Umiliante cacciata di Gaenswein? Può essere, conoscendo Bergoglio.
da STILUM CURIAE, RUBRICA PAPI E DINTORNI (Marco Tosatti)
Cari amici e nemici di Stilum Curiae, ieri il quotidiano Die Welt pubblicava la notizia secondo cui Georg Gänswein, segretario di papa Benedetto XVI, sarebbe rimandato nella sua diocesi originaria nel sud-ovest della Germania senza alcun incarico o ruolo particolare. Qui sotto trovate, nella nostra traduzione, un articolo della Catholic News Agency (CNA) che tratta dell’argomento. Subito sotto quello che scrive Vik van Brantegem su Korazym.org…E poi qualche riga di commento da parte nostra…
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Secondo un giornale tedesco, Papa Francesco ha ordinato all’arcivescovo Georg Gänswein di lasciare il Vaticano e tornare in Germania entro la fine di giugno. Al segretario privato di lunga data di Papa Benedetto XVI è stato detto di tornare nella sua diocesi natale di Friburgo, nel sud-ovest della Germania, ma non gli è stato assegnato alcun ruolo o incarico, ha riferito venerdì il quotidiano Welt.
Secondo CNA Deutsch, l’agenzia partner di CNA in lingua tedesca, il rapporto afferma che Papa Francesco ha informato il 66enne Gänswein della sua decisione durante un’udienza privata il 19 maggio. Al momento della pubblicazione, Gänswein non aveva risposto a una richiesta di CNA Deutsch e il Vaticano non ha rilasciato alcuna comunicazione in merito.
Il futuro ruolo del segretario del defunto Benedetto è stato per mesi oggetto di voci e pettegolezzi a Roma e nella Chiesa tedesca. Tra le speculazioni precedenti c’era l’affermazione che Gänswein avrebbe ricoperto il ruolo di ambasciatore papale in Costa Rica.
L’eloquente prelato parla correntemente diverse lingue, tra cui il tedesco e l’italiano. Secondo il resoconto dei media tedeschi, Papa Francesco “ha fatto riferimento alla consuetudine secondo cui gli ex segretari privati dei papi defunti non sono rimasti a Roma”.
Gänswein, a lungo segretario di Benedetto, è stato anche prefetto della Casa Pontificia sia per Benedetto che per il suo successore, Papa Francesco, fino al febbraio 2020. Originario della regione tedesca della Foresta Nera, il figlio di un fabbro è stato ordinato sacerdote nel 1984 dall’arcivescovo Oskar Saier a Friburgo e ha conseguito un dottorato in diritto canonico presso l’Università Ludwig-Maximilian di Monaco. Gänswein è atteso in Germania alla fine di questa settimana: Domenica 4 giugno presiederà la Messa in occasione del pellegrinaggio annuale al monastero cistercense di Stiepel, vicino a Bochum, nella Germania occidentale.
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Secondo l’edizione elettronica del quotidiano tedesco Die Welt, in una “cronaca dell’umiliazione” a firma di Lucas Wiegelmann di oggi [QUI] che «a cinque mesi dalla morte di Benedetto, il tempo della bontà è finito a Roma»: «Papa Francesco ha deciso: Gänswein deve lasciare Roma entro quattro settimane e senza incarico».
Scrive Die Welt: «Dalla morte di Benedetto XVI I cattolici di tutto il mondo stanno speculando: che ne sarà del suo confidente, l’Arcivescovo tedesco Georg Gänswein? Ora Papa Francesco ha deciso: Gänswein deve lasciare Roma entro quattro settimane – senza incarico. Cronaca dell’umiliazione.
Ancora anni dopo le sue spettacolari dimissioni da Papa, Benedetto XVI era felice di come il suo successore Francesco trattava Mons. Gänswein in modo gentile. «Grazie prima di tutto, Santo Padre», ha detto una volta Benedetto XVI in un discorso del 2016. «Fin dal primo momento della tua elezione, in ogni momento della mia vita qui, la tua bontà mi impressione, mi tocca davvero nel profondo. Più che i Giardini Vaticani con la loro bellezza, la tua bontà è dove vivo: mi sento protetto». Ma ora, a cinque mesi dalla morte di Benedetto, il tempo della bontà è finito a Roma.
Secondo Die Welt Mons. Gänswein tornerà nella sua diocesi natale di Freiburg, in Baviera, entro il 1° luglio prossimo. Un portavoce dell’Arcidiocesi di Freiburg ha dichiarato che la Curia arcivescovile non commenta la notizia.
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Sarà vero, non sarà vero? Il reale problema però è che questa notizia, oltre a essere plausibile, non sorprenderebbe nessuno, se trovasse conferma nei fatti. Chiunque abbia seguito il comportamento immorale, vendicativo, e impulsivo di Jorge Mario Bergoglio non si sorprende. Georg Gaenswein sta – per usare un understatement – antipatico dal Pontefice regnante, che già lo aveva esautorato nei fatti dal ruolo di prefetto della Casa Pontificia, dicendogli chiaramente che non lo voleva più vedere in giro nei Sacri Palazzi. Poi ci sono state le dichiarazioni post mortem di Benedetto, fra cui l’affermazione che Traditionis Custodes aveva spezzato il cuore al papa emerito, e così via. Scherzando – ma mica tanto…- in passato ho paragonato papa Bergoglio alla regina di Cuori di Alice, la cui frase ricorrente era: la sentenza prima, il processo dopo; e un’altra ancora: off with their heads! Tagliategli la testa!. Ma la misericordia? Ah, quella va bene ma per gli Zanchetta, gli Inzoli, i Rupnik, i James Martin e via gayfriendlyneggiando…
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