BELGRADO. La Serbia ha espresso forte preoccupazione per l’aumento della presenza della Turchia in quella che Belgrado chiama Kosovo e Metohija, ovvero la parte meridionale del Paese balcanico.
La stampa locale ha evidenziato come su 4.511 militari in forza a KFOR (Kosovo Force), 780 provengno dalla Turchia, mentre 679 dagli Stati Uniti, citando i dati ufficiali della NATO.
“La Turchia sta aumentando la sua presenza nella provincia serba meridionale – ha denunciato il ministro della Difesa di Belgrado, Miloš Vučević -. Il nuovo comandante della KFOR sarà un Generale turco nessun conflitto con la Turchia è adatto alla Serbia: Non è nel nostro interesse nazionale”.
“La Turchia è un grande Paese – prosegue il ministro – una potenza e ha una notevole influenza politica ed economica nell’area dei Balcani occidentali e dobbiamo fare in modo di avere le migliori relazioni possibili con questo Paese ma guardiamo alla questione della Kosovo e Metohija in modi completamente diversi”.
“È interessante che le loro caserme a Prizren prendano il nome dal sultano Murat – spiega – che è una forte associazione per tutti noi in questa regione”.
Intanto, il Ministero della Difesa serbo ha inviato una nota di protesta all’ambasciatore turco per gli ultimi avvenimenti nell’area.
Intanto, è scoppiata un’altra questione: quella dell”utilizzo dei droni.
KFOR ha chiesto a Pristina di rispettare le regole sull’utilizzo dei droni “Bajraktar TB-2”.
E’ stato sviluppato dalla turca Baykar Technologies per l’utilizzo da parte delle Forze armate turche. È il primo APR “hunter-killer” per la sorveglianza a lunga autonomia e a medie altitudini.
La Kosovo Force ha subito precisato che, in conformità con la Risoluzione 1244 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite del 1999, è il Comandante di KFOR ad avere la giurisdizione primaria sullo spazio aereo sopra il Kosovo.
E mentre, ancora una volta, KFOR ha ribadito che tutte le sue azioni sono nel rispetto della Risoluzione 1244, il capo del Governo kosovaro, Albin Kurti annuncia di aver acquistato una serie di droni “Bayraktar TB-2”. Secondo fonti di stampa locali si tratta di 6 droni.
“Nell’arsenale del nostro Esercito – ha spiegato in un post sui social – abbiamo aggiunto i droni Bayraktar TB-2 -. In due anni di Governo, abbiamo aumentato il numero dei soldati di oltre l’80% e il budget per l’Esercito di oltre 100 %”.
Lo stesso Kurti ha precisato che ufficiali kosovari hanno completato l’addestramento alla loro gestione.
Vedremo nei prossimi giorni come si svilupperà questa altra vicenda che rischia di tenere sempre alta la tensione tra Pristina e Belgrado.
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