Educazione sentimentale?
di L’INTERFERENZA (Antonio Martone)
Molte cose possono essere tollerate, ma chi sollecita l’integrazione dell’educazione affettiva nelle scuole sembra dimostrare una ignoranza totale della vera essenza dell’istruzione. Del resto, è curioso notare che proprio coloro che avanzano tale richiesta sono spesso gli stessi che hanno applaudito l’introduzione di pratiche aberranti come l’alternanza scuola-lavoro, o anche stupidaggini tipo il merito verificato secondo criteri quantitativi e di mercato, mentre tutto questo era orchestrato magistralmente dalle direttive europee (ce lo chiede L’Europa!) o dalla più recente moda degli editorialisti progressisti e filo-americani.
Questi individui, che in passato chiedevano una formazione incentrata sulla preparazione al lavoro o al consumo, sembrano ora invece sostenere l’educazione affettiva. Ma cosa sapevano e volevano trarre, questi signori, da poeti e filosofi come Leopardi, Hegel e Buzzati o da artisti come Van Gogh, Munch o Chagall? Lo dico io: pensavano che con la poesia e la filosofia insegnate a scuola non si mangia e che La divina commedia o l’Iliade non possono certo essere messe come companatico in un panino.
Molto diversamente da quello che pensavano, e temo continuino a pensare, questi signori, se gestita correttamente, la Scuola fornisce invece già da sempre educazione affettiva, critica ed esistenziale. Il suo obiettivo è infatti formare individui completi, consapevoli delle sfide della vita, inclusi fallimenti, negatività, sconfitte e abbandoni. Grazie alla poesia, all’arte e alla filosofia, le persone comprendono che cosa vi sia nell’umano da controllare e sublimare e che cosa invece vada valorizzato. I buoni insegnanti, inoltre, sanno ben illustrare la condizione tragica della vita – senza che qualche buontempone sorga con energia per richiamare tutti ad un sano e godereccio “carpe diem”.
Di conseguenza, io direi che, invece di introdurre nuove tendenze politicamente corrette che mirano solo a soddisfare esigenze immediate di consenso ed emotività mediatica, ciò che rinfocola proprio ciò che dovrebbe essere combattutto, dovremmo concentrarci su come rendere la Scuola un organismo efficiente, attraverso docenti capaci. Dovremmo essere in grado di individuare le vere tragedie, e dunque le loro cause profonde.
Proprio la Scuola dovrebbe prepararci a tutto questo per non farci diventare, come invece perloppiù siamo, complici ottusi di un sistema mediatico ignobile.
Basta!
Fonte: https://www.linterferenza.info/attpol/educazione-sentimentale/
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