – si spera – una componente fondamentale nella vita, ma che evolverà sul piano tecnologico e culturale (pensiamo all’intelligenza artificiale) e che i giovani dovranno imparare a gestire per non restarne schiacciati o esclusi. Ecco perché abbiamo assoluto bisogno della cultura classica ed umanistica, se si vuole della filosofia, per tutti, ben oltre la crisi del liceo classico, che era stato concepito da Giovanni Gentile, filosofo idealista e aderente al fascismo, per “formare” le future “classi dirigenti”.
Senza una profondità critica, caratteristica della cultura umanistica, la tecnica rischia di prendere il sopravvento perché “l’uomo ridotto a calcolo, scompare” (Umberto Galimberti). Se qualcuno ha dei dubbi, pensi avalditara Fabiola Giannotti, direttrice generale del CERN di Ginevra, una grande scienziata italiana, che ha fatto solidi studi classici. E gli esempi si possono moltiplicare. Forse è per questo che la nostra scuola – che pure fornisce al resto del mondo ricercatori e scienziati di ottimo livello – si sente stanca e confusa.
Allora, visto che la democrazia ha esteso a tutti il diritto di essere “classe dirigente”, sarebbe meglio uscire dalle battute ridicole e un po’ scandalose sul tiro a segno a scuola e sul potere educativo dell’“umiliazione” per la “crescita della personalità”, come si è lasciato scappare il ministro dell’istruzione e del merito, Giuseppe Valditara, quanto pensare di moltiplicare i tempi e gli spazi della scuola, fare in modo che, per il bene dei giovani, scuola e sport riescano a dialogare, invece di ignorarsi o contrastarsi, e poi soprattutto realizzare l’ideale umanistico, che ha dato vita al nostro Rinascimento, di coniugare le competenze scientifiche e quelle umanistiche e del multilinguismo, come suggerisce Mario Rusconi, presidente dell’Associazione nazionale presidi. Innestiamo, allora, almeno un po’ di filosofia, di arte e di umanesimo in tutte le scuole, anche quelle tecniche e professionali, che preparano al lavoro, ma anche e forse soprattutto a una migliore qualità della vita. E non dimentichiamo che il pensiero occidentale nasce dall’incontro tra filosofia, poesia e scienza.
Fonte: https://www.strisciarossa.it/la-scuola-confusa-tra-stop-alla-cultura-classica-e-ministri-choc/
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