Ercolani (Rheinmetall Italia): “L’industria della Difesa verso un cambiamento epocale”
da ANALISI DIFESA (Redazione)
“In un solo anno il conflitto in Ucraina ha visto il consumo di munizionamento pari ad almeno due volte l’intera produzione annua degli Stati Uniti e dell’Europa. In Italia serviranno fino a due anni per recuperare il quantitativo di munizionamento nelle scorte dei magazzini con un investimento di decine di milioni di euro”.
L’amministratore delegato di Rheinmetall Italia, Alessandro Ercolani, in audizione il 29 marzo alla Commissione Difesa della Camera, è intervenuto sulle tematiche relative alla produzione di armamenti ed equipaggiamenti militari.
In Ucraina sono stati esplosi in un anno tra uno e due milioni di munizioni d’artiglieria a fronte di una produzione annua negli USA di circa 200 mila proiettili e per l’Europa di circa altrettanti. I piani europei prevedono 3 miliardi d’investimento per inviare munizioni disponibili all’Ucraina, ripianare le scorte e aumentare la produzione industriale.
Ercolani ha evidenziato come bel settore della Difesa aerea si ponga il problema della sostenibilità economica legata all’impiego di missili terra-aria del valore di uno o due milioni di euro per abbattere droni che ne valgono poche migliaia.
Dopo aver sottolineato le opportunità dell’industria italiana nel settore dei droni, Ercolani ha affrontato il tema del rinnovo e aggiornamento delle forze corazzate cingolate ricordando l’offerta di Rheinmetall di entrare nella proprietà della ex Oto Melara che Leonardo ha posto in cessione per produrre in Italia il KF-41 Lynx quale sostituto del veicolo da combattimento Dardo: programma cui farà seguito la sostituzione dei carri armati Ariete.
Quanto alle commesse industriali in seguito alle esigenze emerse col conflitto in Ucraina oggi le tempistiche di consegna stanno riducendosi dai 24/54 mesi ad appena 12.
“Un cambiamento epocale” – lo ha definito Ercolani – che impone di avere stock più ampi, comprare i materiali in anticipo ma, soprattutto per le PMI, significa dover attuare acquisti prima e quindi poter accedere al credito in modo più rapido.
La nuova sfida è integrare Difesa e industria per disporre di armamenti pronti all’impiego e quindi traghettare la ricerca e sviluppo verso una maggiore sinergia con le esigenze operative mentre potenziare e rinnovare le filiere richiederà forti investimenti ma offrirà anche nuove opportunità.
A questo link il video dell’audizione
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