Darya Dugina: il miglior modo per renderle giustizia è resistere contro le forze globaliste
di GEOPOLITIKA.RU (Sâa François Farafín Sandouno)
1 anno fa, le forze globaliste uccidevano in modo infame, la nostra amica, nostra sorella, Darya Dugina (15/12-1992 – 20/08/2022). Darya era una giovane e brillante filosofa russa che avevo avuto il piacere di conoscere, impegnata nel portare avanti la causa della multipolarità, giornalista geopolitica, grandissima patriota per il suo popolo, pronta a sostenere ogni entità, ogni popolo che resistesse a questo cancro che è il globalismo neoliberale, per costruire un mondo multipolare, con più Imperi civiizzazionali, più Identità, più Culture. Figlia dell’ideologo e amico Aleksandr Dugin (uno dei massimi teorici del mondo multipolare), Darya era un’amica del movimento panafricanista, solidale con le resistenze sovraniste panafricane, che costituivano per lei un requisito fondamentale per costruire un mondo multipolare di fronte alla pseudo-Pax americana globalista e liberale che opera contro i popoli radicati. Darya era una grande figura della multipolarità e un simbolo reale dell’amicizia panafricana-eurasiatica.
Darya dichiarava :” La decolonizzazione dell’Africa comporta tre fasi. La prima fu la Dichiarazione di Indipendenza degli Stati. Durante questo periodo, la lingua, l’economia, la politica e la cultura erano fortemente dipendenti dalle antiche metropoli. La seconda fase è stata quella della costruzione degli Stati nazionali. È qui che sono state fatte le scelte delle ideologie e del sistema politico. Alcuni hanno optato per il liberalismo, altri per il nazionalismo, altri per il comunismo. Le tre teorie politiche. A quel tempo, c’erano conflitti tra stati e guerre tra gruppi etnici all’interno degli stati. La terza fase è la profonda decolonizzazione. Nelle fasi precedenti, il continente africano era ancora influenzato dal passato in termini di spirito e cultura in senso lato. Solo ora, durante la terza fase della decolonizzazione, diventa chiara la natura coloniale degli Stati nazionali e dei loro confini, che dividono popoli, tribù, etnie e comunità culturali. D’altra parte, gli africani sono stati privati della loro capacità di pensare in modo sovrano. Inoltre, sono stati costretti a concettualizzare se stessi e le loro relazioni con il mondo in una logica gerarchica, essenzialmente razzista. Questo a sua volta porta alla fuga dei cervelli africani, all’emigrazione di massa e al danno per l’orgoglio nazionale africano. La Russia, che ha sempre sostenuto un mondo multipolare, è interessata ad aiutare il più possibile. Mosca sostiene le idee di unità panafricana e il rafforzamento e la protezione dell’identità africana. La Russia è pronta a sostenere la lotta contro nuove forme di colonizzazione sotto forma di globalizzazione, sfruttamento economico e supremazia culturale” (https://afriquemedia.tv/2022/06/29/daria-platonova-lafrique-est-entree-dans-la-troisieme-etape-de-la-decolonisation/)
Darya era dalla parte giusta della Storia, aveva profondamente capito, come pochi, la nostra lotta panafricana evidenziando che noi panafricani e gli eurasiatisti conduciamo in realtà la stessa battaglia. Entrambi condividevamo l’idea che fosse necessario tracciare una quarta via tradizionale e imperiale dei popoli (Grande Africa, Grande Eurasia, etc..), che trascendesse le ideologie della modernità come il liberalismo, il comunismo/socialismo o il fascismo.
Le forze globaliste hanno pensato di uccidere un’idea, assassinandola. Ma l’Idea vive, non si può uccidere un pensiero. Darya, costituiva una grande speranza per il suo grande popolo e per la multipolarità nella sua globalità. Il miglior modo per renderle giustizia, risiede nel continuare la resistenza multipolare contro il globalismo neoliberale, contro tutto ciò che rappresenta atlantismo e modernità. In questo senso, tutte le vittime dell’Occidente politico saranno vendicate.
Riposa in pace, sorella!
Multipolarità, o morte!
Farafin Sâa François Sandouno, coordinatore in Italia della ONG Urgences Panafricanistes presieduta da Kemi Seba
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