La differenza tra Crotone e Bologna
di PASQUALE CICALESE (Pagina FB)
Sembra strano che io, marxista, abbia avuto a che fare nella vita con sacerdoti e vescovi. Ma ho un ricordo bellissimo di loro, gente coltissima, che badava a risolvere drammi derivanti da miseria, povertà. violenze. Intervenivano sempre. Fino a 13 anni avevo fede, ero felice nella Parrocchia di Santa Rita o nell’andare a trovare Mimì Graziani e don Renato. Gente che aveva conosciuto la guerra, la miseria, le lotte contadine, le lotte operaie. Certo, erano anticomunisti, ma non erano sciocchi, dialogavano con tutti. Quando andavo a Messa, sin da piccolo, non seguivo la Liturgia, ma l’Omelia, volevo scoprire il lato colto loro nel saper interpretare la Bibbia e il Vangelo, per imparare. I segni, il mio essere semiotico, li ho scoperti grazie a loro. Fu per me un metodo di analisi, di studio, che porto tuttora. Non ho mai disconosciuto il mio bel passato nella Chiesa, anzi lo porto in alto, perché mi arricchì, mi fecero capire che un’altra vita era possibile, che il rispetto e la solidarietà erano le prime cose. Ho avuto la fortuna di frequentare gente di Chiesa non bigotta, certo c’erano pure i farisei, ma quelli non li frequentavo, con alcuni poi ebbi scontri. La purezza di quei sacerdoti che accompagnarono la mia vita mi portò a non sopportare mai l’ipocrisia, da qualunque parte provenisse. C’è molta ipocrisia a “sinistra”, nella politica, nella società, ipocrisia che nasconde il lato feroce della guerra ai lavoratori condotta negli ultimi 50 anni. Bologna la vidi ipocrita, feroce, rossa di vergogna. Un mio amico che non c’è piu’ un giorno mi fa: “Pasquale, la sai la differenza tra Crotone e Bologna? E’ che a Crotone c’è una mafia che spara, a Bologna c’è una mafia che non spara, ma ti isola, ti boicotta, ti manda carri armati come successe nel 77, utilizza la Magistratura come lotta politica”. Se ci pensate bene Andreatta e Prodi vengono da lì, le facoltà di Scienze Politiche ed Economia una fucina di neocorporativismo. Al secondo anno di università volevo trasferirmi alla Sapienza, ma avevo un lavoro, lo studentato, desistetti. Biffi era reazionario, gli uomini di Chiesa non possono essere altro, ma vide la disperazione di quella città molto prima di altri. Io leggevo sui giornali bolognesi alcuni suoi passaggi e anni dopo mi ci ritrovai. Saranno pure reazionari, ma non sono stupidi. La differenza è che a Crotone, periferia d’Italia, si pensava a come risolvere problemi, a come assistere i poveri, a come pensare ad un futuro. A Bologna vidi l’eterno presente dell’effimero, il volersi divertire a tutti i costi, che poi sfociava negli acidi se non nell’eroina. Bologna, io non c’ero piu’, faceva la Street Parade a suoni di musica da rave. Pensai: per fortuna che me ne sono andato. Io invece alle 6 di mattina, come tanti, ero sul lungomare a gustarmi le albe, nonostante fossi acciaccato.
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