Nulla è eterno
di GABRIELE GERMANI (Pagina FB)
Ieri notte* (notte italiana) un ragazzo bravo in matematica, probabilmente appassionato di armi (pare avesse una maglietta di un canale Youtube di commento alle armi da fuoco) e che aveva precedentemente dichiarato di odiare i repubblicani e Donald Trump, ha sparato al candidato repubblicano.
Ucciso uno spettatore e feriti altri due, Trump colpito di striscio all’orecchio destro, gli Stati Uniti nuovamente vittime della loro contraddizione principale.
Un paese che per motivazioni storiche ha fatto del possesso delle armi da fuoco parte della propria identità e storia. Gli antenati degli odierni statunitensi hanno usato le armi da fuoco per sterminare la popolazione nativa, per tenere in schiavitù i neri (anche quando questi in alcune contee del Sud erano diventati maggioranza numerica), poi per reprimere il dissenso politico, per risolvere le dispute interne (Nord VS Sud), ma anche per attaccare ogni nemico esterno (dal Messico agli inglesi in Canada, fino alla I e II Guerra Mondiale e poi la Corea e la Guerra Fredda con i vari hotspot delocalizzati nel Terzo Mondo).
La vendita di armi costituisce un grande affare e non a caso conta su una potente lobby pronta a difenderla: vorrete mica far danno all’economia? Come sempre, la società funziona con struttura e sovrastruttura, segui i soldi.
Arriviamo quindi al paradosso che un ragazzo amante delle armi e registrato come elettore repubblicano decide di sparare al candidato più favorevole alla vendita di armi (e badate bene “più favorevole” perché negli USA non esiste un candidato “contro” le armi).
La situazione è caotica, gli USA sono allo sbando, hanno perso gran parte della capacità di tenuta interna, il patto sociale si sta rompendo e la radicalizzazione dei candidati e del dibattito pubblico (con il sempre più frequente ricorso alla violenza) sembra andare in questa direzione.
Questa primavera, abbiamo visto la polizia reprimere violentemente le proteste dei ragazzi ProPal e il dilagare di scontri tra gruppi pro-Israele e manifestanti. Precedentemente l’assalto ai palazzi istituzionali e una aggressività verbale dilagante nel dibattito politico, nei commenti social.
A me onestamente questa roba ricorda gli ultimi decenni dell’Impero Romano, un susseguirsi di figure deboli, incapaci (e impossibilitate) a restaurare il controllo interno ed esterno, con mille pulsioni centrifughe e centripete: nulla è eterno.
*Post del 14/07/2024.
Fonte: https://www.facebook.com/share/p/6kChK84LWwFQCFgD/
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