Macron offre all’Ue l’ombrello nucleare della Francia e altre notizie interessanti
di LIMES ONLINE (Mirko Mussetti)
UE – UCRAINA
I capi di Stato e di governo dell’Unione Europea si riuniscono a Bruxelles per delineare un approccio comune alla difesa collettiva del Vecchio Continente. Il timore del venir meno della presenza degli Stati Uniti di Donald Trump (e dunque della Nato) in Europa spinge diverse cancellerie – a partire da Francia e Germania – a perorare l’idea di una difesa comune a marchio Ue che sia complementare all’Alleanza Atlantica. Ma non vi sono solo i paesi costituzionalmente neutrali a storcere il naso, bensì anche quelle nazioni riluttanti a farsi convolgere in maniera più diretta in quella che, secondo il segretario di Stato Usa Marco Rubio, è una “guerra per procura tra potenze nucleari, che deve terminare al più presto”. Nel frattempo, il presidente della Francia Emmanuel Macron ha offerto ai partner comunitari l’ombrello atomico transalpino in chiave antirussa, pur conservando saldamente codici e bottone a Parigi. Un modo per irradiare la propria influenza sull’Europa centro-occidentale senza in realtà concedere nulla. Il ministro degli Esteri della Federazione Russa Sergej Lavrov ha immediatamente paragonato il presidente francese ad Adolf Hitler e Napoleone Bonaparte, che nutrirono la folle pretesa di conquistare e sottomettere la Russia.
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USAID
La Corte suprema degli Stati Uniti ha respinto la richiesta dell’amministrazione di Donald Trump di sospendere i finanziamenti per gli aiuti esteri. Il più alto organo della magistratura federale si è rifiutato di sospendere il versamento di quasi due miliardi di dollari agli appaltatori per lavori già svolti. I Nove si sono tuttavia divisi sulle azioni di The Donald: cinque giudici hanno respinto l’ordinanza presidenziale, quattro l’hanno accolta. Il giudice conservatore Samuel Alito, nominato da George W. Bush, si è detto “stordito” dalla decisione. L’Agenzia Usa per lo Sviluppo Internazionale (UsAid) ha immediatamente ripristinato i pagamenti, nonostante la Casa Bianca abbia di recente smantellato il lavoro dell’ente fondato nel 1961, chiuso la sede centrale di Washington e congedato un gran numero di funzionari. Ai dipendenti all’estero è stato dato un mese di tempo per rientrare in patria.
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TRUMP VS HAMAS
Il presidente americano Donald Trump ha dichiarato che gli Stati Uniti sono in trattative dirette con Hamas per il rilascio degli ostaggi americani trattenuti a Gaza e sulla possibilità di un accordo più ampio per porre fine alla guerra. Gli Usa non si erano mai impegnati in negoziazioni dirette con Hamas, che avevano designato come organizzazione terroristica a fine anni Novanta. Al contempo, Trump ha minacciato sulle piattaforme social Hamas e i civili della Striscia di Gaza con quello che ha definito come “ultimo avvertimento”: “Rilasciate tutti gli ostaggi adesso, non più tardi, e restituite immediatamente tutti i cadaveri delle persone che avete assassinato o per voi sarà la fine”. Rivolgendosi al popolo gazawi, il tycoon ha sentenziato: “Vi attende un futuro bellissimo, ma non se trattenete degli ostaggi; se lo fate, siete morti!”. Il cessate-il-fuoco tra il Movimento islamico di resistenza per la Palestina e lo Stato ebraico rischia di deragliare a causa di inconprensioni sulle fasi concordate.
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GERMANIA VS RUANDA
La Germania ha sospeso gli aiuti allo sviluppo recentemente stanziati in favore del Ruanda (93,6 milioni di euro) a causa del suo ruolo nella guerra civile della confinante Repubblica Democratica del Congo. Il ministero dello Cooperazione economica e dello Sviluppo di Berlino ha esortato il governo di Kigali a interrompere il proprio sostegno materiale al gruppo ribelle M23, che ha conquistato diversi territori nelle regioni di Kivu Nord e Sud mettendo le mani su preziosi giacimenti minerari. L’esecutivo ruandese ha subito risposto con durezza verbale: “Paesi come la Germania, che hanno una responsabilità storica per l’instabilità nella regione, dovrebbero sapere che è meglio non applicare misure unilaterali e coercitive”.
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