Il capitalismo ha vinto la battaglia post-1989?
da TERMOMETRO GEOPOLITICO (Gabriele Germani)
Sarebbe più corretto dire che a vincerla è stato il Capitale, non il capitalismo.
Non c’è dubbio che a partire dagli anni ’80, il capitale (come agente sociale) sia riuscito a invertire la rotta intrapresa nei decenni post-bellici, tuttavia non basta questo a capire quanto accaduto.
Tra il 2007 e il 2014 si è verificato un punto di rottura per via della crisi che ha investito il capitalismo internazionale (prima i mutui USA, poi il debito europeo).
Il sistema è entrato in crisi, ma le non-regole del neoliberismo non hanno reso conveniente investire nell’economia reale.
Le banche centrali hanno continuato a offrire soldi (letteralmente regalati) alle banche e queste hanno trovato più conveniente usarli per continuare i propri giochi finanziari di scatole cinesi.
In ordine:
Scoppia la crisi, le banche centrali supportano le banche X, Y, Z per tutelare i risparmi e garantire che diano i prestiti necessari a imprese e consumatori per far funzionare il mercato.
Nel post-2007 non è avvenuto questo.
Scoppia la crisi, le banche centrali supportano le banche X, Y, Z, queste investono nella finanza.
Le borse hanno continuato a crescere anche in mezzo a mari in tempesta: guerre, sanzioni, debito, pandemie, chiusure degli snodi commerciali.
Più le notizie che arrivano dal mondo sono pessime, più i mercati finanziari possono esser certi che le banche centrali daranno altri soldi alle banche, che in assenza di regole, li useranno per gonfiare la speculazione.
In assenza di regole, durante una fase di recessione, se qualcuno vi affidasse del denaro, lo prestereste all’imprenditore X con il rischio di non averlo indietro?
Il neoliberismo ha ucciso il capitalismo, come la perestrojka ha ucciso il socialismo reale.
Questo nuovo sistema economico non è propriamente il capitalismo come lo abbiamo conosciuto, si manifesta con altre sovrastrutture ed idee (da qui i cambiamenti che stiamo vivendo).
Questo modello sembra più simile al feudalesimo. Le sue manifestazioni politico-economiche non amano il mercato, al contrario (come parte dei consiglieri di Trump) pensano che la formazione di monopoli-oligopoli sia naturale.
Questo non implica che il capitalismo sia scomparso, ne intendiamo il declino.
Come nota Goody quando parla dell’economia asiatica prima del ‘600, esistono sempre vari sistemi economici che coesistono: una stessa attività economica, nel corso di alcune generazioni, può passare da un modello economico ad un altro flessibilmente.
di Gabriele Germani
#TGP #Capitalismo
Fonte: https://www.facebook.com/permalink.php?story_fbid=pfbid02U4fDkomKG6YDep8uRhfHgDKbM22RnqtWnhptZLjPJDX9AGvKe3dJZCBqVi6qbzeDl&id=100068752931826&rdid=bIiWXs7WDQBBH2s6#
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