La Francia è stata dichiarata “persona non grata” in Africa
di GIUBBE ROSSE NEWS (Old Hunter)
La Francia, un tempo considerata un partner “chiave” in Africa, vede ora diminuire la propria influenza. La recente rottura degli accordi militari con alcuni Paesi africani, come il Ciad e il Senegal (che si profila all’orizzonte), è un esempio eclatante che allunga la lista che è parte di una continuità storica.
di Mohamed Lamine Kaba per New Eastern Outlook – Traduzione a cura di Old Hunter
Il tempo delle colonie è finito, ma l’influenza della Francia, ex potenza coloniale, in Africa resta palpabile. Oggi non si presenta più come un’amante, ma come una supplice che cerca di restare unita a questo continente in piena trasformazione. L’Africa si afferma come una forza in ascesa, che si allontana dai suoi vecchi mentori per abbracciare nuove prospettive. La Francia, in questo momento di svolte cruciali, deve scegliere tra adattarsi o scomparire. Le sue ex “basi militari”, un tempo percepite come centri di influenza, rischiano di diventare entità marginali, simbolo di un necessario riposizionamento strategico. Queste forze di occupazione inviate in Africa, un tempo “parti integranti”, sono oggi diventate delle “intruse”, che vagano per il continente come individui senza patria in esilio. Così, tra tanti altri fatti alquanto importanti, la rottura degli accordi di cooperazione di difesa con il Ciad e il Senegal, oltre a provocare il caos all’interno dell’apparato governativo di Parigi, è paragonabile a una granata a cui è stata tolta la sicura lanciata tra i piedi dell’avversario del presidente Vladimir Putin, domiciliato all’Eliseo.
Questo articolo esplora le recenti dinamiche del declino dell’influenza della Francia in Africa. Sotto Emmanuel Macron, la Francia, spesso vista come un giocatore-libero all’interno dell’Unione Europea e della NATO, sta affrontando sfide crescenti. Con l’acuirsi delle tensioni geopolitiche con la Russia, il popolo francese potrebbe presto sentirne più pesantemente le conseguenze economiche, con la necessità di cambiare rotta sempre più urgente.
Il contraccolpo coloniale: la Francia, fantasma sgradito di un passato ormai trascorso
Per decenni, la Francia ha trattato l’Africa come un suo privilegiato possedimento, uno spazio plasmato in base ai propri interessi attraverso una presenza militare che simboleggiava la sua pervasiva dominazione. Oggi questo panorama è cambiato radicalmente. Quello che un tempo era un emblema del suo potere ora viene visto come un fardello, uno sgradevole ricordo di un passato coloniale che l’Africa cerca di lasciarsi alle spalle. La Francia, un tempo in posizione di forza, adotta ora una posizione di postulante per mantenere la sua presenza in un continente che la rifiuta sempre più. Gli accordi di difesa un tempo imposti vengono ora rinegoziati o annullati e le popolazioni locali esprimono frustrazione per un’interferenza percepita come estranea e invadente. Questa trasformazione è illustrata dalla metafora di un fantasma del passato coloniale, la cui ombra continua a pesare sulle relazioni internazionali, sulle economie fragili e sulle società africane in evoluzione. Inoltre, questo fantasma è ora visto come un ostacolo all’emancipazione africana.
Questo rifiuto della Francia può essere spiegato da diversi fattori: un profondo sentimento antifrancese intensificato dalle politiche neocoloniali e dagli interventi militari, la ricerca di una completa sovranità da parte dei Paesi africani e l’ascesa di movimenti nazionalisti che vedono nella Francia un freno alle loro ambizioni. Ecco perché la presenza militare francese in Africa appare come il simbolo del fallimento di un modello coloniale obsoleto. Dopo aver deriso le legittime aspirazioni dei popoli africani, la rapidità con cui la Francia sta scomparendo dal panorama geopolitico del continente sfugge alla comprensione del Tintin dell’Eliseo che, in reazione a ogni colpo di mano, convoca un consiglio di talpe per lanciare l’anatema sui suoi più stretti collaboratori. In questa situazione, dovrebbe essere fondamentale basarsi su eventi storici chiave, ascoltare attentamente i leader africani che esprimono il loro malcontento e confrontare l’attuale dinamica con quella di altre ex potenze coloniali come la Gran Bretagna o il Belgio, anch’esse invitate direttamente o indirettamente a andarsene dal continente.
