Lo stesso copione
di FERDINANDO PASTORE (Pagina FB)
Anche di fronte alla dichiarazione d’intenti che preannuncia a chiare lettere la soluzione finale per i palestinesi, la sceneggiatura televisiva per assolvere Israele resta pressoché immutata. Strategia vincente non si cambia.
I dispensatori di opinioni a contratto recitano il loro salmo con alcune varianti a seconda del momento. In questi giorni la strategia migliore per dispensare Israele dalla riprovazione assoluta è porsi come incudini. Un’aria, dunque, sommessa, che, nonostante alcune decisioni del governo discutibili, come l’annuncio di un genocidio, vuole rappresentare con garbo e senza l’enfasi dei primi tempi, il pogrom del 7 ottobre. La ricostruzione di quella giornata, in questa fase, deve necessariamente essere molto minuziosa, perché il ricordo riaffiori nella distrazione del pubblico, troppo concentrato ora a riflettere sulla volontà di sterminio messa in atto da Israele.
Ma se si può ammettere che la difesa appare leggermente sproporzionata si può, al contempo, ammonire l’uditorio per la sua indifferenza nei confronti dei molteplici casi di antisemitismo sparsi per l’Europa, come se fosse imminente una riedizione ammodernata della notte dei cristalli.
Resta precluso il termine genocidio. Chi ha l’imprudenza di utilizzarlo viene immediatamente impagliato perché, pian piano, sia dimenticato il suo nome.
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