Modi a Mosca da Putin: dalla Difesa all’energia, l’India esibisce la sua realpolitik
di TERMOMETRO GEOPOLITICO (Federico Giuliani)
Fate largo a Narendra Modi. Il fresco, confermato primo ministro dell’India è volato in Russia, a Mosca, per incontrare niente meno che Vladimir Putin, nella sua prima visita all’ombra del Cremlino da quando è scoppiata la guerra in Ucraina. Avete capito bene: Modi, proprio lui. Lo stesso leader che flirta con l’Occidente, fa affari con gli Usa e lascia aperte le porte ai russi. Pragmatismo, realpolitik o furbizia: cosa spinge davvero il leader indiano a bussare alla porta di Putin? Probabilmente tutte e tre le cose citate.
Perché Modi è a Mosca
Modi flirta con l’Occidente? Assolutamente sì. La sua India fa parte del Quad, un’alleanza strategica informale che vede la partecipazione anche di Australia, Giappone e Stati Uniti, ed è uno dei baluardi sul quale ha puntato il blocco Usa+Ue per tenere a bada l’ascesa cinese. Attenzione però, perchè a Delhi nessuno intende proseguire lungo lo stesso percorso dell’Occidente. Modi, piuttosto, è un fautore del multilateralismo e del multiallineamento. Detto altrimenti: l’India può e deve ritagliarsi uno spazio d’azione globale utilizzando le sponde di più attori, anche nemici tra loro. Una delle riprove coincide con l’appartenenza indiana ai Brics. L’Elefante indiano acquista inoltre il petrolio russo a prezzi scontati nonostante le obiezioni occidentali, e non intende fare alcun passo indietro.
Il rapporto tra Russia e India
La maggior parte dell’hardware militare dell’India è ancora di origine sovietico-russa, con Delhi che necessita di pezzi di ricambio. Per fare ancora un esempio, il nucleo degli aerei da combattimento dell’aeronautica indiana è di origine russa. L’India ha inoltre iniziato a diversificare gli appalti di Difesa, ma ha bisogno che la Russia fornisca pezzi di ricambio critici e alcune batterie in sospeso dei sistemi di difesa aerea S-400. Ricordiamo che Dehli è anche alla ricerca di sostituzioni per alcuni aerei da combattimento, e che Mosca è stata a lungo il più grande fornitore di armi dell’India.
Certo, con il dossier ucraino ancora aperto sul tavolo delle cancellerie mondiali, la quota delle importazioni russe di armi in India si è ridotta considerevolmente. Secondo lo Stockholm International Peace Research Institute (SIPRI), queste sarebbero scese dal 76% nel 2009-13 al 36% nel 2019-23.
Il gioco di Putin
Vladimir Putin, a sua volta, ha bisogno di Modi: in primis per i patti che le due parti firmeranno (Difesa? Energia?), e poi per far capire al mondo di non essere isolato.
Devono poi considerare altri aspetti. Il primo: la recente visita di Putin in in Corea del Nord ha portato a un patto di difesa reciproca tra i due Paesi. E questo potrebbe essere causa di un certo disagio a Nuova Delhi, dato che l’India ha sempre espresso preoccupazione per la cooperazione in materia di difesa tra Pakistan e Corea del Nord.
Come ha spiegato The Diplomat, l’India e la Russia sarebbero inoltre pronte a firmare un patto di supporto logistico che aiuterà l’India ad estendere la sua portata navale fino all’Artico. Il patto logistico russo dovrebbe dare all’India l’accesso alle strutture navali russe nella regione artica (che sta vedendo un aumento dell’interesse globale e l’apertura di nuove rotte di navigazione). La realpolitik di Modi è solo all’inizio.
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