La libertà di discussione è a rischio: il Senato dell’Università di Siena revoca l’autorizzazione a una conferenza sulla questione palestinese
da ROARS (Redazione)
Riceviamo e volentieri pubblichiamo la lettera con cui studenti, docenti e personale tecnico amministrativo dell’Università di Siena esprimono il proprio dissenso sulla decisione del Senato accademico di revocare l’autorizzazione ad una conferenza organizzata dall’associazione studentesca CRAVOS. La conferenza che si svolgerà comunque oggi 7 ottobre vede la partecipazione di Ilan Pappé, storico, direttore del Centro per gli studi sulla Palestina dell’Università di Exeter, e di Francesca Albanese, Relatrice speciale dell’ONU sulla situazione dei diritti umani nei territori palestinesi occupati dal 1967.
Al Rettore e al Senato Accademico dell’Università di Siena
In seguito alla delibera con cui, il 17 settembre scorso, il Senato Accademico ha revocato l’autorizzazione a tenere il 7 ottobre 2024 la conferenza, organizzata dall’associazione studentesca Cravos sulla questione israelo-palestinese, già autorizzata per quella data:
– esprimiamo dissenso per la delibera in quanto atto che censura la libertà di espressione e annulla la natura stessa dell’università quale luogo di pensiero, di studio e di confronto. L’evento, come organizzato dagli studenti, infatti, mira ad approfondire la conoscenza su una situazione di drammatica attualità, attraverso la partecipazione di due autorevoli e noti studiosi: Ilan Pappé, storico israeliano, direttore del Centro per gli studi sulla Palestina dell’Università di Exeter, e Francesca Albanese, giurista, Relatrice speciale dell’ONU sulla situazione dei diritti umani nei territori palestinesi occupati dal 1967;
– chiediamo che venga ripristinata l’autorizzazione all’evento nella data del 7 ottobre, anche in linea con quanto espresso dall’articolo 2 dello Statuto dell’Ateneo, che stabilisce che “L’Università, in armonia con la Costituzione della Repubblica Italiana, opera in conformità ai princìpi del pluralismo, della democrazia e del rispetto delle libertà personali e collettive, del diritto individuale al sapere, della valorizzazione del merito e della cultura fondata sul rispetto delle differenze e della non discriminazione, e promuove tali princìpi nelle attività di didattica, ricerca e terza missione (valorizzazione delle conoscenze)”. Non vorremmo, al contrario, che la presa di posizione del Senato Accademico si inserisse nel clima recente, che continuamente registra tentativi politici di contenimento della legittima espressione pubblica del dissenso;
– infine, come elemento di grande importanza per la comunità universitaria, condividiamo la preoccupazione che quanto deliberato, se non interverrà un ripensamento, influirà negativamente sulla reputazione dell’Università di Siena.
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