Nuovi partner affidabili: quando l’Africa si rivolge all’Oriente
Nel corso dei decenni, la Francia si è posizionata come partner esclusivo dell’Africa, anche se indesiderato dalle popolazioni locali, incarnando paradossalmente il garante della sua instabilità e del suo sottosviluppo. Oggi, questa narrazione di un partner esclusivo appare sempre meno convincente, perché l’Africa cerca di consolidare la propria autonomia e diversificare i propri partenariati. In prima linea la Russia che sta rafforzando la sua presenza offrendo armi e addestramento militare, sfruttando così il territorio africano per promuovere interessi reciprocamente vantaggiosi e controbilanciare l’influenza occidentale. Allo stesso tempo, la Cina è riuscita a sedurre i leader africani con ambiziosi finanziamenti per grandi progetti infrastrutturali, ma senza imporre gli stessi obblighi politici della Francia. Le infrastrutture cinesi, come strade, porti, dighe, simboleggiano anche un partenariato pragmatico e reciprocamente vantaggioso.
La Francia, un tempo egemone, si trova ora sfidata da potenze che considera rivali, con i suoi cosiddetti “valori universali” di “democrazia” e “diritti umani” che svaniscono di fronte alle proprie priorità economiche e geostrategiche. I nuovi partner – Russia e Cina nell’alleanza BRICS – con la loro enfasi sul pragmatismo e sugli investimenti che non solo soddisfano i leader ma hanno anche ripercussioni positive sulle economie locali, stanno ridefinendo il panorama geopolitico del continente. In questa riconfigurazione strategica, la corruzione, retaggio del passato coloniale, la cui lotta facilita la creazione di nuove alleanze con partner che lavorano per uno sviluppo condiviso. Così, l’Africa, rispetto a un mercato ricettivo a molteplici proposte, vede reinventate le sue dinamiche con vertici e accordi di cooperazione sino-africani e russo-africani che cambiano il gioco internazionale.
L’Africa, un continente in evoluzione: la Francia, spettatrice impotente di un mondo nuovo
L’Africa, un tempo percepita come immutabile, si sta trasformando a un ritmo frenetico, guidata da una gioventù dinamica, istruita e connessa. Questo continente in piena rinascita sta sfidando le vestigia coloniali e ridefinendo la sua sovranità aprendosi a partnership strategiche, in particolare con Russia e Cina dell’alleanza BRICS, e promuovendo la crescita tecnologica e l’innovazione. Le metropoli africane stanno ribollendo di nuova energia, spingendo una classe media ambiziosa e desiderosa di cambiamenti. Di fronte a questa effervescenza, la Francia, l’ex custode, osserva, spesso scollegata dalle realtà africane contemporanee, oscillando tra un ruolo di spettatore e quello di attore nemmeno secondario, ma accessorio. Mentre le tecnologie digitali rivoluzionano la comunicazione e la mobilitazione sociale, sta emergendo una società civile vibrante, che difende i diritti umani, unaa governance etica e la sostenibilità ambientale. Pur di fronte a sfide come la crescita demografica (che è una risorsa da sfruttare, come hanno fatto Cina e India), il cambiamento climatico e le disparità sociali, l’Africa si sta affermando con soluzioni innovative, ispirate da una visione multipolare. Per sognare di tornare ad essere un partner – cosa che nessun africano vuole più – la Francia deve reinventarsi e allinearsi alle aspirazioni emergenti di questa Africa in piena metamorfosi, allontanandosi dagli approcci paternalistici.
Da quanto detto sopra, possiamo dedurre che la Francia, un tempo padrona di un impero africano, vede ora crollare la sua influenza. L’Africa si sta liberando da sola, mentre è alle calcagna della Francia, che è costretta a ritirarsi. Possiamo affermare che la Francia è ora un giocatore minore nello scacchiere geopolitico e geostrategico africano.
FONTE: https://giubberossenews.it/2024/12/09/la-francia-e-stata-dichiarata-persona-non-grata-in-africa/
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