Vertice NATO di Washinton: la “No fly Zone” nell’Ucraina occidentale formalizza l’entrata in guerra
di L’ANTIDIPLOMATICO (Giuseppe Masala)
Non sono passate neanche ventiquattro ore dall’inizio del Vertice Nato di Washington che l’importanza cruciale – e oserei dire storica – di questo consesso è emersa in tutta la sua drammaticità.
Ad aver aperto le danze è stato l’accordo di difesa firmato tra Polonia e Ucraina e annunciato e illustrato proprio a Washington. Il punto cruciale è, a mio avviso, la facoltà concessa alla Polonia dall’Ucraina di abbattere qualsiasi oggetto volante sopra i cieli dell’Ucraina occidentale e ritenuto pericoloso (drone, aereo, missile ecc.).
Una possibilità già di per sé foriera di enormi rischi in considerazione del fatto che i russi hanno già detto che nel caso un proprio velivolo o missile fosse colpito da contraerea dislocata oltreconfine (rispetto all’Ucraina) non esiteranno a rispondere al fuoco. Inutile sottolineare che i russi hanno sempre fatto della prevedibilità uno strumento della gestione del conflitto affinché gli avversari possano ponderare al meglio le proprie mosse e sapere a cosa vanno incontro. Chiaro è che il principio di prevedibilità comporta che quanto dichiarato venga fatto se si verificano i presupposti ritenuti necessari; visto questo possiamo essere certi che i russi se colpiti dal territorio polacco faranno quanto hanno pubblicamente dichiarato per non perdere di credibilità.
L’altro elemento fondamentale del vertice di Washington è stato rivelato oggi dal Segretario di Stato USA Blinken che ha dichiarato come da quest’estate voleranno sui cieli dell’Ucraina occidentale degli F-16 provenienti dalla Danimarca e dall’Olanda (paesi di assoluta fedeltà anglosassone).
Qui l’affare diventa veramente pericoloso per i seguenti motivi:
1) E’ chiaro per quale motivo c’era l’urgenza di dichiarare che la Polonia può colpire velivoli che sorvolano i cieli dell’Ucraina occidentale. Bisogna dare la massima protezione agli F-16 che subiranno la caccia da parte dell’aeronautica russa.
2) Bisogna proteggere con la contraerea polacca anche gli aeroporti dell’Ucraina occidentale dai quali decolleranno gli F-16 e da dove ovviamente verranno armati e manutenuti. Non tengo in considerazione l’ipotesi per la quale gli F-16 verranno manutenuti e armati in aeroporti situati in territorio Nato visto che da Mosca hanno già dichiarato che qualora questo avvenisse loro colpiranno ugualmente questi aeroporti.
In definitiva, ciò che platealmente emerge dalla lettura dei due annunci di ieri e di oggi arrivati da Washington è che la Nato, di fatto, sta stendendo una No Fly Zone nell’Ucraina Occidentale. NFL che sarà sicuramente invasa dai russi, anche in considerazione di un ulteriore grave elemento: come già detto oltre un anno fa i russi considerano il fatto che gli F-16 sono aerei omologati per il trasporto e l’uso di armi nucleari tattiche e dunque considereranno questi aerei come potenziali vettori per un attacco nucleare e, conseguentemente, da abbattere ad ogni costo.
Non pare azzardato dire che la Nato sta effettuando una enorme provocazione contro la Russia che ha l’evidente intento di costringere Mosca a sparare il primo colpo e dunque ad assumersi l’onere di aver dato inizio alla guerra aperta con la Nato.
Un piano oggettivamente ben congegnato che a mio avviso ha anche finalità di politica interna made in USA: l’inizio di un conflitto diretto tra paesi Nato (o direttamente con la Nato nel suo complesso) e la Russia metterà il prossimo inquilino di fronte ad una situazione nella quale non si potrà tornare più indietro. Non è a mio avviso possibile escludere, che sia questa l’October Surprise tipica degli anni in cui negli Stati Uniti ci sono le elezioni presidenziali.
Anche altre notizie provenienti sempre da Washington ci inducono al pessimismo: il nuovo Premier britannico Stormer ha confermato il nulla osta all’Ucraina nell’utilizzo dei missili da crociera britannici Storm Shadow per colpire in profondità il territorio russo. I russi peraltro hanno già risposto che se verranno utilizzate armi britanniche per colpire il territorio russo risponderanno contro la Gran Bretagna.
Di notevole importanza anche la richiesta del Segretario Generale Nato a paesi dell’alleanza tra i quali l’Italia di nuovi sistemi di contraerea come appunto il nostro Samp-T (dal costo di “appena” 800 milioni di euro). E’ chiaro ed evidente che gli strateghi militari vogliano coprire l’Ucraina occidentale con una sorta di Iron Dome Nato, una Cupola di Ferro che vorrebbero essere impenetrabile ai russi.
Uno scenario davvero estremamente cupo quello che si sta prospettando: ormai i pezzi sulla scacchiera sono evidentemente perfettamente posizionati per dare vita ad un nuovo conflitto generale in Europa.
Da notare infine che quella Cina che nel documento finale in preparazione a Washington verrà definita dai paesi Nato come “complice decisivo” della Russia ha posizionato un suo contingente militare a Brest per una esercitazione antiterrorismo con la Bielorussia, nuovo membro dello SCO (Shanghai Cooperation Organisation).
Non si vedevano in Europa soldati provenienti dall’Estremo Oriente dai tempi di Gengis Khan, anche questo è in segno di tempi davvero straordinari.
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