Editoriale di Guido Salerno Aletta oggi su Milano Finanza dal titolo: “Perché per rilanciare il PNNR i finanziamenti a pioggia non bastano”.
di PASQUALE CICALESE (Pagina FB)
Editoriale di Guido Salerno Aletta oggi su Milano Finanza dal titolo: “Perché per rilanciare il PNNR i finanziamenti a pioggia non bastano”. Estratti: “Assai dinamica è stata anche la Concessione di incentivi ad unità produttive, prevalentemente rappresentati dalla Transizione 4.0, con il 21 per cento (7 miliardi su 33 miliardi). Si tratta del Credito d’imposta automatico per investimenti in beni strumentali al fine di supportare e incentivare le imprese che investono in beni strumentali nuovi, materiali e immateriali, funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi; del Credito d’imposta ricerca e sviluppo, innovazione tecnologica, design e ideazione estetica; e del Credito d’imposta formazione 4.0 volto a sostenere le imprese nel processo di trasformazione tecnologica e digitale creando o consolidando le competenze nelle tecnologie abilitanti necessarie a realizzare il paradigma 4.0.
In Italia, anche nel corso del 2023 sarebbero stati i contributi di tipo diffuso ed automatico, quelli concessi ai privati non imprenditori nel comparto delle costruzioni ed i crediti di imposta per l’innovazione nelle imprese, ad essere stati determinanti per il mantenimento di un ritmo di crescita sostenuto nonostante i tanti elementi negativi e le tante incertezze al contorno. Sono stati gli interventi a pioggia, come si diceva una volta, ad essere stati determinanti: i grandi progetti infrastrutturali ed industriali in campo energetico e tecnologico, quelli che devono fare i conti con i ritorni economici a lungo termine, vanno invece a rilento. Nonostante l’enorme mole di incentivi pubblici, il Green Deal è una rivoluzione ancora tutta da realizzare: i rischi sono tanti e, forse, non tutti ci credono davvero. ” Ah, a proposito di sagre in Campania…
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