L’Iran è stato in grado di esportare 2,8 miliardi di Usd in petrolio usando servizi assicurativi americani, aggirando le sanzioni
di SCENARIECONOMICI (Guido da Landriano)
Iran è stata in grado di trasportare 2,8 miliardi di dollari di petrolio ai clienti nel 2023 utilizzando l’assicurazione di una società con sede negli Stati Uniti, nonostante le sanzioni imposte dal Tesoro americano sulle vendite di petrolio iraniano, come ha scoperto un’inchiesta pubblicata venerdì dal New York Times (NYT).
Il petrolio è stato trasportato a bordo di 27 petroliere, utilizzando un’assicurazione di responsabilità civile ottenuta dall’American Club di New York, il tutto nonostante le tanto decantate sanzioni USA. In genere le petroliere devono avere un’assicurazione di responsabilità civile per poter entrare nei porti internazionali: ciò significa che il Tesoro degli Stati Uniti avrebbe potuto bloccare la vendita di questo petrolio chiedendo all’American Club di revocare l’assicurazione delle petroliere.
Il NYT afferma che le 27 petroliere sono state in grado di trasportare carichi per almeno 59 viaggi nel corso del 2023. Il Dipartimento del Tesoro non ha risposto a una domanda del giornale che chiedeva se fosse a conoscenza del fatto che le navi avessero trasportato petrolio iraniano mentre erano assicurate dall’American Club.
Per identificare le spedizioni, il NYT si è basato sui dati di tracciamento forniti da TankerTrackers.com, SynMax e Pole Star.
L’indagine ha dimostrato che le petroliere erano impegnate in attività che suggerivano il loro coinvolgimento nell’elusione delle sanzioni statunitensi. Le navi sono di proprietà di società di comodo, sono più vecchie della media delle petroliere e utilizzano lo “spoofing” per nascondere la loro posizione, nascondendo il segnale del proprio trasponder.
In risposta all’indagine, Daniel Tadros, COO dell’American Club, ha dichiarato che per la sua azienda è difficile stabilire se una nave cisterna trasporta petrolio iraniano e che il governo degli Stati Uniti dovrebbe svolgere un ruolo più significativo nell’indagare sulle attività che potrebbero violare le sue sanzioni.
“È impossibile per noi sapere ogni giorno cosa fa esattamente ogni nave, dove va, cosa trasporta, chi sono i proprietari”, ha detto Tedros. “Mi piacerebbe pensare che i governi abbiano molte più capacità, manodopera e risorse per seguirli”.
Un portavoce del Tesoro degli Stati Uniti ha dichiarato: “Il Tesoro rimane concentrato nel colpire le fonti di finanziamento illecito dell’Iran, anche smascherando le reti di evasione e interrompendo miliardi di dollari di entrate”.
I legislatori statunitensi hanno criticato i funzionari della Casa Bianca per il loro fallimento nel frenare le vendite di petrolio iraniano e per aver rilasciato miliardi di dollari di proventi petroliferi iraniani sequestrati come parte di uno scambio di prigionieri quest’estate.
I legislatori repubblicani sostengono che l’Iran ha potuto utilizzare i fondi provenienti dalle vendite di petrolio sbloccate per sostenere il “terrorismo”.
Questo non è altro che il più recente fallimento delle sanzioni economiche USA e di una politica basata sull’uso dell’arma commerciale e monetaria ad un’estensione tale da renderla quasi spuntata. Recentemente era perfino trapelata la notzia di una petroliera che era riuscita a portare petrolio russo, sanzionato, negli USA.
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