Il presidente russo Vladimir Putin e il suo omologo iraniano Masoud Pezeshkian hanno firmato a Mosca un Trattato di Associazione Strategica Integrale con una validità di 20 anni. Questo accordo, descritto da Putin come “innovativo”, mira a rafforzare le relazioni bilaterali in settori chiave come commercio, energia, difesa, cultura e scienza. La firma rappresenta un momento storico per le relazioni tra i due paesi, andando a sostituire un precedente accordo di cooperazione del 2001.
L’obiettivo è creare condizioni più snelle e dinamiche per lo sviluppo economico, con particolare attenzione alla riduzione della burocrazia. Secondo Pezeshkian, il trattato riflette gli interessi comuni di Mosca e Teheran, ponendo le basi per una cooperazione indipendente da influenze esterne. Entrambi i leader hanno sottolineato il superamento del modello unipolare, riaffermando il diritto di ogni nazione a garantire la propria sicurezza e i propri diritti umani.
Tra i risultati concreti, i due paesi hanno annunciato il passaggio quasi completo alle monete nazionali per le transazioni bilaterali e il potenziamento della loro interconnessione finanziaria. Inoltre, il nuovo gasdotto tra Russia e Iran, con una capacità iniziale di 2 miliardi di metri cubi, promette di rafforzare ulteriormente la collaborazione energetica. La discussione si è anche concentrata su questioni regionali, come la crisi siriana e il conflitto israelo-palestinese, dimostrando un impegno congiunto per la stabilità. Non meno rilevante è stata la proposta di un regime di esenzione dai visti tra i due paesi, a sottolineare la volontà di facilitare ulteriormente gli scambi.
Questo trattato, frutto di un lavoro iniziato nel 2022 e approvato lo scorso giugno, segna una nuova fase per le relazioni tra Russia e Iran, ponendo le basi per una cooperazione strategica a lungo termine.
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